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Sindaco, diamoci da fare sulla Tiberina

lettera aperta
Duca Gioielli

Vivere in via Tiberina è una scommessa. E perderla, per chi abita nel tratto compreso fra Prima Porta e Borgo S.Isidoro, è facile. Tre chilometri e mezzo nei quali si riassumono tutte le peggiori contraddizioni della periferia romana. Mancano i servizi, abbondano la prostituzione e la delinquenza. La sicurezza è una chimera.

Torniamo a parlare di questo spicchio di territorio di Roma Nord, ultimo lembo del XV Municipio a est della Flaminia, a soli 15 chilometri o giù di lì dal Campidoglio. E’ l’Eboli di Roma dove, parafrasando Carlo Levi, si è fermato Cristo.

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Dimenticati da Dio e dagli uomini

Ne abbiamo parlato più volte a cominciare da quando, meno di un anno fa, denunciammo la situazione dei nuclei abitativi di Tenuta Piccirilli e Borgo Sant’Isidoro, un grappolo neanche piccolo di case da decenni senza acqua corrente, gas, fogne. Niente scuole, marciapiedi, illuminazione. Niente di niente, è come se non esistessero. Dimenticati da Dio e dagli uomini (leggi qui).

Se non fosse per la presenza del tanto discusso, controverso e contestato campo nomadi River, quei tre chilometri e mezzo della Tiberina sarebbero come avvolti da una nebbia perenne.

Il River

Già, il River. Fonte di timori e preoccupazioni, perno di tante discussioni, oggetto di contrasti politici e rubinetto di spesa per le casse comunali.
Dicono che mantenervi gli attuali 530 residenti alle tasche dei contribuenti costi circa un milione e duecentomila euro l’anno.

Ospite a casa mia

A luglio pubblicammo la lettera di Giuseppe M., un nostro lettore, nella quale, oltre a ricordare i disagi nei quali scorre la vita quotidiana dei residenti di Tenuta Piccirilli, descriveva “quanto sia duro vivere in quella strada a stretto contatto con il campo rom River”.

“Purtroppo mi sento ospite a casa mia” sosteneva Giuseppe spiegando che i residenti nella via “vivono da reclusi e sono costretti a convivere con i nomadi, a stare attenti quando escono dal cancello di casa, perché loro, con le loro macchine senza assicurazione, corrono e sgommano mettendo in pericolo i pedoni. Se una donna o una ragazza delle nostre famiglie deve andare a prendere l’autobus sulla via Tiberina, novecento metri circa, lo fa rischiando la vita. E per evitare ritorsioni dobbiamo anche stare in silenzio” scriveva Giuseppe (leggi qui).

Il sopralluogo di ferragosto

A toccare con mano la situazione, mani bipartisan, alcuni consiglieri del XV Municipio. Lo scorso 14 agosto la situazione è stata infatti monitorata dalla Commissione Patrimonio .

“Nelle parole di alcuni residenti – riferiva la consigliera Teresa Zotta – leggiamo la tristezza per essere stati abbandonati a loro stessi; nelle denunce di queste persone la disperazione per essere stati lasciati soli dalle Istituzioni, costretti a vivere fra furti, bivacco, immondizia ed altro ancora, tutto documentato e tutto denunciato già da tempo.”
Ai membri della commissione fu negato l’accesso al campo perché privi dell’autorizzazione del dipartimento capitolino ma quel che vedettero all’esterno bastò (leggi qui).

E nelle more che prenda il via il classico “tavolo per la sicurezza” richiesto dal Municipio al Campidoglio il 12 agosto, è di queste ore una nuova sollecitazione che potremmo definire “istituzionale”.

Caro Sindaco, egregio Prefetto…

A prendere carta e penna e a scrivere al Sindaco Marino e al Prefetto Pecoraro è stata infatti Luigina Chirizzi, presidente del Consiglio del XV Municipio.

“Vi scrivo per rappresentare le difficilissime condizioni nelle quali vivono centinaia di famiglie lungo la via Tiberina, nel tratto compreso tra Prima Porta e l’ex borgo agricolo S. Isidoro al km 3,500” scrive Chirizzi ricordando, come se ce fosse ancora bisogno, gli aspetti più salienti della situazione.

“Da un lato una drammatica carenza di servizi: sono ancora incomplete la rete idrica e quella fognaria. Totalmente assente la rete del gas. Idrico e fogne sono interventi finanziati da anni ma mai completati per problemi di tracciato. La presenza di reperti archeologici all’inizio della via Tiberina non ha reso possibile la conclusione dell’opera. Per il breve tratto di fogna mancante, Acea ha quindi definito un nuovo progetto. I lavori però sono fermi da alcuni anni.”

E sul fronte trasporti pubblici lì la spending review ha colpito quando ancora era un termine sconosciuto. “La linea Atac 020 – sottolinea infatti Chirizzi – svolge un servizio del tutto parziale in quanto ancora non sono state realizzate le fermate all’altezza di Via Tenuta Piccirilli. E sono passati quasi 10 anni dalla istituzione della linea”.

