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Coppie di fatto nel XV Municipio, arriva il registro

Galvanica Bruni

consiglio.jpgGiovedì 15 maggio si riunisce il Consiglio del XV Municipio con un ordine del giorno composto da un solo argomento: l’istituzione e il regolamento del registro per il riconoscimento delle unioni civili di fatto. Si preannuncia un’animata seduta.

L’opposizione non mancherà di contrastare questa scelta della maggioranza, peraltro già omologata in diversi altri municipi romani quand’anche ancora non si sappia come sia stata recepita nella capitale. Scarsi e poco affidabili i numeri.
Ad esempio, stando all’Avvenire, giornale però di parte, a gennaio 2014 sarebbero “meno di 50 le coppie iscritte ai registri delle unioni civili istituiti dal 2005 in sei municipi di Roma”. Un flop?

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Ottavi: “sarà una giornata molto importante”

Di tutt’altro avviso, nel XV, l’assessore alle Politiche Sociali Michela Ottavi che a meno di ventiquattro dalla seduta dichiara: “sarà una giornata molto importante perché per la prima volta nel nostro territorio potranno essere riconosciuti diritti fondamentali che per troppo tempo, nella nostra città, sono stati negati.”

Ottavi, inoltre, si dice felice di poter annunciare che “questo voto avverrà proprio in questi giorni, all’interno della Settimana Rainbow, una intera settimana che il Comune di Roma ha voluto dedicare ai diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e alla lotta all’omofobia e alla transfobia.”

Sul tema, il PD, SEL e la Lista Civica per Marino avranno sicuramente come alleato anche il Movimento 5 Stelle del XV visto che fu proprio il Movimento a presentare in Campidoglio, a ottobre 2013, una proposta di deliberazione sull’istituzione del registro delle unioni civili.

L’esempio al confine del XV

Nel confinante XIV Municipio, quello di Monte Mario guidato dal ventisettenne Valerio Barletta, il più giovane presidente di Municipio mai avuto nella capitale, proprio da oggi, 14 maggio, è entrato ufficialmente in vigore il Registro delle Unioni Civili basate su un vincolo affettivo.
Possono iscriversi soggetti, italiani o stranieri, maggiorenni, di sesso diverso o dello stesso sesso, di cui almeno uno residente nel Comune di Roma, stabilmente dimoranti nel territorio municipale, che non siano legati tra loro da vincoli giuridici e che, ovviamente, non siano coniugati con soggetti terzi.

Il registro verrà inaugurato il prossimo sabato 17 maggio quando  il Presidente Barletta accoglierà due coppie, una di sesso maschile e una di sesso femminile, che hanno chiesto l’Iscrizione.

Ma nel XV l’opposizione promette battaglia

Lo dice apertamente su facebook Giuliano Pandolfi, consigliere del Gruppo Misto, affermando che “quest’atto rappresenta il fallimento tangibile dell’amministrazione Torquati, la quale invece di pensare alle frane del territorio, alle strade colabrodo, agli asili nido che chiudono, agli alluvionati ancora in attesa di un aiuto, ai dipendenti capitolini in rivolta, decide di concentrarsi su una delibera dal sapore squisitamente ideologico la cui concreta attuazione peraltro, non porterà alcun beneficio ai destinatari sul piano giuridico”.

“Noi saremo presenti come sempre e daremo battaglia” conclude Pandolfi al quale, sempre su facebook, fa eco Stefano Erbaggi, consigliere NCD, affermando “giovedì tutti compatti, come al solito”.

Tacciono invece le altre opposizioni, il PdL nella forma ma FI nella sostanza, e Fratelli d’Italia. Ma è lecito supporre che faranno quadrato intorno al NO.

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Domani, 15 maggio, la seduta si terrà nella Sala Consiglio di via Flaminia 872 e avrà inizio alle 10. Come di consueto sarà pubblica. (red.)

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48 COMMENTI

  1. Non ho assolutamente niente contro le coppie di fatto, per le quali ho molto rispetto; tra l’altro, ciascuno fa quello che vuole della propria vita, basta non danneggi altri. Quello che non condivido, per niente, è che si riunisca un Consiglio del Municipio per un solo argomento, qualunque esso sia, così paghiamo i gettoni di presenza a tutti. Sarebbe stato, invece, molto più intelligente aspettare e convocare un Consiglio per più argomenti insieme. Nel Municipio XV avete soldi da buttare? Mi farebbe più piacere se li impiegaste meglio.

  2. Manca solo che il sor Torquati segua il suo faro illuminante, il sor Marino, e va con lui al Gay Pride… ma per il nostro municipio non fa nulla… è lo zero assoluto.

  3. Invece della settimana arcobaleno questo Sindaco che gli USA hanno rimandato al mittente poteva organizzare la settimana della “monnezza” dal momento che viviamo nella Capitale piu’ sporca d’Europa con la discarica piu’ grande d’Europa. Se al XV Municipio pensano di risolvere con queste “bischerate” i problemi dei cittadini allora stiamo freschi.

