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La Francigena lastricata? Sì, solo di buone intenzioni

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francigena240.jpgA che punto è l’ultima tappa della Via Francigena, quella che da La Storta, attraverso l’Insugherata, dovrebbe portare alla Trionfale? A giudicare da quello che abbiamo visto accompagnando un rappresentante dell’Associazione Disabili Visivi, si può dire che siamo ancora in alto mare.

L’Associazione si è rivolta a Vignaclarablog.it perché con un gruppo di non vedenti è impegnata in un lungo tour sulla Francigena; partiti da Lucca e arrivati a Viterbo, all’inizio della prossima settimana raggiungeranno la Storta e da qui la Basilica di San Pietro: ovviamente a piedi.

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L’ultima tappa la vorrebbero percorrere all’interno dell’Insugherata e della Riserva di Monte Mario e per questo motivo si sono rivolti alla nostra testata che sulle due Riserve e gli itinerari che le attraversano ha acquisito una indiscutibile esperienza pubblicando decine di articoli sul tema.

La Società Disabili Visivi è nata come “Club dei radioamatori ciechi” nel 1970 e oggi è una delle 30 associazioni che fanno parte della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap. Opera praticamente in ogni campo accompagnando i non vedenti in montagna o in immersioni subacquee, organizzando convegni e sperimentando tecniche e materiali per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Fra le tante attività anche una lunga tratta della Francigena con arrivo a San Pietro il giorno 12 maggio.

Con una responsabile dell’Associazione, a cui abbiamo illustrato preventivamente sia il percorso che il progetto di Roma Natura, siamo entrati nella Riserva dell’Insugherata dal civico 1081 con l’intento di raggiungere successivamente la Riserva di Monte Mario.

Come sospettavamo non c’è nessuna traccia di lavori né nell’area destinata a diventare posto sosta e ristoro né tantomeno sul tracciato; il sentiero che corre lungo il Fosso dell’Acqua Traversa è invaso dall’erba alta e eccezion fatta per alcuni adesivi non c’è segnaletica.

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Il Fosso che accompagna gran parte del sentiero è ingombro di rifiuti e detriti e le acque, nonostante la vicinanza alla sorgente, sono sporche e ricoperte di schiuma bianca: segno inequivocabile di scarichi abusivi.

Camminando nell’erba alta e costeggiando alcuni orti in parte dismessi abbiamo raggiunto la collinetta di Tomba di Nerone dove il tracciato, piegando a destra e attraversando il Bosco di S.Antonio e il Sentiero del Picchio raggiunge Via Castagnole e la Trionfale.

A questo punto si è deciso però di effettuare una deviazione; abbandonare l’Insugherata in Via dell’Acqua Traversa e raggiungere la Riserva di Monte Mario(attraverso Cassia e Camiluccia) dove proseguire poi sul sentiero attrezzato dal CAI (leggi qui), destinazione Via Trionfale-San Pietro.

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Questa seconda parte del percorso, ancor che non coincidente con il tracciato originario della Francigena, si presenta in migliori condizioni e consente di muovere con maggiore facilità (anche se ci spiegano che i non vedenti dell’Associazione sono degli esperti escursionisti); l’importante è ovviamente raggiungere la Basilica di San Pietro evitando per quanto possibile di camminare sul bordo-strada di arterie trafficate.

Per quanto riguarda Vignacalarablog.it dunque missione compiuta.

Per il tracciato della Francigena all’interno dell’Insugherata invece dobbiamo prendere atto che, nonostante la vicinanza al Giubileo del 2016, ancora nulla è stato fatto.

I progetti come le tante dichiarazioni di amministratori locali non hanno portato ancora ad alcun risultato; la Francigena la si può percorrere anche camminando tra i rovi e l’erba alta 2 metri ma non è certo questo che si aspetta il pellegrino-contribuente. A maggior ragione poi se è un non-vedente.

Francesco Gargaglia

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2 COMMENTI

  1. Grazie, questo articolo mi era sfuggito. Non ho potuto partecipare alla conferenza stampa presso RomaNatura di Lunedì 7 settembre, ma, leggendo gli stringati articoli apparsi, mi sembra che anche stavolta siamo ancora agli annunci. Trovo inconcepibile che si trascuri il percorso principale lungo la Trionfale (ufficialmente riconosciuto come tale anche dal Comune di Roma con Deliberazione Giunta Municipale n. 41 del 27 Febbraio 2015) e si accrediti la variante attraverso l’Insugherata facendo leva sulla retorica del “percorso in sicurezza nel verde” . Seguendo il tracciato individuato da RomaNatura non mi sembra di si incontri neppure una sughera, io ho invece inciampato in una recinzione elettrificata anti-cinghiali ed ho incontrato una coppia di pellegrini francesi che si erano smarriti nella vallata.

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