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Il XX Municipio ed il Piano Regolatore Sociale

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Continuano le polemiche a suon di dichiarazioni ma, fra l’una e l’altra, in due parole spieghiamo anche cos’è il Piano Regolatore Sociale.

xx-municipio-logo.jpgA seguito dei fatti accaduti stamani nella sede del XX Municipio di via Sabotino, registriamo tre ulteriori dichiarazioni, interessanti da mettere a confronto. La prima di Andrea Antonini, capogruppo de La Destra ed artefice dell’occupazione, la seconda di Giorgio Mori, vicecapogruppo PdL, e la terza di Giuliano Pandolfi, capogruppo Italia dei Valori, che si dichiara disponibile al dialogo col Presidente Giacomini al quale riconosce di aver fatto un discreto lavoro. Al termine delle stesse una nostra breve scheda sull’oggetto del contendere.

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antonini.JPGDice dunque Andrea Antonini : “«La maggioranza vuole impedire che ci sia un dibattito su un piano da circa 7 milioni di euro. Vuole approvarlo in fretta e furia senza che ci sia un confronto ed il primo colpevole è il presidente Giacomini che noi abbiamo sostenuto al ballottaggio e che oggi, per assecondare l’assessore capitolino Sveva Belviso che ha richiesto entro sabato 20 a tutti i municipi la consegna del Piano, ha convocato per stamani un consiglio straordinario. il Piano per termini di legge è scaduto 9 mesi fa. Mercoledì scorso – ha continuato Antonini – è stata convocata la conferenza dei capi gruppo del municipio e per la prima volta ci è stato presentato questo documento di oltre 200 pagine che oggi avremmo dovuto approvare senza aver avuto il tempo di studiarlo. E’ strano, la maggioranza giudica insufficienti 2 mesi per eleggere un organo meramente consultivo come il Consiglio dei Giovani ma poi pretende di spartirsi, in soli due giorni, gli oltre 700.000 euro destinati al disagio giovanile. Noi invece vogliamo aprire un confronto su questi 700mila euro di cui alla legge 285 che riguardano il disagio giovanile perché per creare progetti che riescano davvero ad incidere sulla vita dei giovani – ha continuato – è indispensabile individuare 2 o 3 macro aree e non infiniti micro progetti. Al contrario si rischierebbe solo lo spreco dei fondi che andrebbero a finire nelle tasche di pochi»

mori.jpgSecondo Giorgio Mori le polemiche delle opposizioni, accomunando PD e La Destra, sono strumentali: “Ritengo che ragioni meramente strumentali abbiano animato le opposizioni del XX municipio nella giornata odierna nella discussione relativa all’occupazione dell’aula consiliare. Se, da un lato, le dichiarazioni del capogruppo della Destra si riferiscono ad una non precisata elezione del Consiglio dei Giovani, peraltro non ancora istituito in nessun altro municipio della città perchè coordinato a livello regionale, il capogruppo del PD si occupa solo di contestare l’operato del presidente della commissione trasparenza a cui probabilmente brama di strappare l’incarico. La politica dovrebbe essere una cosa seria e nel XX municipio le nostre opposizioni si servono della discussione sul piano regolatore sociale per ragioni di evidente carattere individuale, ma finora nessuna proposta è mai giunta in commissione affari sociali. Che cosa vogliono veramente ? La maggioranza non intende fare in alcun modo mercimonio dei contenuti della 285 sul piatto della bilancia delle richieste delle opposizioni. Vengano in consiglio e si confrontino seriamente sui contenuti del piano,visto che sono stati contumaci in commissione”.

pandolfi.jpgGiuliano Pandolfi dichiara invece sul suo blog “che il piano che prima dell’estate era approdato in Commissione politiche sociali era particolarmente carente su alcuni servizi essenziali”. Però Pandolfi da atto al Presidente Giacomini di aver avuto il merito di accogliere alcune richieste dei membri della Commissione, tant’è che dopo un’analisi attenta egli ha riscontrato che alcune sue richieste erano state accolte, quali ad esempio, la reintroduzione di risorse per i centri ricreativi estivi per l’anno 2009 con 150.000 euro e 156.000 per il 2010. “Complessivamente ritengo il Piano regolatore sociale del Municipio Roma XX, un discreto lavoro: per questo non posso che essere disponibile al dialogo con il Presidente Giacomini – conclude Pandolfi – perchè ritengo che le barricate politiche su materie delicate come i servizi alla persona, fanno solo il male dei nostri concittadini”.