Ma venendo al campo nomadi, “la presenza del villaggio della solidarietà River rappresenta sempre più, soprattutto dopo la densificazione conseguente alla chiusura di casilino 900, un elemento di grande tensione sociale.”

“Sono personalmente molto preoccupata per la diffusa illegalità, per il ripetersi di furti, per il degrado dovuto alla mancanza di politiche di prevenzione e per la scarsa presenza delle istituzioni nei nostri quartieri” sostiene a gran voce Chirizzi sottolineando come “lungo tutta la Via Tiberina, anche nel tratto extra urbano, si alternano decine di giovani prostituite, insediamenti abusivi, con piccole discariche di materiali inerti, elettrodomestici, copertoni. La cancellazione del servizio di ronda dei Carabinieri non ha fatto altro che aumentare il senso di insicurezza e impotenza da parte dei cittadini residenti.”

Chiudere il River

In sintonia con quanto richiesto da tempo anche dall’opposizione municipale, è questa la conclusione a cui giunge Luigina Chirizzi inviando un appello al Sindaco e al Prefetto affinchè “possa prendere corpo una azione politico amministrativa complessiva capace sia di garantire livelli adeguati di sicurezza con i presidi di 24 ore, sia di accelerare i programmi di recupero, le opere pubbliche e i servizi in favore della comunità locale, da tempo finanziati”.

“Infine – chiude così la sua lettera – ritengo necessario promuovere misure alternative che portino al ridimensionamento e alla chiusura del campo River in quanto localizzato in un’area che non può offrire le condizioni di inclusione sociale dei suoi ospiti.”

Claudio Cafasso

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9 COMMENTI

  1. E’ indecente vivere cosi’. Possibile che non riusciamo a mettere tutti questi zingari su un aereo verso il Montenegro? Non mi parlate di integrazione, vuota parola, perche’ sottindende uno sforzo bilaterale, non la solita sottomissione buonista di noi italiani a chiunque arrivando a casa nostra pretenda di dettare regole. Poi propongo a chi a rompe con questa integrazione di fare a cambio di casa con gli abitanti di via Tiberina… Cos’ finalmente ogni giorno possono sperimentare sulla loro pelle questa bella sensazione di integrazione ed uguaglianza! Ma poi che senso ha fare un campo a chi si definisce nomade? Alzasse le tende e girasse il mondo… Ops… Forse non possono girare il mondo perche’ li “accogliamo” solo noi? Ed intanto gli abitanti di via Tiberina sono costretti, come in un ridicolo paradosso, a pagare le tasse che contribuiscono al mantenimento del River, senza neppure avere un minimo di servizi. Municipio? Toc toc c’e’ qualcuno? Ma vivo intendo…

  2. Perché non scrivete anche che le case di tenuta piccirilli sono state costruite abusivamente e condonate solo negli anni ’80 ? In Italia prima uno si costruisce la casa abusiva e poi la condona e protesta perché non ha gli allacci vari !
    E perché non parlate degli ITALIANISSIMI clienti delle prostitute, spesso ragazzine vittime di una vera e propria tratta, che popolano con i loro bei suv la Tiberina. A me fanno molto più ribrezzo e paura dei rom !

  3. Sarebbe a dire che è giusto che si viva così signora Ferranti??? Dal condono degli anni ’80 sono passati 34 anni, non lo crede un tempo adeguato perchè ci arrivino i servizi? Cos’è una condanna al carcere duro aver condonato?

  4. Sarebbe a dire che prima di giudicare sommariamente i comportamenti altrui (italiani o rom) ognuno dovrebbe pebsare ai propri. Dopodiché se il comune in 30 anni non ha fornito la zona di servizi decenti non sarà mica colpa dei rom ! Quindi dirigiamo le proteste nella giusta direzione e non continuiamo a farci prendere in giro dalle istituzioni che giocano proprio sulla guerra tra poveri. Non credo che le fogne manchino a causa del pullmino che porta i bambini del tiber a scuola, giusto ?

  5. Sia le prostitute e i loro clienti sono una piaga Sociale, ma far passare i Rom come della brava gente mi sembra una grande assurdità, le voglio fare una domanda Sig.ra Giusi, lei ha mai subito un furto in casa? Ha mai visto una violenza, subito un borseggio, ci sono modi e modi per esprimere la propria idea, al suo dire chi ha fatto una casa abusiva (dopo condonata) non avrebbe il diritto all’allaccio in fogna ecc ecc,la invito ad una attenta riflessione senza puntare il dito nei confronti di nessuno, si da il caso che le tasse le pagano gli italiani che nel corso di una vita hanno costruito qualcosa, anche le case abusive, dopo possiamo pensare ad altri come nostri pensionati, malati, bambini, famiglie in difficoltà ecc ecc, in ultimo possono essere considerati altri casi come gli zingari o chiedenti asilo politico, immigrati ed altre classi sociali di passaggio nel nostro bel paese, la prostituzione è una piaga che va combattuta con una legge severa e pene non banali, ma ci sono reati ben peggiori che si affacciamo nel nostro paese, i cittadini che hanno costruito le case abusive e non possono solo fare una segnalazione alle autorità competenti con la speranza che tali agiscano in maniera attiva e secondo una legge precisa, se tale non avviene l’unica colpa e di chi gestisce tutto questo traffico e di conseguenza di chi potrebbe per dovere e non vuole procedere. Per finire siamo arrivati al punto di dare le case ai Rom prima delle nostre famiglie senza reddito, la mia ha avuto la casa popolare dopo 20 anni, i miei genitori erano due grandi lavoratori, mia madre ha cresciuto 6 figli e mio padre era l’unico che lavorava, le sembra giusto che certa gente viva come parassita, che i loro figli abbiamo la precedenza su i nostri nelle scuole ecc ecc., i miliardi che si spendono per un campo Rom potrebbero sanare molti debiti, la invito a fare qualche passo indietro nella storia dei nostri Italiani per vedere come venivano considerati in altri Stati. Concludo ringraziandola per l’attenzione, precisando che la mia semplice esposizione dei fatti non è un’azione nei suoi confronti, se ho detto qualcosa che potrebbe offendere la sua persona mi scuso, vorrei che fosse un dialogo costruttivo per dare il giusto peso e considerazione alla problematica.

