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Prima Porta, per bonificare la marana servono 20 milioni

Galvanica Bruni

marana3240.jpgSterpaglie, erba incolta, vegetazione che arriva fino a sfiorare il ponte e dell’acqua che scorre sotto neanche l’ombra. Questa è ancora oggi la marana di Prima Porta. Ed è così che il Comitato 31 Gennaio, nato subito dopo l’alluvione del gennaio 2014, nella mattinata di sabato 9 ottobre ha voluto manifestare contro le esigue risorse che sono state stanziate per pulire la marana.

Una raccolta di firme, sotto ad un gazebo posizionato sul ponte della Giustiniana, ha riunito i cittadini di Prima Porta e Labaro in un via vai considerevole di persone che neanche la forte pioggia ha scoraggiato.

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Eppure era solo di qualche giorno fa la notizia che a poco più di un anno e mezzo dall’alluvione, è avvenuta la consegna dei lavori alla ditta che ha vinto la gara per la pulizia della marana per un importo lordo di 880mila euro, anche se in una prima informativa a firma del  consigliere regionale Riccardo Agostini e della presidente del Consiglio del XV Municipio, Gina Chirizzi, la cifra annunciata era di 550mila.

“Peccato però che per pulire seriamente tutta la marana siano necessari almeno 14 milioni di euro che diventerebbero 20 milioni con ulteriori lavori di sistemazione delle sponde”, dichiara a Vignaclarablog.it Francesco Mangone, presidente del Comitato 31 Gennaio.

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Questa quindi la vera ragione della manifestazione e della raccolta di firme; i soldi stanziati son sufficienti appena appena per un lavoro ordinario, non per un lavoro straordinario che necessita di interventi molto costosi. Mangone ci mostra infatti una perizia che è stata commissionata dal suo Comitato per avere un’idea verosimile delle spese reali e la cifra totale è di ben 20 milioni di euro. Ad oggi ci sono poco meno di 900mila e pare che tocca farseli bastare.

C’è da dire che Daniele Torquati, Presidente del XV Municipio, giunto sul posto a metà mattinata, ha dichiarato che sarà suo impegno e priorità quello di farsi portavoce presso l’ARDIS, Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo che gestisce la manutenzione di questa parte del fiume, affinché si trovino i fondi necessari per continuare i lavori. Si è anche reso disponibile ad accompagnare il Comitato che, con carte alla mano e firme raccolte, è deciso ad andare dal Commissario o da chiunque sarà messo a ricoprire le funzioni del sindaco di Roma per presentare la situazione e provvedere subito a risolverla.

“La marana è una giungla, pulitela”, “Non sapete che la natura, se non la rispettate, poi si ribella?” così recitano alcuni cartelli di protesta posizionati sul ponte della Giustiniana dove una cinquantina di persone presidiano il gazebo sotto il quale c’è chi raccoglie le firme e chi distribuisce gratuitamente la recente enciclica Laudato si’ di Papa Francesco, proprio sulla cura della casa comune.

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“Oggi dobbiamo in primis dire grazie al Comitato 31 Gennaio che, insieme al XV Municipio e con il contributo economico della Regione Lazio, si è adoperato perché la marana di Prima Porta avesse la dovuta attenzione. Dopo mesi di delicato lavoro per reperire risorse e progettare l’intervento, diamo inizio ai lavori”. Con queste parole Torquati si rivolge ai presenti, augurandosi che la collaborazione tra i cittadini e la Regione continui.

“Oggi è un giorno di festa e di soddisfazione, ma non è il giorno in cui fermarsi – continua Torquati – la marana di Prima Porta non va pulita ogni 9 anni. Festa e soddisfazione dunque, ma lucidità e responsabilità prima di tutto: la pulizia ordinaria è il vero risultato da ottenere”.

I lavori veri e propri inizieranno venerdì 16 ottobre; così sostiene Mangone che aggiunge: “Iniziano già le prime piogge, i lavori andavano iniziati molto prima. Staremo qui e ci alterneremo per accertarci che siano fatti e fatti bene; c’è a rischio la vita delle persone”.

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Alle 13 passate il Comitato lascia il ponte; le firme raccolte non le hanno ancora contate ma sono davvero tante. Certo che per arrivare a trovare 20 milioni di euro, l’impegno dovrà essere grande.

A margine della manifestazione, Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, in una nota dichiara “di condividere la soddisfazione di Torquati per l’avvio dei lavori di pulizia e messa a norma della marana. Il dissesto idrogeologico è stato al centro dell’azione di questa Giunta sin dal primo giorno di insediamento; per questo è necessario un intervento per la messa in sicurezza di una zona fortemente a rischio. La regione Lazio – conclude Zingaretti – continuerà sempre a contare sulla collaborazione della cittadinanza e dei rappresentanti degli Enti locali: solo così potremo, insieme, superare i forti ritardi in un settore che riguarda la sicurezza di tutti i cittadini”.

Valentina Ciaccio

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2 COMMENTI

  1. Il presidente Torquati deve farsi “portavoce” prioritariamente presso la Regione Lazio e il suo Presidente Nicola Zingaretti, in quanto l’Ardis è una agenzia che dipende dalla Regione ed è finanziata dalla Regione stessa. Se è vero come sostiene il comitato ( e ritengo sia del tutto plausibile) che i 550 mila euro sono del tutto insufficienti per la pulizia della marana, la colpa non è tanto dell’ARDIS quanto della Regione Lazio che non mette a disposizione dell’ARDIS le risorse necessarie. Per questo la dichiarazione del Presidente Zingaretti che ” conta sulla collaborazione dei cittadini ” appare ipocrita e fuorviante. Sono infatti i cittadini che contano sulla collaborazione della Regione che non ha finanziato a sufficienza l’Ardis per i lavori di pulizia della marana.

  2. Rischio idrogeologico le risorse regionali ci sono ma non si fa nulla.

    Nel 2010 furono programmati per la regione Lazio nr.59 interventi per 90 milioni di euro.
    Nel 2011 furono stanziati 63 milioni di euro.
    Il 21 agosto 2014 è stato nominato il presidente della Regione Lazio Zingaretti Commissario Straordinario per l’attuazione e realizzazione di questi programmi di intervento.
    Questa nomina del Commissario era stata fatta proprio per sollecitare la regione Lazio, inadempiente, ad intervenire vista l’urgenza e visto che dal 2010 non era stato fatto nulla.
    Invece di sollecitare gli interventi Zingaretti ha di fatto bloccato tutto delegando prima ad un funzionario che doveva andare in pensione dopo tre mesi, dopo di lui altra nomina senza nulla di fatto nonostante i soldi già stanziati ed in bilancio.
    Fatto sta che dopo più di un anno è prevista l’apertura nel 2015 di un solo cantiere su 59 previsti, questo dimostra una certa superficialità, incapacità e impreparazione da parte della giunta regionale e questo è gravissimo anche perchè c’è di mezzo l’incolumità di vite umane ed è dimostrato che con la prevenzione si spenderebbe 100 volte di meno di quanto si spende con interventi post catastrofe.

    https://www.youtube.com/watch?v=yGJINAO28vE

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