Home TEMPO LIBERO Caetano Veloso e Gilberto Gil, un secolo di musica all’Auditorium

Caetano Veloso e Gilberto Gil, un secolo di musica all’Auditorium

Gilberto Gil Caetano Veloso 1
Duca Gioielli

Venerdì 6 maggio, con inizio alle ore 21, la Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica ospiterà il concerto di Caetano Veloso e Gilberto Gil. Due chitarre, due voci inconfondibili, nessuna band ad accompagnarli e una lunga storia da raccontare: i due straordinari musicisti brasiliani celebreranno anche sul prestigioso palco romano (unica data italiana del 2016) cinquant’anni d’amicizia e di carriera artistica.

Un incontro casuale a Salvador de Bahia negli Anni Sessanta, poi tante gioie e parecchi momenti difficili da condividere – la musica a far da denominatore comune, la stima reciproca che cresce, l’amicizia che si rafforza.

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Nel 1968 – insieme a Tom Zé, Os Mutantes e Gal Costa – Gilberto Gil e Caetano Veloso pubblicano “Tropicalia: Ou Panis et Circensis“, che non solo è una magnifica alchimia di influenze musicali differenti (bossa nova, rock, folk, ritmi africani, musica sperimentale e fado), ma è anche il manifesto del tropicalismo, il movimento che in quel periodo oscuro della storia brasiliana stava per regalare a tutte le arti un nuovo afflato di libertà e di poesia.

Ma, si sa, la dittatura militare queste cose non le gradisce affatto, così i nostri due eroi – insieme a tanti altri – prima finiscono in galera per attività antigovernativa e poi sono costretti all’esilio londinese. Tornati in patria all’inizio degli Anni Settanta, seguono percorsi musicali differenti ma il loro sodalizio (umano, artistico e politico, i tre aspetti inevitabilmente si sovrappongono) è sancito per sempre.

Gilberto Gil Caetano Veloso 2
Gil e Caetano in concerto

Negli Anni Novanta i due cantautori si ritrovano ancora, sono di nuovo insieme nelle tracce di un disco e sopra un palco. “Tropicalia 2” (l’album e il tour che ne scaturisce) è l’occasione giusta per fare il punto della situazione, per dipingere il ritratto del loro paese a quasi dieci anni dalla fine della dittatura militare. Ingiustizia sociale, povertà diffusa, distribuzione iniqua della ricchezza e una nuova speranza che coincide con il rilancio del tropicalismo.

E ora, nell’Anno del Signore 2016, quando entrambi stanno per compiere 74 anni, eccoli ancora a ingaggiare discussioni infinite sulla scaletta da proporre al pubblico, eccoli di nuovo a incrociare le chitarre e regalar magie: sono due amici e si portano appresso un secolo di musica straordinaria. E la dittatura militare è morta da trent’anni…

Giovanni Berti

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(biglietti in vendita qui)

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