  6. E’ notizia di oggi che il nostro sindaco propone di dare 30 euro al giorno alle famiglie che ospitino un extracomunitario, che equivale a 900 euro mese. Più della pensione sociale di un anziano, più di una pensione di invalidità, più di uno stipendio di un apprendista, più, più, più, ci si potrebbero accodare un migliaio di più rispetto ad un cittadino italiano indigente. Ho una conoscente che ha dormito per 3 mesi in macchina con tre figli a carico dopo che il marito si è volatilizzato.

  7. Di sicuro questa situazione creatasi con il campo Rom e le notizie di un Comune che paga chi in questa Società chi di fatto vive come un parassita, delinque, che pian piano risulta avere più benefici di quanto ne abbiamo dei regolari cittadini Italiani, parlarne mi sembra una vera e propria violazione dei diritti di chi con grandi sacrifici ha sempre pagato tasse e imposte, queste cose non dovrebbero neanche accadere, le istituzioni dovrebbero pensarci prima e non correre ai ripari dopo, si rischia in alcuni casi di diventare fascisti ed essere poi visti dalla parte del torto, la Sig.ra Viviana dice una cosa molto corretta “una donna con 3 figli lasciata allo sbaraglio che per 3 mesi ha vissuto dentro un’auto” dove stavano le istituzioni che potevano darle una mano, gli extracomunitari gli apostrofiamo come “poveretti” e quando in condizioni peggiore c’è la nostra gente neanche notiamo il loro disagio, le loro difficoltà. Provate a non far salire uno zingaro su di un autobus e vedete che succede, poi fate la stessa prova con un italiano, in entrambi i casi chiamate l’atac e fatte intervenire del personale preposto, poi ne parliamo.

  8. In Italia, e a Roma, ci si preoccupa dei room, dei siraini, dei libici degli albanesi , rumeni, ecc. ecc. , ma di tutti quei cittadini dei i loro genitori, dei nonni, bisnonni, che hanno contibuito, forse sbagliando, a far crescere questa città per non dire questa Italia, non se ne occupa nessuno. L’importante è aumentare le tasse, senza avere nessun riscontro di dove finiscono i nostri soldi
    Facciamo leggi contro la malavita organizzata, punizioni esemplari….per chi non osserva le regole
    La verità è che più si vive nel caos e meglio è.
    Addirittura ci siamo tutti dimenticati di Giovanna, con la crescita degli insediamenti abusivi e l’incuria dell’amministrazione comunale.
    Assurdità come le 30 euro giornaliere…………..ma spendiamo per la sicurezza !!!!!….cavolo!!!!!!!!!!!!!

  9. Per Ivana Perina e per Mario.
    Non confonderei problemi di tipo diverso: la mancanza di servizi presso insediamenti (ex?)abusivi, il caos dei campi Rom, l’assistenza agli extracomunitari, quella alle mogli abbandonate. Sono questioni da affrontare una per una.
    Ma se proprio vogliamo trovare punti in comune, eccoli:
    1) l’indifferenza/ostilità di ciascuna di queste categorie verso le altre;
    2) l’indifferenza/ostilità/uso politico strumentale dei cittadini italiani “normali” verso tutte quelle altre categorie;
    3) l’inerzia/scaricabarile dell’Amministrazione Pubblica in tutte le sue forme (enti locali, ministeri, forze di pubblica sicurezza).
    Basterebbe andare in Francia, in Spagna, in GB o in Germania per vedere come si affronta in una grande città il problema abitativo, quello assistenziale, quello dell’ordine pubblico. Il vero Grande Problema, secondo me, è l’approccio italiota: quello che tollera gli abusi edilizi degli italiani doc, il lavoro nero imposto dagli italiani doc, l’evasione e la frode fiscale degli italiani doc, l’immigrazione clandestina sfruttata dagli italiani doc, le occupazioni abusive degli italiani doc…
    Italiani che poi si stupiscono e si indignano se i rom o gli extracomunitari o gli esteuropei fanno le stesse cose che loro hanno sempre fatto (forse più elegantemente?)…

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