Home ATTUALITÀ Gran Teatro: “Costretti a fermarci, errata ed eccessiva richiesta del XV Municipio”

Gran Teatro: “Costretti a fermarci, errata ed eccessiva richiesta del XV Municipio”

Gran Teatro
Duca Gioielli

La Società Grandi Teatri Srl comunica la momentanea interruzione delle attività del Gran Teatro “a causa di problematiche sorte di recente con il Municipio XV” e conferma che le rappresentazioni del musical ‘I Promessi Sposi – opera moderna’ previste dal 13 gennaio, sono dunque sospese.

Come già annunciato, “I Promessi Sposi” di Michele Guardì per il momento non andranno in scena, con grande rammarico del regista che proprio ieri, su facebook, aveva dichiarato “quella di oggi è una battuta di arresto alla quale siamo estranei” facendo esplicito riferimento al fatto che solo a sette giorni dal debutto “la comunicazione della mancanza delle autorizzazioni é stata data ufficialmente data alla Produzione con lettera del Gran Teatro datata 7 gennaio 2016”.

Continua a leggere sotto l‘annuncio

Mancanza di autorizzazioni, come abbiamo già raccontato nel precedente articolo, dovute ad una querelle sorta fra la società Grandi Teatri Srl e il XV Municipio e Comune di Roma in merito al quantum richiesto per ottenere l’ok all’occupazione del suolo pubblico.

E oggi, l’Amministratore di Grandi Teatri Srl Giuseppe Viggiano, vuole dire la sua e lo fa con un comunicato postato sul sito del Gran Teatro.

“Negli anni passati – sostiene Viggiano – i rapporti con l’amministrazione Comunale sono stati regolati sulla base di convenzioni nel pieno rispetto della normativa vigente. Tuttavia nelle ultime settimane, dopo 14 stagioni di regolare attività, sono sorte improvvise problematiche di natura tecnica e amministrativa con il Municipio XV, il quale, in un primo momento ha addotto ragioni tecniche di natura urbanistica, da loro stessi smentite in seguito, e successivamente ci ha intimato il pagamento di una indennità di occupazione di suolo pubblico su parametri palesemente errati e già formalmente contestati”.

“A causa di queste divergenze, che comporterebbero un pagamento decuplicato della tassazione prevista, non ci viene rilasciata l’occupazione di suolo pubblico e, pertanto, l’ufficio spettacoli del Comune di Roma, malgrado le nostre reiterate istanze, non ha potuto emettere l’autorizzazione per lo svolgimento dei pubblici spettacoli”.

“Siamo fiduciosi nell’efficacia dei ricorsi e delle motivazioni addotte e siamo in attesa di incontrare i rappresentanti del Comune di Roma per definire la situazione nel suo complesso. Riteniamo – sottolinea Viggiano – che la sospensione delle attività del Gran Teatro o, peggio, la sua chiusura, rappresenterebbe un danno gravissimo per i cittadini, ma anche una sconfitta per l’amministrazione locale e l’intera industria culturale e creativa italiana”.

“L’attuale sospensione delle attività sta portando gravissimi danni economici, finanziari, nonché la conseguente perdita di lavoro di numerose persone.
Pertanto la società sta approntando le azioni legali da intraprendere a propria tutela e quella di tutto il personale impiegato. In questo momento in cui le politiche del governo sono sempre più orientate al rilancio della cultura quale strumento di rilancio economico e sociale, gli imprenditori privati vorrebbero sentire la vicinanza delle istituzioni per sostenere il loro sforzo in questo settore così distintivo per la rinascita del nostro paese.” conclude Viggiano.

La storia del Gran Teatro

Il comunicato della Società Grandi Teatri Srl continua poi ripercorrendo la storia del Gran Teatro, da quando nacque a Tor di Quinto a quando e perchè venne trasferito a Saxa Rubra nel 2011.

“Il Gran Teatro, è stato costruito a Tor di Quinto nel 2002 con l’utilizzo esclusivo di risorse private e dopo 9 anni è stato delocalizzato dal Comune di Roma nell’area assegnata a Saxa Rubra nel 2011. Tale spostamento, si è reso necessario in seguito ad un improvviso parere negativo della sovraintendenza archeologica, ed ha comportato ulteriori 700.000€ di investimenti, anch’essi sostenuti integralmente da imprenditori privati. L’area di Tor di Quinto è stata riassegnata in seguito per altre attività similari.

Il Gran Teatro di Roma – con i suoi 3040 posti – è il teatro più grande d’Italia con all’attivo numeri da record. Dal 2002 ad oggi sono state infatti oltre 1.100 le repliche in scena tra musical, concerti e pieces teatrali, a cui hanno assistito più di 2.250.000 spettatori.

Una realtà di primo piano nel panorama nazionale delle produzioni per l’intrattenimento, ma anche una realtà fondamentale per il territorio che la ospita. La presenza del Gran Teatro nell’area di Tor di Quinto negli anni passati ha infatti permesso la “bonifica” di un’area soggetta al fenomeno di discarica abusiva. Grazie soprattutto alle numerose manifestazioni di interesse nazionale ed internazionale tenutesi al Gran Teatro, è stato possibile sgravare l’Amministrazione Comunale dalla custodia, la pulizia e la manutenzione di tutta l’area. Questa tipologia di interventi, svolta direttamente con risorse private, oltre alle eliminazione delle vecchie attività di autodemolizione, ha restituito decoro e prestigio anche all’area adiacente di Ponte Milvio suscitando grande interesse dell’intera città.

Il trasferimento del Gran Teatro a Saxa Rubra rappresenta un’ulteriore imperdibile opportunità per lo sviluppo del territorio. L’area assegnata era infatti in precedenza un campo nomadi abusivo adiacente ad un importante fermata di metropolitana di superficie, e che i lavori e la presenza del teatro hanno restituito decoro e sicurezza all’intera area.

Le caratteristiche di tale struttura polivalente, multifunzionale ed innovativa, perfetta per i grandi spettacoli e per gli avvenimenti culturali, hanno non ultimo consentito l’occupazione di centinaia di giovani lavoratori dello spettacolo in questi oltre 15 anni di attività.”

© RIPRODUZIONE RISERVATA

1 commento

  1. complimenti alla miopia, cecità, dei burocrati del municipio che affossano una delle poche realtà culturali presente sul territorio…intanto il circo occupa una zona che fino a pochi mesi fa non si sapeva se fosse del comune o di un privato che l’aveva affittata con regolare contratto!! W la cultura!

LASCIA UN COMMENTO

inserisci il tuo commento
inserisci il tuo nome