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Stop alle vecchie caldaie a gas e al rumore delle pompe di calore

termosifone
Galvanica Bruni

Si fa veramente fatica a restare aggiornati e ad avere un quadro d’insieme delle leggi che riguardano il riscaldamento, la produzione di acqua calda sanitaria, la contabilizzazione, gli “ecobonus” e l’efficienza energetica. Con l’aiuto di un esperto proviamo a fare il punto della situazione.

Le due Direttive UE che qui riassumiamo riguardano solo i proprietari di caldaie a gas per impianti autonomi di riscaldamento e/o per la produzione di acqua calda sanitaria.

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Il piano UE per il 2020: 20 – 20 – 20

Dal 26 Settembre sono entrati in vigore gli obblighi emanati dall’Unione Europea in base a due direttive:

l’ERP (Energy Related Products) anche nota come “ecodesign” fissa rendimenti minimi più stringenti per l’efficienza energetica ed un tetto massimo alle emissioni
di CO2 , che obbligano i produttori a fabbricare solo caldaie e scaldacqua a condensazione.
Questa direttiva stabilisce inoltre la rumorosità massima ammessa per le pompe di calore, sia per le unità interne che per quelle esterne.

l’ELD, (Energy Labeling Directive) regolamento sull’etichettatura energetica, impone di etichettare i prodotti secondo una scala decrescente che va da A+++ a G , secondo il consumo energetico di ogni apparecchio.

Questi due interventi rientrano nel piano UE 2020 : 20-20-20 , e cioè 20% di riduzione delle emissioni di CO2; 20% di aumento dell’efficienza energetica e20% d’ incremento dell’utilizzo di energie rinnovabili.

Quali sono i prodotti interessati

Con l’etichettatura si vuole rendere il consumatore più informato e quindi più consapevole sulle classi di efficienza energetica.
Le categorie di prodotto interessate sono gli apparecchi per il riscaldamento, come caldaie, pompe di calore e co-generatori e gli apparecchi per la produzione di acqua calda sanitaria (ACS) come scaldabagni, pompe di calore ed accumulatori d’acqua calda.

Se le tecnologie delle due categorie vengono combinate e fornite in opera in un sistema unico con il supporto della consulenza di un tecnico l’impianto dovrà essere fornito di una sua etichettatura, rilasciata sulla base del progetto del tecnico incaricato.

Cosa cambia per chi ha un impianto autonomo in casa?

Il proprietario non ha alcun obbligo di sostituire la vecchia caldaia od il vecchio scaldabagno a gas. La norma riguarda infatti solo i produttori che dal 26 Settembre 2015 sono obbligati a costruire caldaie a condensazione; le vecchie caldaie convenzionali potranno essere vendute fino ad esaurimento delle scorte.

La scelta della nuova caldaia a condensazione

La caldaia non costituisce un impianto a se come i frigoriferi e le lavatrici ma va scelto in rapporto al tipo d’impianto esistente ed in base al fabbisogno termico (calorie) e di acqua calda (eventuale boiler) dell’appartamento.

Bisogna rivolgersi a professionisti ed installatori specializzati e certificati, in grado di predisporre un progetto ed un preventivo dei costi completo di caldaia, installazione, ed eventuali altri accessori per il corretto funzionamento dell’impianto.

Per garantire un funzionamento ottimale a Roma, a causa della presenza di calcio nell’acqua, è tassativo installare un dosatore di sali, cioè un addolcitore, sulla tubazione dell’acqua fredda in ingresso sulla caldaia. Ciò per evitare l’accumulo di calcare, maggiori consumi ed extra costi di manutenzione.

Perché sostituire la vecchia caldaia

Ecco alcuni motivi che consigliano la sostituzione della caldaia:
– una maggiore efficienza energetica con un minor consumo di circa il 30%;
– possibilità di collegare la nuova caldaia ai pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria, anche installati sul piano terrazzo condominiale;
– minor tempo necessario per mandare a regime il riscaldamento e per produrre ed erogare acqua calda;
– possibilità di comandare e controllare la caldaia da remoto, previo collegamento internet , con ipad, cellulare e computer, scegliendo giorni ed orari di funzionamento.

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Ecobonus

Molto probabilmente saranno confermati anche per il 2016 le detrazioni fiscali in 10 anni del 65% su Irpef ed Ires (nell’ambito dio interventi per la ” riqualificazione degli ambienti esistenti “) e del 50% su Irpef nel caso di “ristrutturazioni edilizie ed interventi finalizzati al risparmio energetico in immobili residenziali esistenti”.

Costi

Il costo delle caldaie a condensazione è superiore rispetto a quelle convenzionali e dipende dalla potenza termica, dalla presenza del boiler acqua calda sanitaria e dalla qualità con standard più o meno elevati: tra i 1.200 ed i 2.000 euro per l’acquisto più installazione iva compresa, per un appartamento di 100 – 150 mq.

Le spese di acquisto ed installazione, considerando l’ecobonus ed risparmi sui consumi, hanno un ” pay back “, tempo previsto per l’ammortamento dell’investimento, tra i 3 ed i 5 anni.

Installatori qualificati e Dichiarazione di conformità

Per evitare sorprese è consigliabile utilizzare installatori certificati dal costruttore della caldaia ed iscritti alla CCIA ( Camera di Commercio ) e ad Associazioni di categoria .
Dovranno eseguire la prima accensione, verificare il corretto funzionamento della caldaia, dei radiatori dell’impianto di riscaldamento autonomo e del boiler per la produzione di acqua calda sanitaria. Ovviamente dovranno rilasciare la fattura e compilare il certificato di garanzia.

La rubrica Casa e Condominio è curata dall’Architetto Paolo Cortesi.
Per ulteriori approfondimenti su questo ed altri temi:
ALFAGEST ROMA – Gestione Immobili e Amministrazione Condomini www.alfagestroma.it
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1 commento

  1. Vorrei sapere cosa prevede la legge quando un condizionatore d’aria vecchio e rumoroso disturba il vicino di casa! Potete darmi una risposta?

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