La scheda
Il Piano Regolatore Sociale del Comune di Roma è il documento programmatico che definisce le politiche sociali del Comune di Roma a scadenza triennale e comprende un Piano Cittadino e 19 Piani di Zona Municipali. In generale con il Piano Regolatore Sociale si vuole costruire un sistema integrato di servizi, interventi, progetti ed iniziative in favore dei cittadini per assicurare una risposta adeguata ai bisogni sempre più complessi dei singoli e delle famiglie. la-scheda.jpgLa migliore definizione del PRS che abbiamo però trovato è quella data da Vincenzo Pira nel suo intervento di Giugno sul sito PortaNord.it. Pira, riferendosi proprio al Piano del XX Municipio e ponendosi degli interessanti interrogativi, così lo definisce:  “Il Piano è lo strumento che deve permette di leggere e interpellare le politiche municipali dal punto di vista del sociale, per rendere il territorio più socialmente compatibile. Uno strumento di comunicazione e di trasparenza amministrativa destinato non solo ai decisori politici e ai responsabili tecnici, ma a tutti gli operatori sociali, ai gruppi, alle famiglie e ai cittadini chiamati ad assumere sempre più un ruolo attivo nella conduzione della vita cittadina, per assicurare l’esercizio dei diritti sociali di cittadinanza.”

Anche il XX Municipio infatti, con il suo Piano Regolatore Sociale che si discuterà nel Consiglio di lunedì 22 Settembre dopo la seduta di oggi andata a vuoto, intende costruire un sistema integrato dei servizi e degli interventi per il triennio 2008-2010, atteso che il precedente è scaduto a Dicembre 2007. Già nell’ultimo trimestre dello scorso anno il Municipio, per una costruzione partecipata del documento, ha favorito la più ampia partecipazione della comunità locale ai tavoli tematici organizzando quattro sessioni di lavoro alle quali sono intervenute le associazioni, le consulte, le onlus ed i comitati dei cittadini per esprimere le loro esigenze e le loro idee.
A Marzo 2008 l’intero documento era consolidato. Il black-out elettorale ne ha impedito l’approvazione ma da Maggio ad oggi lo si sarebbe potuto fare, se fosse rimasto sempre quello.
Arriva l’estate e La Regione Lazio, con Deliberazione di Giunta regionale n. 560 del 25 luglio 2008, detta le linee guida per l’utilizzazione delle risorse per la realizzazione di un sistema integrato di interventi e servizi sociali fissando anche la data ultima entro la quale i singoli Comuni dovranno presentare i progetti che intendono realizzare: entro il 28 settembre 2008, per il 2008, ed entro il 30 maggio per l’anno 2009 e 2010.  Ed il Comune di Roma, per presentare il Piano Cittadino, necessita di avere il Piano di tutti i Municipi, compreso quello dei ritardatari.

Dal programma elettorale di Gianni Giacomini stralciamo quanto si è impegnato a realizzare in materia di servizi sociali. A Piano Regolatore Sociale approvato sarà interessante verificare le convergenze e le divergenze.
“L’obiettivo principale è quello di superare l’idea che le politiche sociali siano solo l’insieme dei servizi e degli interventi che il Municipio attua per rispondere ai bisogni più pressanti ed alle situazioni di disagio dei cittadini più fragili. Queste azioni di assistenza, cura e reinserimento sociale sono indispensabili ma devono far parte di un progetto complessivo di miglioramento della qualità della vita.Promuovere la salute sociale non significa solo agire per la soddisfazione dei bisogni primari (assistenza sociale, socio-sanitaria, abitazione, occupazione) ma anche rispondere ad ulteriori bisogni come la formazione, la cultura, la sicurezza, la socialità, nella convinzione che i primi siano strettamente correlati ai secondi. ggiacomini.jpgÈ un’idea di prevenzione e promozione che non coinvolge solo i servizi sociali ma interessa l’insieme delle politiche e dei servizi alla collettività, di gestione sia pubblica che privata. La programmazione delle politiche sociali dei prossimi anni parte dalla conoscenza delle situazioni di criticità derivata dalla lettura dei bisogni del territorio municipale realizzata, in maniera partecipata, in occasione dell’elaborazione del Piano Regolatore Sociale. Occorre tener conto, dunque, che nel Municipio XX ancora insufficiente risulta essere l’offerta dei servizi di assistenza domiciliare sociale per anziani e disabili. Nonostante il notevole impegno già profuso nell’anno passato, le liste d’attesa sono ancora lunghe e numerosi cittadini attendono risposte ai problemi gravi che pesano nelle loro famiglie.
Il servizio sociale, poi, deve far fronte a un numero notevole di situazioni di grave disagio che riguarda minori a rischio segnalati dal Tribunale dei Minori. Anche la scarsità di strutture residenziali per anziani e disabili (case alloggio, case famiglia ecc..)deve essere considerata tra le criticità cui prestare attenzione. Ne deriva che le priorità di intervento possono essere così definite:
* il rafforzamento delle competenze, delle capacità programmatorie e di “regia”sociale del Municipio, degli strumenti e delle risorse necessarie per un sistema di offerta di interventi e servizi sociali razionale ed equo, che risponda in modo adeguato ai bisogni della popolazione;
* la realizzazione di un sistema di servizi di informazione,orientamento e accompagnamento che metta a rete e renda più accessibili ed efficaci gli “sportelli” attuali;
* l’implementazione del processo di integrazione socio-sanitaria con la ASL (anche in considerazione della nuova riorganizzazione aziendale e in particolare del Distretto);
* sostegno alla partecipazione e all’esercizio delle responsabilità civiche delle realtà sociali territoriali;
* lo sviluppo, compatibilmente con il quadro delle disponibilità finanziarie, di nuovi servizi “di prossimità” (teleassistenza, rete civica di volontariato domiciliare, centri di aggregazione sociale) e per le famiglie, in particolare per il sostegno ai rapporti intergenerazionali (servizi integrati per l’infanzia e per gli anziani), all’esercizio delle pari opportunità;
* abbattimento delle liste d’attesa dei servizi di assistenza domiciliare per anziani e disabili (SAISA e SAISH);
* realizzazione di servizi per le “dimissioni protette” degli anziani per contrastare il ricorso all’istituzionalizzazione come unica risposta alle necessità assistenziali e per facilitare e sostenere il suo ritorno a casa al momento di una dimissione ospedaliera;
* realizzazione di servizi di rete interdistrettuali per rispondere alla domanda di aiuto di nuclei in situazione di forte conflitto familiare e/o di disagio sociale (UIM);
* azioni di contrasto alla povertà con la realizzazione di progetti di borsa lavoro come aiuto ad avviare un percorso che porti a una indipendenza;
* azioni di contrasto all’emergenza abitativa;
* mantenimento e sviluppo dei servizi di semiresidenzialità attivati nel Municipio per minori, anziani e disabili;
* realizzazione di Punti Unici di Accesso in integrazione con l’Azienda Sanitaria Locale per rispondere alla domanda di informazione e accompagnamento ai servizi;
* riorganizzazione del servizio di assistenza domiciliare integrata;
* Il contrasto allo sfruttamento minorile;
* Il contrasto al caporalato e allo sfruttamento del lavoro nero.

