Home ATTUALITÀ Ponte Milvio, saranno demoliti i marciapiedi fai-da-te?

Ponte Milvio, saranno demoliti i marciapiedi fai-da-te?

Galvanica Bruni

faidate240.jpg“Gentile Redazione, Vi scrivo nuovamente per l’annosa questione “marciapiedi fai da te”, ormai diventata grottesca e sempre più opaca.” Così inizia una nota inviataci da Paolo Salonia, portavoce del Comitato “Abitare Ponte Milvio” con la quale riporta alla ribalta la vicenda dei famosi due strapontini dei marciapiedi di via Flaminia.

Ricordiamola in sintesi

Si tratta di un caso che occupò da fine 2011 e per tutto il semestre successivo le pagine dei quotidiani romani (clicca qui). Sulla base di una direttiva emessa a marzo 2011 dall’allora Presidente del XV Municipio Gianni Giacomini, in via Flaminia, a Ponte Milvio, videro la luce quelli che vennero soprannominati “marciapiedi fai-da-te”.

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La direttiva prevedeva che gli allargamenti dei marciapiedi da parte degli operatori commerciali potevano essere effettuati “su basi cementizie”, fatto invece non contemplato dall’analoga delibera emessa qualche tempo prima dal Campidoglio, e della quale la seconda era figlia, che parlava invece di “pedane mobili”.
Inoltre, la delibera madre diceva che tali pedane potevano essere installate solo in aree pedonalizzate o soggette a limitazioni del traffico mentre via Flaminia, allora come oggi, non è né area pedonale né a traffico limitato, tant’è che sulla “direttiva Giacomini” anche il VII Dipartimento del Comune, l’Ufficio Tecnico Municipale e la Polizia Municipale espressero in quel periodo diverse perplessità.

Nonostante ciò, verso la fine del 2011, in via Flaminia con una concessione triennale due marciapiedi vennero allargati a spese ma a beneficio di due locali di somministrazione, ma a danno della carreggiata e dei già limitati posti auto.

il 23 aprile 2014, l’attuale Presidente del XV Municipio Daniele Torquati revoca la “direttiva Giacomini” e quindi, a dicembre dello stesso anno, contestualmente alla scadenza della concessione, i due marciapiedi allargati avrebbero dovuto essere smantellati. Ma i titolari dei due esercizi di somministrazione fanno ricorso al TAR.

Veniamo ad oggi

Veniamo ad oggi e lasciamo la parola a Paolo Salonia, che così ci scrive.

“Da mesi, ovvero da marzo per la precisione, all’indomani delle date nelle quali il TAR doveva pronunciare le sentenze sulla questione, abbiamo cominciato a tempestare la Giunta e il Consiglio del XV Municipio per conoscerne il contenuto e sapere quali sarebbero state le azioni conseguenti.
E’ inutile ora elencare le numerosissime occasioni, formali ufficiali ed estemporanee, così come evito di indicare nomi e cognomi dei diversi amministratori sollecitati, a cominciare dallo stesso Presidente reiteratamente interpellato.
La risposta è stata sempre la stessa, nella sua vaghezza ed elusività: “….non sappiamo…..non si riesce a sapere…..adesso vediamo….mah….chissà perché…….” e avanti così con grande spirito di iniziativa e responsabilità.”

“Morale: non ci siamo dati per vinti, anche perché sufficientemente disturbati dallo spettacolo di impunità che i due locali interessati hanno continuato a dare svolgendo tranquillamente la loro attività su uno spazio pubblico del quale non era più chiaro e palese se esisteva il diritto di occupazione. Alla fine – continua Salonia – noi semplici cittadini con altrettanto semplici giri su internet abbiamo scovato i numeri necessari, siamo andati al TAR e abbiamo ottenuto le due sentenze.
In pratica con due semplici mosse siamo riusciti a fare quello che i nostri Amministratori sostengono non essere riuscito a loro con i potenti mezzi della macchina amministrativa e senza contare che erano parte interessata come oppositori ai ricorsi delle due Società (quelli sui quali il TAR si è pronunciato)”.

“Le due sentenze – rivela il portavoce del Comitato – tra loro praticamente identiche, respingono i ricorsi delle due Società in modo chiaro e forte adducendo motivazioni perentorie. Abbiamo quindi inviato tutto al Presidente del Municipio, alla Giunta, ai Presidenti di Commissioni e al Consiglio e alla Polizia Municipale del XV e di Roma Capitale, pensando di fare loro cosa gradita, così potranno uscire dall’imbarazzante situazione di “non sapere, non vedere, non sentire“.

“Adesso – conclude Salonia – così come abbiamo chiesto espressamente in una lettera inviata ai destinatari di cui sopra, aspettiamo fiduciosi che vengano adottati da loro gli atti dovuti e conseguenti.”

Claudio Cafasso

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4 COMMENTI

  1. …. 15 MAGGIO 2013 – TORQUATI: “…non sono contro gli esercizi commerciali, ma per la vivibilità del quartiere e di chi ci abita, quindi uno dei primi atti che farò da Presidente del Municipio è quello di eliminare la direttiva, emanata da Giacomini, che permette l’allargamento delle pedane e la sottrazione di posti auto per scongiurare ulteriori impianti come i famosi “marciapiedi fai da te….”
    2 SETTEMBRE 2015 – “….non sappiamo…..non si riesce a sapere…..adesso vediamo….mah….chissà perché…….”

  2. Già, e intanto davanti al bar in via Gosio ne è appena comparso uno nuovo di zecca,che sottrae almeno 3 se non 4 posti auto a una zona già carente di parcheggi….

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