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Comune di Roma – per la Cassazione è responsabile dei danni causati dallo stato delle strade

Duca Gioielli
Se la mancata manutenzione è causa d’incidenti a risarcire deve essere il Comune

incidente motoE’ notizia di questi giorni :una sentenza della Corte di Cassazione (n.1691 del 23.01.09) in merito alla richiesta di risarcimento inoltrata al Comune di Roma nel 1997 da una motociclista vittima di un incidente causato dalla presenza di una macchia d’olio sul fondo stradale di Via Damiano Chiesa, condanna il Comune.

In questa sentenza, ribaltando quanto deciso nei primi due gradi di giudizio, si indica il Comune come responsabile a fronte di danni dovuti ad incidenti causati non da imperizia, o mancata osservanza del Codice della Strada da parte dei conducenti, ma dalle condizioni delle strade. La richiesta di rimborso era infatti motivata dal fatto che, secondo la richiedente, il Comune, avendo l’obbligo istituzionale della manutenzione della rete viaria ai fini di garantire il transito dei veicoli in piena sicurezza, avrebbe dovuto procedere tempestivamente alla rimozione della macchia o quantomeno approntare corretta e visibile segnalazione della sua presenza; dall’altro lato il Comune, in particolare durante il processo d’appello tenutosi mentre era Sindaco Walter Veltroni, sosteneva che le responsabilità ricadessero sulle ditte cui la manutenzione delle strade era affidata in appalto.
Sia in primo che in secondo grado di giudizio, i giudici diedero ragione al Comune, mentre la Cassazione ha affermato che il contratto siglato con le ditte per la manutenzione è solo lo strumento tecnico con cui il comune adempie ai propri doveri istituzionali e per questo la responsabilità ultima sempre ricade su di esso. E’ comunque opportuno specificare che questo non esime le ditte appaltatrici da responsabilità, anzi: sempre la Corte di Cassazione, con la sentenza n.6267 del 02. 2008,  ha condannato per omicidio colposo la ditta appaltatrice dei lavori di manutenzione in seguito alla morte, avvenuta nell’aprile 1996, di una ragazza caduta per aver perso il controllo del proprio motorino a causa della presenza di tre buche su Via Salaria all’altezza di Villa Ada.

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Come i nostri lettori ben sanno, spesso nei nostri articoli abbiamo denunciato la pericolosità intrinseca alle pessime condizioni del manto stradale (ad esempio Lungotevere Maresciallo Diaz, Via Val Gardena, Via Ranuccio Farnese, Via della Stazione di Cesano) ed alla “malasegnaletica” (Corso di Francia, Via Orti della Farnesina, Via dei Giuchi Istmici, ancora Via Ranuccio Farnese); per questo motivo non possiamo che rallegrarci di queste sentenze che rafforzano le tutele nei confronti dei cittadini; resta certo il rammarico di dover constatare che in entrambi i casi sono passati ben dodici anni tra l’incidente e la sentenza della Cassazione e che, nel caso dell’incidente di Via Damiano Chiesa, altri ne dovranno passare per far arrivare al termine il nuovo processo d’appello.

Tutto questo ci fa tornare alla memoria di quando Francesco Rutelli, nella campagna elettorale per le elezioni amministrative del Comune di Roma nel lontano 1993, tra le altre cose presentò alla cittadinanza un’immagine di sè che lo ritraeva come colui che girava per la Città Eterna in motorino; pochi forse ricorderanno che, appena eletto Sindaco, ritirò una denuncia, da lui precedentemente presentata nei confronti del Comune di Roma, proprio per chiedere un risarcimento dei danni subiti per una caduta con il motorino causata da una buca; a suo tempo motivò pubblicamente tale ritiro con la battuta: “Mica posso fare causa a me stesso!”; certo sarebbe stato un contro senso fare causa a se stessi, ma la domanda da porsi è: se lo stesso Rutelli a suo tempo intentò causa contro il Comune, non sarebbe stato più corretto da parte della sua amministrazione accogliere immediatamente la richiesta di risarcimento?

Altra riflessione da fare riguarda alcune fonti di pericolo per ciclisti, scooteristi e motociclisti connaturate con le varie infrastrutture installate sulle strade: ci riferiamo alle strisce pedonali ed alla segnaletica orizzontale in genere (realizzate con vernici che con la pioggia diventano estremamente viscide), ai cordoli che delimitano le corsie preferenziali degli autobus e soprattutto ai guard-rail.
Per queste ultime due tipologie il ViceSindaco di Roma, Mauro Cutrufo, durante la conferenza stampa di presentazione dei Motodays ha preso l’impegno di rimuovere quanto prima i cordoli e di sostituire i guardrail, oltre alla creazione di nuovi parcheggi dedicati alle due ruote e alla riduzione della sanzione per divieto di sosta per i motocicli.
In merito ai guardrail, il problema di fondo è che l’attuale normativa per la loro omologazione è tarata per l’impatto tra questi ed un veicolo a quattro ruote e assolutamente non tiene conto delle dinamiche di impatto tra il guardrail ed il corpo umano, impatti i cui esiti sono spesso l’amputazione degli arti o la vera e propria decapitazione, come purtroppo successe a giugno 2007 ad una ragazza filippina di 23 anni sulla Tangenziale EST all’altezza dell’uscita di Tor di Quinto. Comunque, oltre gli impegni assunti dal ViceSindaco di Roma, il CEN (Comitato Europeo per la Normalizzazione) nel giugno 2008, per ovviare a questa macroscopica lacuna, ha stabilito che entro il 2009 dovranno essere definiti dei nuovi standard per l’omologazione dei guardrail e che questi dovranno essere applicati entro ottobre 2010.
↓seppe Guernica Reitano

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5 COMMENTI

  1. Un altra considerazione che farei riguarda gli incidenti agli incroci in cui la visibilità è fortemente limitata dall’apposizione (in barba al codice della strada che lo vieta espressamente) di aree di parcheggio (strisce blu della STA) e cassonetti dell’AMA.

    Secondo gli stessi criteri di cui sopra, non vedo perché non si dovrebbe citare in giudizio il Comune, quale concausa dell’incidente, in quanto non solo non provvede alla rimozione di detti ostacoli alla visibilità, ma, nel caso della STA, addirittura LI AVALLA.

    Matteo Barboni (Delle Vittorie Blog)

  2. Mi sembra di ricordare però che l’avvocato Colica sulle pagine di questo blog ci disse che è assolutamente inutile fare causa, come privato cittadino, al Comune di Roma in quanto è un Comune dichiarato dissestato (o qualcosa del genere) ed in quanto tale non può accogliere le istanze di risarcimento dei privati.

  3. Buongiorno, purtroppo a causa di una vasta macchia di gasolio, una ventina di metri circa, in una strada cittadina in discesa del comune di roma, via Monti di Primavalle (Battistini), mio figlio è stato vittima di un incidente. E’ ruzzolato per un lungo tratto sull’asfalto bagnato e lo scooter si è fermato su una vettura che era sulla strada, un bel pezzo avanti.

  4. Sapete qual è la prassi per inoltrare domanda al Comune di Roma per il risarcimento?

    Recentemente ho segnalato ai vigili (2 telefonate mie seguite da altre di persone diverse) il dissesto del manto stradale dell’unica percorribile nel quartiere per portare i bambini a scuola e, come le profezie che si autoavverano, sono caduta in una di quelle buche con lo scooter. Mia figlia non si è fatta nulla ma io ho il malleolo fratturato. Bisogna rivolgersi ad un avvocato oppure è possibile fare da sé? Grazie

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