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Cassia, Hitchcock fa tappa allo Stabile del Giallo

Galvanica Bruni

vertigobig.jpgDal 5 dicembre al 24 gennaio il Teatro Stabile del Giallo di via al Sesto Miglio, 78 ospiterà il secondo spettacolo della sua stagione. “La donna che visse due volte” promette di regalare un’escursione disturbante all’interno di un’ossessione. Ne abbiamo parlato con Raffaele Castria, regista della rappresentazione e direttore artistico del teatro con base sulla Cassia.

Dal libro al film: i tre titoli dell’opera

Quarto romanzo sfornato dalla più celebre coppia d’autori del noir francese, pubblicato nel 1954 da Editions Denoël (Paris), “D’entre les morts (sueurs froides)” è un libro che racconta magistralmente un incubo dal quale il protagonista è destinato a non svegliarsi più.

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Secondo John Russell Taylor, uno dei biografi più scrupolosi di Alfred Hitchcock, Thomas Narcejac e Pierre Boileau “scrissero il romanzo pensando deliberatamente al regista inglese, persuasi che il maestro del brivido, come poi avvenne, decidesse di trarne un film”.

Così, trasferita l’ambientazione da Parigi alla zona di San Francisco, spostati i tempi dagli anni Quaranta ai Cinquanta, introdotti alcuni personaggi che non erano presenti nel libro, ristrutturato l’impianto narrativo e cambiato il finale, nel 1958 Hitchcock partorì “Vertigo”, l’intramontabile capolavoro con protagonisti James Stewart e Kim Novak. In Italia sia il libro che il film uscirono con il titolo “La donna che visse due volte”.

Come scrive Claudio G. Fava nella sua nota all’edizione Sellerio del 2003, i tre titoli dell’opera pongono l’accento su altrettante atmosfere: quello francese “ribadisce l’accezione più semplice e clamorosa della paura nutrita dal protagonista”, quello italiano “richiama il gusto nostrano per le tragedie al femminile ed il tocco, forse eccessivo, di sovrannaturale”, mentre ‘Vertigo’ “classicamente, brevemente, latinamente aumenta il sapore di inquietudine e di smarrimento”.

Così, dopo il successo de Il Mestiere dell’Omicidio, le atmosfere disturbanti, che sembrano condurre le vicende su un territorio sovrannaturale, e una realtà fatta di sentimenti illogici ed estremi si materializzeranno nuovamente dalle parti della Cassia in una rappresentazione teatrale che si annuncia ipnotica ed emozionante.

Due chiacchiere con Raffaele Castria

Autore, regista e attore, da quindici anni direttore artistico del Teatro Stabile del Giallo, Raffaele Castria ha chiacchierato un po’ con noi di VignaClaraBlog.it sullo spettacolo che dirigerà a partire dal 5 dicembre.

Raffaele, com’è nata l’idea di portare in scena “Vertigo”? L’idea girava dentro al sistema testa/cuore da tempo: “Vertigo” è una storia bellissima e una sfida teatrale non facile ma estremamente affascinante. Non so dirti se lo spettacolo sia stato già rappresentato altrove, ma escludo che sia accaduto di recente.

Quali elementi caratterizzano lo spettacolo? La nostra rappresentazione lavora, evoca, cita, ama il film, soprattutto, ma anche il libro. Lo spettacolo è giocato su una teatralità e spazialità assai emotiva e poetica, evocativa e onirica. Direi di aver spinto sull’elemento romantico della storia, di aver lavorato sulla musica e sulle atmosfere visive facendone quasi un melodramma con sfumature sovrannaturali ma senza scendere mai nel gothic, fermo restando il fantastico meccanismo mystery.

Perché bisogna vedere questa rappresentazione? Questo è un giallo che ha un’influenza enorme sul genere e spero che sarà uno dei classici più amati dal pubblico del nostro teatro. Sul palco ci sarà un cast fantastico: da Stefano Quatrosi a Linda Manganelli, da Patrizio Cigliano a Silvia Grande.

Giovanni Berti

Per informazioni e prenotazioni si può contattare il numero 0633262799 o inviare una mail a stabiledelgiallo@gmail.com.

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