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5 COMMENTI

  1. Giorgio Mori, consigliere del Pd, dice una cosa non esatta. Non è infatti vero che tale consulta giovanile non sia stata istituzionalizzata in nessun municipio. Nel XIX, La Giunta di Alfredo Milioni, PdL ha presentato un progetto che è stato approvato dal consiglio circa due mesi fa. Ora si attendono soltanto i fondi dalla Regione Lazio per finanziare il progetto. Se nel XX qualcuno lo ha snobbato probabile che Antonini abbia proprio ragione: a livello giovanile il territorio è dominato dal Blocco Studentesco e quindi Giacomini così come l’opposizione del Pd non ha nessun interesse a regalare, finanche un organo meramente consultivo, ai ragazzi del Blocco. La questione del tempo corto è una semplice scusa, visto che in XIX municipio il progetto è stato prodotto e votato in 15 giorni.
    (fonte: http://www.lunico.eu)

    Riccardo Corsetto

  2. sul Consiglio dei Giovani nel municipio 20 bisogna dire le cose come stanno: il progetto è stato approvato dal consiglio municipale l’anno scorso; la regione lazio circa 2 mesi fa ha già finanziato con ottomila euro le attività necessarie per indire le elezioni ed istituire il consiglio giovanile. Perchè non viene fatto ? Ha ragione Antonini, perchè la maggioranza del municipio 20 è certa di essere minoranza fra i giovani. Ed è così che per un mero calcolo politico si butta all’ortiche uno strumento di democrazia utile ad avvicinare la gioventù alla politica. Il fatto poi che in nessun altro municipio sia statto realizzato è irrilevante, non sarebbe un disonore essere i primi.
    Sto dicendo un’eresia ?

  3. Domanda: in base a quali dati stabilite che tra i giovani del XX municipio c’è il dominio del Blocco studentesco?

    Il tema consiglio dei giovani forse varrebbe la pena di trattarlo a parte.
    Però alcune osservazioni vorrei farle.
    Già la legge regionale regionale n.32 del 6 ottobre 2003 prevedeva la loro istituzione, poi abrogata dalla nuova legge regionale n. 20 del 7 dicembre 2007.
    I limiti massimi di finaziamento sono di 6.000 euro per l’istituzione 5.000 per la gestione.
    La legge si riferisce non solo ai Consigli Municipali dei giovani ma anche a quelli comunali e sovracomunali.

    Sopratutto per istitutire il consiglio dei giovani è prevista un’elezione diretta dei suoi membri da parte degli stessi giovani. Cosa che richiede una campagna di informazione che coinvolga sul terriotorio i ragazzi, magari partendo proprio dalle scuole e dalle associazioni. Altrimenti, fallirebbe ogni obiettivo di partecipazione e coinvolgimento dei giovani alla politica.
    Insomma, richiede un’organizzazione complessa che se fosse stata avviata nei mesi estivi, cioè dopo il finanziamento regionale di circa due mesi fa, sarebbe risultata inefficace, per nulla incisiva, inutile.
    Meglio quindi rinviare tutto all’inizio delle scuole, coinvolgendole in un progetto più capillare, organico e organizzato.
    In questo caso più che una voluta rinuncia mi sembra un rinvio opportuno.
    Soprattutto per istituire il consiglio dei giovani

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