  4. Il limite del pd è sempre lo stesso ed è per questo che perdono (quasi) sempre.
    Quando come in questo caso riescono a spuntarla e a governare perdono di vista l’obiettivo per cui sono stati eletti e cominciano a perdersi nei rivoli delle coppie di fatto, delle case ai rom, dei diritti agli immigrati e dello ius soli.

    Berlusconi, che era morto e sepolto ringrazia.

  5. @Simone, che il PD perda o vinca lo decideranno gli elettori; ma da elettore di questo partito le dico che preferisco la coerenza con i propri valori che non la mera ricerca di consensi elettorali svendendo il valore di difendere ciò che è giusto. E i diritti umani, (tutti i diritti delle persone e dei popoli) sono una priorità da valorizzare più del vincere una elezione. La non discriminazione, la difesa dei gruppi sociali più deboli e vulnerabili sono punti fondamentali dell’identità del PD. Coniugarli con scelte politiche adeguate è la sfida che vogliamo proporre per una nuova Europa che ritrovi il suo ruolo di civiltà e di protagonismo nei processi di globalizzazione in atto. E tutto questo non è in contraddizione con una buona amministrazione del governo di prossimità (città e municipio) e i conti si faranno alla fine della legislatura.

  6. @ Sig. Pira, so già che non mi risponderà,ma io la domanda gliela faccio lo stesso, perché lei parla di coerenza : le sembra coerente il comportamento degli eletti del Pd, che fino alla settimana scorsa hanno fatto una riunione nella parrocchia di Grottarossa ed oggi votano a favore del registro delle unioni di fatto , anche tra persone dello stesso sesso?? Per me sono stati opportunisti , si sentono cattolici solo quando si tratta di chiedere i voti.

  7. Sono d’accordo con Vincenzo Pira. Il tema coppie di fatto è stato uno dei punti sempre molto dibatutti in campagna elettorale e ora , a prescindere dalla propria opinione in merito, che si dà un seguito alla campagna elettore, c’è chi puntualmente deve criticare per forza qualcosa….il distruttismo e la polemica su ogni cosa e ad ogni costo va di moda in questo paese…..
    Non c’è nulla da fare, il senso civico degli italiani, che dovrebbe consistere nell’accogliere favorevolamente dibatitti su temi che NON necessariamente coivolgono se stessi e i propri interessi, ha dei freni che si leggono perfettamente nei primi 4 commenti.
    Spero ne seguano di diversi.

  8. Pira guardi che non è ad un comizio. La buona amministrazione è bel lontana dall’operato della vostra giunta, basta fare un giro a Roma per rendersi conto del degrado in cui versa questa città ostaggio di rom, borseggiatori, bancarellari, saltimbanco e abusivi.
    Ma al pd e a Marino sta bene così quindi questa discussione è perfettamente inutile.

  9. Valentina, ci lasci la possibilità di criticare posizioni che non condividiamo senza mettere in discussione il nostro senso civico.
    Cominci a pensare al suo.

  10. Bene i diritti per i più deboli e i più vulnerabili, ma un “bisessuale” quale debolezza ha? E’ un disabile? un malato? oppure è soltanto uno che ha gusti sessuali diversi dalla maggior parte delle persone? La costituzione già prevede diritti per tutti indipendentemente dagli orientamenti politici, religiosi, sessuali. Questo paese ha ben altre priorità che occuparsi della Kyenge (non riconfermata, per fortuna) o correre appresso ai diritti degli omosessuali. E poi BASTA con il parlare (e sono quasi sempre le donne) di omosessuali uomini: di lesbiche non si parla mai! Basta con questo tentativo di sminuire la mascolinità e virilità degli uomini: ne abbiamo le scatole piene! Vogliono il “registro delle coppie di fatto”? Fateglielo e poi cominciate ad occuparvi del traffico, del trasporto pubblico, delle scuole, della sicurezza, dei rifiuti, delle discariche, dei parchi, del Tevere, delle idrovore di Prima Porta, della pulizia dei fossi, degli asili nido, dei furti nelle scuole……questi sono i “diritti” dei cittadini che pagano le tasse!

  11. @ VINCENZO PIRA
    ” E i diritti umani, (tutti i diritti delle persone e dei popoli) sono una priorità da valorizzare più del vincere una elezione”

    Tralasciando il fatto che, nel commento di poco fa, Lei parla di coerenza con certi valori (sicuramente Lei risulta coerente con quelli del Suo partito, ma non con quelli cristiani, che pure ogni tanto – a quanto leggo qui sopra – professa), voglio farLe una domanda: dove sta scritto che il riconoscimento delle unioni di fatto, soprattutto quelle omosessuali, sia un “diritto”?
    Nessuno discrimina nessuno, ma prima di parlare di riconoscimento di un diritto si dovrebbe essere sicuri che il diritto in questione sia esistente. Lei dove rinviene questa esistenza?

  12. @Nico Ferri – Come vede rispondo; quando c’è da riflettere e approfondire non mi tiro indietro. Lo faccio quando vi sono solo polemiche.

