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XX Municipio – scosse di assestamento in Consiglio

Galvanica Bruni

xx-municipio-viasabotino.jpgPotrebbe sembrare la copia di un precedente articolo ma non lo è. In realtà le scosse di assestamento registrate 48 ore fa in Campidoglio si sono propagate fino a via Poma e via Sabotino, nelle sedi del XX Municipio. Anche qui una falda si è aperta nell’opposizione favorendo il consolidamento della maggioranza che sostiene il Presidente Gianni Giacomini: Giuliano Pandolfi, unico rappresentante dell’Italia dei Valori nel Consiglio del XX Municipio, oggi ha deciso di aderire al progetto di Gilberto Casciani “Amore per Roma”.

Il gruppo Italia dei Valori del XX Municipio quindi non esiste più e l’opposizione avrà un elemento in meno in quanto Giuliano Pandolfi con “Amore per Roma” affiancherà la maggioranza.
Dopo il passaggio di Giuseppe Molinari ed Antonio Derenti dall’Udc al PdL, avvenuto subito a valle delle elezioni, un’altra inversione di rotta nell’aula consiliare di via Sabotino imporrà dunque il ridisegno degli schieramenti in aula e nelle commissioni consiliari in quanto Giuliano Pandolfi, in quota all’opposizione, era ed è il vice presidente della commissione  “politiche sociali e sanità”, vicepresidente della commissione “commercio ed attività produttive” e membro della commissione “trasparenza”.

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Per la cronaca, nelle ultime elezioni amministrative locali l’Italia dei Valori ha raccolto nel nostro territorio 3020 voti pari al 3,8% dell’elettorato, da oggi privo di rappresentanza politica.

Giuliano Pandolfi, da noi raggiunto, ci ha così dichiarato: “la mia scelta di uscire dall’Italia dei Valori è motivata dalla volontà di seguire il progetto iniziato con Gilberto Casciani nel 2006. Nella nostra scelta, il bene dei cittadini e l’amore per la nostra città vengono prima di tutto, specie in un periodo di grave crisi economica per il nostro Paese. Devo però ammettere che l’immobilismo dei vertici di Roma e del Lazio dell’Italia dei Valori, l’assenza di una linea politica territoriale, l’incapacità di istaurare un dialogo anche con gli altri Partiti d’opposizione, hanno comunque pesato sulla mia decisione. Infine bisogna tener conto che in questa prima parte della consiliatura il grande lavoro del Presidente Giacomini per il miglioramento della sicurezza dei cittadini (fattore comune nel programma IdV e PDL), mi obbliga a dare il mio sostegno ad un’amministrazione che sta dimostrando di meritare l’ampio consenso elettorale ottenuto in XX Municipio”.

nostri precedenti articoli correlati
10.2008 – intervista a Giuliano Pandolfi: l’Italia dei Valori dov’è?
01.2009 – Campidoglio, scosse in consiglio comunale: si scioglie l’IdV

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15 COMMENTI

  1. è un vero e proprio tradimento di un mandato elettorale.
    l’IdV fa faceva parte di una coalizione,risulta solo un’gruppo di persone senza nessun rispetto per i cittadini che li hanno votati,figuriamoci come li possono governare.

  2. Trovo che la faccenda sia riprovevole sia a livello comunale che municipale: chi ha votato Italia dei valori non intendeva votare per la PDL e ora si trova senza rappresentanti e soprattutto si sente “tradito”. Non è detto, infatti, che io elettore condivida le scelte del signor Pandolfi, che era libero di rimettere il suo mandato, visto che non condivideva più la politica del partito che lo aveva portato all’elezione, ma non era libero almeno moralmente di voltare le spalle ai suoi elettori. Questo ci fa capire quanto rispetto esista nei nostri confronti e spero che la gente non lo dimentichi la prossima volta in cui si ritroverà alle urne

  3. E’ la prima volta che scrivo su questo blog…ma sento il dovere di manifestare solidarietà per tutti i cittadini che hanno voluto esprimere la loro preferenza politica votando l’IDV e che oggi si trovano a dover constatare che chi doveva rappresentarli oggi fa parte di un’altro schieramento politico “PDL”..alla faccia dei proclami dell’on. DI PIETRO….che credo debba fare una verifica tra i suoi sostenitori…Il consigliere Pandolfi lo spieghi bene ai suoi elettori….

  4. Se come dici ” il bene dei cittadini e l’amore per la nostra città vengono prima di tutto” dovresti avere prima di tutto il rispetto di chi ti ha votato e quindi dimetterti, invece prima di tutto viene la carriera politica, spero che la gente ricordi e non dimentichi caro Pandolfi.

  5. Io sposterei l’attenzione soprattutto sulle motivazioni che hanno spinto Pandolfi a lasciare l’Idv. Questa ad esempio, come lui afferma, mi sembra molto interesante:

    “Devo però ammettere che l’immobilismo dei vertici di Roma e del Lazio dell’Italia dei Valori, l’assenza di una linea politica territoriale, l’incapacità di istaurare un dialogo anche con gli altri Partiti d’opposizione, hanno comunque pesato sulla mia decisione” (g.Pandolfi)

    Poi mi pongo un’altra questione.
    Chi ha votato un certo ocnsigliere ha votato e sposato anhe le idee del partito di cui è esponente. FOrse non tutti, cioè qualcun oavrà spt a livello muicpale, scelto più la persona che il partito. Ora, se i lconsigliere eletto durante la consigliaratura si trova a essere fortemente in disaccordo con il proprio paritito cosa dovrebbe fare: rimanere a mo di gabbia improgionata in quel partito fin oa prossime lelezioni o rimanere continuare il proprio mandato elettorale più coerentemente in un altra formazione partitica?

