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Saxa Rubra, stop ai “Promessi Sposi”: il Gran Teatro senza permessi

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Duca Gioielli

Sospese “le nozze” dei Promessi Sposi con il Gran Teatro di Saxa Rubra. Ad avvertire che mercoledì 13 gennaio lo spettacolo “I promessi sposi – Opera Moderna”, testo e regia di Michele Guardì e musica di Pippo Flora, non andrà in scena è la stessa Produzione con una nota nella quale si dice che il Gran Teatro “ad oggi è privo delle necessarie autorizzazioni”.

“Si comunica che le rappresentazioni previste a Roma a partire dal 13 gennaio sono sospese a causa della sopraggiunta impossibilità ad utilizzare il Gran Teatro, ad oggi privo delle necessarie autorizzazioni”. Questo il laconico messaggio pubblicato sulla home del sito web dedicato allo spettacolo che dal suo debutto, avvenuto nel 2010, ha collezionato oltre tre milioni di spettatori.

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Un vero successo, orgoglio del famoso regista Michele Guardì, che il 13 gennaio sarebbe dovuto nuovamente tornare al Gran Teatro per una dozzina di repliche ma che, a pochi giorni dall’evento, è stato stoppato per motivi burocratici connessi alla struttura teatrale che pare non essere in possesso dei permessi necessari per occupare il suolo pubblico nella vasta area del parcheggio di Saxa Rubra sulla Flaminia.

La ricostruzione dei fatti

Secondo la ricostruzione effettuata dal Corriere della Sera, “la questione è complessa. Il Gran Teatro, praticamente da sempre, ha operato contando su un sistema di autorizzazioni temporanee, rinnovabili di sei mesi in sei mesi, che accordavano l’occupazione del suolo pubblico a fronte non di un pagamento ma di una concessione d’uso della struttura all’amministrazione. In poche parole, servizi in cambio di permessi”.

Ed in effetti, tornando a ritroso nella cronaca locale, troviamo più esempi di eventi targati Comune di Roma o XV Municipio svoltisi nel Teatro praticamente a costo zero per l’amministrazione.

Ma nel frattempo le cose cambiano e in Campidoglio si decide di non andare più avanti di sei mesi in sei mesi ma di fare una progettazione a più lunga distanza per la realizzazione della quale servono anche gli ok di diversi dipartimenti capitolini.

“Così – scrive ancora il CorSera – nell’ultima concessione rilasciata al Gran Teatro è stato chiesto l’impegno a monetizzare l’occupazione dell’area, che comunque è subordinata al nulla osta di tutti gli uffici interessati. Ed è qui che non si è trovato l’accordo”.

Ed in assenza di accordo non vengono rilasciati i nulla osta, e senza nulla osta il Gran Teatro non può aprire il suo sipario. Un vero groviglio.
Così lo definisce Daniele Torquati, presidente del XV Municipio, che al Corriere della Sera ha dichiarato: “Lavoriamo da un anno e mezzo alla soluzione di questo groviglio dovuto a un sistema di autorizzazioni inadatto e alla difficoltà di acquisire i pareri delle autorità competenti. Ma solo nelle ultime Giunte Marino il caso Gran Teatro, che in municipio abbiamo sollevato e sostenuto, ha trovato spazio nelle memorie di Giunta”.

Guardì: “un intoppo che ci amareggia…”

Spazio che però ad oggi non ha portato ad alcun risultato, ed è così che in data 7 gennaio, appena una settimana prima del debutto, l’organizzazione del Gran Teatro scrive alla produzione dello spettacolo di Guardì per annunciare che mancano le autorizzazioni. E’ lo stesso Michele Guardì a dirlo su facebook.

promessi178.jpg“I nostri Promessi Sposi subiscono oggi un intoppo che sicuramente ci amareggia” scrive il regista nel confermare lo stop alla programmazione. Che poi aggiunge: “Ciò malgrado i contratti firmati in data 5 giugno 2015 e i relativi anticipi regolarmente versati. Alla Produzione la comunicazione della mancanza delle autorizzazioni é stata data ufficialmente con lettera del Gran Teatro datata 7 gennaio 2016, sei giorni prima del debutto. Con la città di Roma da mesi tappezzata da una straordinaria, bellissima e costosissima campagna pubblicitaria. Questi sono i fatti che vanno però guardati con la freddezza del ragionamento. Si tratta solo di un incidente di percorso che nulla toglie alla trionfale tournée 2015.”

“Quella di oggi è una battuta di arresto alla quale siamo estranei. Abbiamo dalla nostra l’amore degli spettatori e il sostegno della opinione pubblica che, come noi, non riesce a spiegarsi come mai il Gran Teatro non sia riuscito a mantenere gli impegni sottoscritti. Consideriamolo un inspiegabile intoppo – conclude Guardì – i nostri Promessi Sposi ci sono e torneranno in scena presto come e meglio di prima”.

Parafrasando il Manzoni, “questo matrimonio non s’ha da fare”. Su facebook, nella pagina gestita da alcuni fan, infatti si avverte: “chi ha acquistato i biglietti online su TicketOne gli verranno restituiti i soldi tramite riaccredito sulla carta entro 30 giorni.” (red.)

AGGIORNAMENTO 11 gennaio – La versione dei fatti secondo l’Amministratore del Gran Teatro: leggi qui

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