Home ATTUALITÀ Migranti sulla Flaminia, FDI: “L’estate è passata e sono ancora lì”

Migranti sulla Flaminia, FDI: “L’estate è passata e sono ancora lì”

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point240.jpgI cinquanta rifugiati ospitati dai primi giorni di luglio nel piccolo albergo “Roma Point” di via Flaminia 988, ubicato quasi di fronte al Centro Euclide, dovevano essere trasferiti al loro centro di provenienza, ubicato a Ciampino, a inizio di settembre. E invece sono ancora lì e questo, per Fratelli d’Italia, è fonte di “gravissimo pericolo che incombe sulla cittadinanza locale”.

E’ quanto sostengono il Portavoce FDI del XV Municipio, Giorgio Mori, con il Capogruppo Municipale, Giuseppe Calendino, e Valerio De Masi, Presidente del Comitato territoriale della Fattoria Grottarossa, che in una nota congiunta così dichiarano.

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“Stamattina su indicazione dei cittadini allarmati ci siamo recati presso l’Hotel Point sito a Roma Nord in Via Flaminia 988, nell’hotel che la Prefettura aveva destinato all’accoglienza di 50 rifugiati che erano stati spostati temporaneamente da un “hub di trasferimento” sito in Ciampino. Abbiamo trovato una situazione incredibile e desolante che ha immediatamente confermato quanto temevamo da tempo. Il centro è in totale abbandono e soltanto una donna della Croce Rossa, senza alcuna assistenza, deve fare fronte alla presenza di 59 richiedenti protezione internazionale, vale a dire 9 persone in più rispetto a quanto era stato inizialmente dichiarato dalla Prefettura di Roma.”

“Le forze dell’ordine sono state inviate dai commissariati vicini (Ponte Milvio e Flaminio Nuovo) a seguito dell’ennesima rissa che si è verificata all’interno dell’albergo ormai quasi abbandonato al proprio destino. Alla luce del fatto che il Prefetto Gabrielli in persona aveva dichiarato nel mese di luglio che i richiedenti protezionale internazionale sarebbero rimasti non più di venti giorni, ma comunque non oltre l’inizio della scuola, visto che c’è una scuola elementare a trenta metri dall’Hotel, ci chiediamo se la Prefettura abbia contezza di quello che sta succedendo e del gravissimo pericolo che incombe allo stato sulla cittadinanza.”

“Per questa ragione – concludono – vogliamo comunque esprimere la nostra più profonda solidarietà a Croce Rossa e Polizia di Stato, lasciate colpevolmente sole a gestire e controllare quello che agli occhi di molti non è altro che un vero e proprio “business dell’accoglienza”.

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