    E’ una domanda. Voi cosa fareste?Io francamente non lo saprei dire con certezza. E questo mi fa pensare che forse puntare il dito ocntro la decisione, in questo caso di Pandolfi, non sia molto giusto.

    Comunque, ripeto, forse conviene soffermarsi sulle motivazioni che lo hanno psinto a tale decisione.

    Angela

  6. Se rompi con il tuo partito alzi i tacchi dai le dimissioni da consigliere e te ne vai a casa. Così farebbe una persona seria che rispetta i 3000 cittadini che hanno votato il partito e non la persona. O mi volete dire che Pandolfi, senza offesa ma un illustre sconosciuto, ha preso 3000 voti perchè così amato sul territorio ? In 3000 hanno votato per l’Italia Dei Valori non per Pandolfi che ora invece li ha salutati e grazie al loro voto se n’è andato dall’altra parte a fondare Amore per la poltorna… pardon amore per Roma.

  7. E’ vero che il voto viene dato sia al candidato che alla lista che lo esprime, ma chi viene eletto sa che ciò è stato possibile in primis grazie all’affermazione del partito, nella cui lista era candidato e ciò, salvo casi veramente eccezionali, è evidente andando a leggere i numeri.
    Riporto i dati ufficiali, riportati dai siti del Ministero dell’Interno (http://amministrative.interno.it/amministrative/amm080413/G0700900.htm) e del Comune di Roma (http://www.elezioni.comune.roma.it/elezioni/2008/comunali/a042008/slis99.htm) per i voti di lista e del solo Comune di Roma (http://www.elezioni.comune.roma.it/elezioni/2008/comunali/a042008/pref16.htm) per le preferenze dei singoli candidati.

    La Lista Di Pietro, nelle comunali del 2008, ha ottenuto 50.958 voti conseguendo il diritto di essere rappresentata nel consiglio Comunale di Roma da un consigliere che, in virtù delle 2.591 preferenze ricevute, è risultato essere l’On. Gilberto Casciani.
    Dato che le preferenze ottenute da quest’ultimo rappresentano circa un ventesimo dei voti ricevuti dalla Lista Di Pietro, mi sembra evidente che il suddetto Casciani non può accampare la scusa del mandato ricevuto dagli elettori per giustificare il suo permanere in consiglio; infatti, ammesso e non concesso che i 2.591 voti siano di suoi fan sfegatati a cui della Lista Di Pietro non interessa nulla, il suo gesto ha lasciato 48.367 persone senza rappresentanza.
    Ovviamente discorso simile vale per Pandolfi ed il XX Municipio.

    P.S.: non sono un elettore della Lista Di Pietro, verso la quale nutro ben poca simpatia

  8. P.P.S. (con qualche giorno di ritardo): se la Lista Di Pietro scegliesse meglio i suoi candidati, il Sen. De Gregorio insegna, saremmo tutti più contenti.

  9. da ex candidato per Italia dei Valori nel XX° trovo assurde le motivazioni presentate da Pandolfi. Capisco (per modo di dire) il legame tra Pandolfi e Casciani visto che quest’ultimo ne ha sponsorizzato la campagna elettorale (come per altro è successo a me ed a tanti altri candidati per Italia dei Valori a Roma) ma questo non giustifica il “tradimento” politico nei confronti degli elettori. Posso accettare che non venga più condivisa la linea politica di IDV, è lecito, ma in questi casi ci si dimette!!!
    non si passa dall’altra parte solo perchè politicamente più forte (in questo momento). Questa non è politica anche se va tanto di modo in questi ultimi anni. Ci siamo battuti per questi atteggiamenti “Mastelliani” ed ora facciamo come loro??
    non ci sono GIUSTIFICAZIONI!!!

  10. Le motivazioni di Pandolfi più interessanti a me non sembrano tanto quelle del suo legame e del suo condividre il prgetto di Casciani quanto queste.

    – “Devo però ammettere che l’immobilismo dei vertici di Roma e del Lazio dell’Italia dei Valori, l’assenza di una linea politica territoriale, l’incapacità di istaurare un dialogo anche con gli altri Partiti d’opposizione, hanno comunque pesato sulla mia decisione”.

    -“bisogna tener conto che in questa prima parte della consiliatura il grande lavoro del Presidente Giacomini per il miglioramento della sicurezza dei cittadini (fattore comune nel programma IdV e PDL), mi obbliga a dare il mio sostegno ad un’amministrazione che sta dimostrando di meritare l’ampio consenso elettorale ottenuto in XX Municipio”.

    La prima è la stessa portata da Casciani per motivare la sua scelta in Consiglio comunale.

    Forse riflettere su questo, in primo luogo nell’Idv e nel centro-sinistra, sarebbe molto più utile e costruttivo.

    Recentemente con motivazion isimili, infatti, al Comune c’è stata un’altra defezione questa votla nelle fila del PD: Onorato è passato con l’UdC, semrpe opposizione ma di centro e non di centro-sinistra.

    Buona domenica

    Emanuela

  11. Il “salto della cavallina” non merita nessun commento se non disprezzo per le idee confuse di un individuo che non ha onorato il proprio elettorato.
    Cosa sacra il voto e non va tradita, purtroppo il berlusconismo lo consente, la legge elettorale nazionale è l’esempio, non solo i partiti scelgono deputati e senatori e li calano dall’alto, ma ai comuni, dal “basso” si fa ancora di peggio, tradire il consenso del proprio elettorato, perche’ andare negli opposti schieramenti non ha significato politico se non quello di “politicanti arrivisti”.
    Ma è evidente che nel quadro politico attuale questa è la matrice e si può provare solo disgusto.
    Cosa dire? elettori di IDV, scegliete fin da adesso un “cittadino” serio e con gli attributi giusti per le prossime elezioni regionali.

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