Home ARTE E CULTURA L’estate e l’autunno “caldi” del MAXXI

L’estate e l’autunno “caldi” del MAXXI

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maxxi240.jpg18 mostre da ora fino a dicembre, tra cui 8 novità. Ecco l’offerta del MAXXI in agosto sempre aperto, anche a Ferragosto. Preferite immergervi nelle atmosfere rarefatte e nell’intensità dei blu di Ettore Spalletti o tuffarvi nei colori, nella vitalità, nella fantasia, nell’eccentricità delle opere di Gaetano Pesce, da vivere e toccare?

O scoprire quanto siano creativi i giovani talenti italiani nel design (Design Destinations), nell’arte (Premio MAXXI 2014, con le opere di Yuri Ancarani, Micol Assaël, Linda Fregni Nagler e della vincitrice Marinella Senatore), e nell’architettura (con l’installazione 81/2 dello studio romano orizzontale, vincitore del progetto YAP MAXXI 2014: una gigantesca quinta teatrale nella piazza del museo che ogni sera, per tutto luglio e settembre, ospita appuntamenti live di musica, teatro, poesia, cinema, architettura)?

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Oppure lasciarvi coinvolgere dall’installazione interattiva e immersiva di Studio Azzurro, Geografie Italiane, che racconta con suoni, immagini, monitor e touch screen gli ultimi 50 anni di architettura in Italia?

Sono solo alcune delle tante proposte che il MAXXI Museo nazionale della arti del XXI secolo, piattaforma aperta a ogni linguaggio del nostro tempo, propone per l’estate 2014 ai suoi visitatori.

E se la stagione estiva si presenta “calda” con ben 10 mostre in corso, quella autunnale sarà addirittura “bollente”.

A partire dal progetto Aliens Cave (30 settembre. 12 ottobre 2014) organizzato del Dipartimento educazione del museo e dedicato a tre illustratori (Lorenzo Terranera, Fabio Magnasciutti e Alessandro Ferraro): laboratori didattici ed esposizione al Corner D, o The Immigrant Songs (1 – 19 ottobre 2014), breve ed intensa mostra che attraverso i video di Angelica Mesiti e Malik Nejmi racconta storie di emigrazione e prepara il pubblico a Open Museum Open City (24 ottobre-30 novembre 2014), il progetto rivoluzionario curato da Hou Hanru che svuoterà il museo dalle opere per riempirlo di “sculture sonore” e trasformarlo in una sorta di foro aperto alla città con talk, musica, proiezioni, concerti, narrazioni, incontri, performance di molti artisti italiani e internazionali.

Camminare negli spazi fluidi del MAXXI sarà come fare una passeggiata nella cassa armonica di un grande strumento musicale. Più di 40 gli artisti coinvolti in questo progetto complesso, tra cui Justin Bennet, Cevdet Erek, Lara Favaretto, Francesco Fonassi, Bill Fontana, Jean Baptiste Ganne, Ryoji Ikeda, Haroon Mirza, Philippe Rahm che hanno realizzato installazioni site specific con il suono fluido dell’acqua che scorre sotto Roma, la scomposizione di una partitura musicale in singole note, i rumori della città e il ritmo della rivoluzione, un romanzo in codice Morse e molto altro ancora.

Dalle sculture sonore al glamour e al fascino di una stagione straordinaria per la creatività italiana, raccontata da un altro progetto di punta del museo: la mostra Bellissima. L’Italia dell’alta moda 1945 – 1968, a cura di Maria Luisa Frisa, Anna Mattirolo e Stefano Tonchi (2 dicembre 2014 – 3 maggio 2015).

Le Sorelle Fontana e Balestra, Capucci e Gattinoni, Valentino, Gigliola Curiel e Mila Schön, e ancora la Roma del Giubileo del 1950 e delle Olimpiadi del 1960, del cinema e dei divi hollywoodiani, di via Veneto e della Dolce Vita, ma anche Torino, Milano, Firenze, Venezia, Napoli. La moda dunque entra al museo – attraverso abiti originali, gioielli, filmati e immagini d’epoca – e dialoga con l’arte contemporanea e con la coreografia di manichini realizzata da Vanessa Beecroft, a partire dalle suggestioni delle fotografie di Pasquale De Antonis.

La stagione autunnale si caratterizza anche con una finestra sull’Oriente.

A partire da United History. Iran 1960 – 2014 a cura di Catherine David, Odile Burluraux, Morad Montazami, Narmine Sadeg e Vali Mahlouji (11 dicembre 2014 – 29 marzo 2015): più di 20 artisti e 200 opere, che raccontano il Paese attraverso la sua arte dal 1960 ad oggi, passando per la Rivoluzione del 1979 e la guerra tra Iran e Iraq degli anni Ottanta.

Poi la personale dedicata a Huang Yong Ping. Bȃton-Serpent, a cura di Hou Hanru (19 dicembre 2014 – aprile 2015). L’artista di origine cinese, famoso per le sue colossali installazioni, sorprenderà i visitatori – accolti in Galleria 3 da un gigantesco e ondeggiante serpente in alluminio – con una serie di opere monumentali. I lavori in mostra incarnano il crocevia tra Occidente e Oriente, con temi quali la religione e le arti divinatorie, la riflessione sulla tradizione e l’identità culturale. Il titolo stesso scelto dall’artista richiama un passo dell’Esodo nella Bibbia (“Aronne gettò il bastone davanti al faraone e davanti ai suoi servi ed esso divenne un serpente”).

Dal NMCA, il Museo nazionale di arte contemporanea di Seul arriva il progetto dedicato alla video arte in Korea, The Future is Now! (19 dicembre 2014 – 15 marzo 2015): 80 opere e 40 artisti, a partire da Nam June Paik la cui frase “People talk about the future being tomorrow, but the future is now!” dà il titolo alla mostra. Esposti i lavori dei pionieri della video arte, la “video generation” degli anni Novanta, fino alla generazione di artisti più giovani che operano nella società iperconnessa della rivoluzione digitale.

Last but not least, le architetture di guerra al centro di Architecture in Uniform, a cura di Jean Louis Cohen (19 dicembre 2014 – 3 maggio 2015), che racconta attraverso filmati, documenti originali, riviste storiche, fotografie d’epoca, maquette, la storia di alcuni tra i più interessanti progetti nel periodo della Seconda Guerra Mondiale.. In mostra quindi le città in guerra, i progetti autarchici, il ruolo dell’ industria, le fortificazioni, il camouflage, fino all’ immediato dopoguerra con i memoriali e il riuso delle tecnologie militari.

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