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Europee nel XV, Mori (FDI): “Grande risultato FDI frutto della militanza sul territorio”

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mori“All’orizzonte si profila il ritorno di un centrodestra nuovo”. Così Giorgio Mori, annunciando in anteprima su VignaClaraBlog.it di rimettere il mandato di Portavoce dell’Assemblea Costituente di FDI in XV Municipio, commenta il risultato elettorale ottenuto dal suo partito il 25 maggio.

“Il risultato delle elezioni europee 2014 contiene il nome di un solo vincitore: Matteo Renzi. A dire il vero la pesante contrapposizione la tra politica istituzionale e l’antipolitica ha, come da risalente tradizione italica, ricompattato nella persona di chi governa il consenso di tutti coloro che avevano paura di stravolgimenti politici. Esattamente come avvenne quella lontana notte del 12 Maggio 1976 (ripetendo il 1948) quando la DC, sventolando la spauracchio del sorpasso PCI-DC, ottenne una spinta che gli consentì di resistere all’avanzata comunista in Italia. Non va dimenticato che quell’anno, da molti definito “annus horribilis” per il terrorismo, fu caratterizzato dal governo della “non sfiducia” che fece sprofondare l’Italia definitivamente nella partitocrazia, un governo che ricorda tanto quello attuale della “solidarietà nazionale” Renzi – Alfano”.

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“Di sicuro, a parte la delusione grillina, il centro-destra italiano è il grande sconfitto, ma non l’unico. A Roma infatti – sostiene Mori – il Sindaco Marino paradossalmente non esce rafforzato dal solido risultato che invece ha rafforzato il PD come forza di governo cittadina, e si può considerare sostanzialmente commissariato dalle forze renziane che, a brevissimo, imporranno il rimpasto di Giunta, dettando le linee programmatiche fino al termine della consiliatura, a meno che il dottore genovese, in un sussulto di orgoglio, decida lui di farsi da parte.
Se oggi Renzi decidesse di mettere un “facocero” come candidato sindaco, riuscirebbe quasi certamente ad eleggerlo, sia per la disorganizzazione e mancanza di qualità della odierna classe politica della Destra romana che per la percentuale di “terze narici” degli attuali elettori del PD romano, un partito più capace di controllare le preferenze che il territorio”.

“Fratelli d’Italia – afferma Mori volgendo lo sguardo ai risultati ottenuti nella capitale – si afferma con forza su tutto il territorio romano, consolidando i risultati ottenuti nelle politiche e nelle amministrative del 2013 e realizza questo risultato nonostante pochissimi eletti sia al Campidoglio (solo il gladiatore Ghera) che nei municipi (al massimo un eletto a municipio) dimostrando, in assenza quindi di motivazioni meramente clientelari, una forte capacità di raccolta del consenso sulla base della sola figura di Giorgia Meloni e di una nuova classe politica molto giovane”.

E venendo finalmente al XV Municipio Mori afferma che “il miglior risultato, però, viene ottenuto dal nostro movimento proprio in XV Municipio (3692 voti pari al 6,31%) grazie ad un gruppo giovane che ha fatto della militanza e presenza sul territorio la propria anima propulsiva.
Nonostante il XV Municipio sia una roccaforte delle principali componenti che guidavano ieri il PDL (Sammarco-Giacomini e Augello-Piso), Fratelli d’Italia riesce oggi a eguagliare il risultato dell’NCD, confermando una profonda attitudine del nostro municipio alle politiche di Destra Sociale. E questo addirittura nonostante che i due principali riferimenti politici locali (il Capogruppo consiliare Giuseppe Calendino e il sottoscritto come Portavoce municipale) fossero stati due dei firmatari e votanti della sfiducia che per la prima volta nella storia, un anno fa, mandò a casa una Giunta di centrodestra del XX Municipio (oggi XV).”

“Questo significa che oggi i residenti hanno compreso le vere motivazioni che ci animarono lo scorso anno e che hanno anche apprezzato la nostra presenza sul territorio quando abbiamo segnalato, noi primi tra tutti, la “mala gestio” e la #incapacitàamministrativa del PD romano che si incarna nel Sindaco Marino (unanimente ormai riconosciuta) dall’ “acqua avvelenata a Roma Nord” ai “Nomadi in Albergo”, dai lavori mitologici dei cantieri fantasma per eliminare le “frane che bloccano il quadrante” alla “continuità di mancanza di trasparenza nella giunta Torquati con la precedente”.

“Il Presidente Daniele Torquati – e qui scatta l’affondo – con arroganza e miopia politica, usa invece questo risultato, esclusivamente renziano, solo per cercare di soffocare le minoranze interne al partito locale, seguendo metodi tristemente noti nel municipio, mentre con più lungimiranza il Capogruppo PD, il renziano Marco Paccione, ammette che serve “fare di più e meglio a partire dalle amministrazioni locali e municipali”. Noi riteniamo in realtà che sia difficile fare peggio di così, ma apprezziamo le sue parole, come implicito riconoscimento e assunzione di una certa responsabilità e partiamo da questo punto per ricostruire una seria opposizione che sia destinata (molti cittadini contano i giorni …) a riprendersi questo Municipio con una nuova classe politica, stavolta veramente di Centro-Destra.”

“Completata questa fruttuosa prima fase – conclude Giorgio Mori – ho deciso dunque di rimettere il mandato di Portavoce municipale al Coordinatore, Andrea De Priamo, certo che chi mi seguirà saprà proseguire il percorso iniziato con lo stesso successo di oggi.”

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1 commento

  1. il PD a Roma ha preso 506.000 voti. Il monte preferenze potenzialmente esprimi bile era di circa 1.518.000. La somma delle preferenze effettivamente espresse è 338.000 pari al 22% del tutto. Pertanto è molto semplice dedurre quale sia la corrente più forte in seno al PD romano: La corrente più forte del PD è ….il simbolo del PD questo ci dicono i nostri elettori. Siamo un Partito che si dice democratico perché il potere sta nell’opinione di tanti e non di pochi. Non abbiamo bisogno di capi carismatici ma di dirigenti capaci di comunicare ma soprattutto di fare le cose che il paese e la città ci chiedono. Che un partito ci siano posizioni diverse, che si discuta e che si facciano critiche costruttive è una ricchezza. Che in città e nel XV Municipio si debba fare meglio e di più lo dicono prima di tutto sia Marino sia Torquati. Una legislatura dura 5 anni ed è serio mettere gli eletti nelle migliori condizioni per poter lavorare e fare quanto promesso. Il consenso datoci da oltre 24 mila persone nel nostro Municipio ci richiama a maggior responsabilità e non a divisioni personali o di corrente. E mi creda, Mori, questa è stata sempre la direzione che tutti nel partito e nella maggioranza hanno privilegiato. Per il bene comune e non di piccole fazioni. Sarei ipocrita se dicessi che mi dispiace per il vostro risultato ma auspico si possa continuare a discutere con competenza di problemi concreti e possibili soluzioni per Roma e per il XV Municipio in modo costruttivo con tutti. Ognuno nel proprio ruolo.

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