    Il ruolo dello Stato e quindi le sue leggi devono rispondere agli interessi collettivi e non devono essere mai di parte. Lo stato è laico (non confessionale) e quindi rispetta le diverse opinioni religiose o filosofiche quando non sono contrarie alle leggi e alla civile convivenza (vedi settarismi fondamentalisti). Quindi da cattolico, coerente con la mia fede, ritengo che il matrimonio sia indissolubile (e spero di vivere eternamente insieme alla persona che ho sposato) ma non posso per legge obbligare a ciò chi ha altri intendimenti. E lo Stato ha approvato una legge che permette il divorzio e ritengo sia una buona legge. E così anche per altre materie eticamente sensibili. Il PD ha approvato un suo documento di orientamento politico sulla fecondazione artificiale e sulla ricerca in questo settore delicatissimo. Sono contro ogni tipo di discriminazione e credo che lo Stato debba tutelare chi decide di convivere e farsi una famiglia anche diversamente costituita da quella della tradizione. A Diamante poi rispondo con le più autorevoli parole di Papa Francesco che in materia ne sa più di me : ” A Buenos Aires ricevevo lettere di persone omosessuali, che sono ‘feriti sociali’ perché mi dicono che sentono come la Chiesa li abbia sempre condannati. Ma la Chiesa non vuole fare questo. Se una persona omosessuale è di buona volontà ed è in cerca di Dio, io non sono nessuno per giudicarla. Dicendo questo io ho detto quel che dice il Catechismo. La religione ha il diritto di esprimere la propria opinione a servizio della gente, ma Dio nella creazione ci ha resi liberi: l’ingerenza spirituale nella vita personale non è possibile. Una volta una persona, in maniera provocatoria, mi chiese se approvavo l’omosessualità. Io allora le risposi con un’altra domanda: ‘Dimmi: Dio, quando guarda a una persona omosessuale, ne approva l’esistenza con affetto o la respinge condannandola?’. Bisogna sempre considerare la persona”. E condividendo questo mi sento libero e sereno. E combatto democraticamente per difendere i diritti di chi la pensa diversamente da me anche in materia di sesso.

  13. Esprimo sdegno e do la mia solidarietà e di tutto il PD del XV Municipio alla Chiesa Valdese di piazza Cavour a Roma per il grave e inaccettabile episodio di intolleranza di questa notte. Le scritte omofobe e razziste comparse sui muri del Tempio proprio della settimana dedicata alla lotta all’omofobia e alla transfobia, costituiscono non soltanto un insopportabile episodio di discriminazione che non appartiene alla storia di Roma ma offendono anche un luogo di culto e una comunità, quella valdese, da sempre parte integrante della nostra città”. Plaudo quindi i consigli municipali di Roma per le iniziative a sostegno dei diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali, e questa città accogliente e solidale dia forti segnali nel totale rifiuto di ogni forma di intolleranza.

  14. @ Diamante : sono pienamente d’accordo (questa volta si scriva lei la data…)
    @ Pira : mi scusi, ma lei è un maestro nel travisare le cose, io le ho fatto una domanda a cui non ha proprio risposto, si parla di coerenza ed io le ho chiesto se gli eletti del Pd che hanno fatto la riunione in parrocchia sono persone coerenti nel “fare i cattolici” in parrocchia e poi nel votare a favore di unioni di fatto che escludono automaticamente il matrimonio,sia civile che religioso.
    Non strumentalizzi poi le parole del Santo Padre, il quale è vero che ha detto quelle parole a favore degli omosessuali, ma non in riferimento alle loro unioni o al passo seguente delle adozioni da parte loro. Se è veramente cattolico, non fa una bella figura nel strumentalizzare i pensieri del Papa.

  15. @ PIRA
    Come ha sottolineato Nico Ferri, caro Pira, Lei è andato oltre le parole di Papa Francesco: nessuno giudica un omosessuale o una lesbica.
    Il Papa, però, non ha mai “benedetto” unioni tra uomo e uomo, o donna e donna.
    Un conto è non giudicare la PERSONA, un altro è “autorizzare” una coppia dello stesso sesso: questo Papa Francesco non l’ha fatto.
    Si studi meglio il catechismo.

  16. @Ferri, che la parrocchia ospiti un incontro di consiglieri municipali e di cittadini è un segno di disponibilità e di apertura. Chi va all’oratorio nel 2014 per un dibattito pubblico non deve essere per forza cattolico battezzato e cresimato. La Chiesa che frequento io no si serve nelle sacre mura del tempio ma in Spirito e verità e, come lei mi insegna, lo Spirito si manifesta dove vuole. Sono della scuola del cardinale Martini che a Milano ha fondato una scuola di dialogo tra credenti e non credenti. Senza pretendere patenti di coerenza da parate di nessuno. Ho fatto una chiara distinzione tra il ruolo laico delle istituzioni pubbliche e quello della Chiesa, ognuna libera nelle sue competenze e funzioni. Non è incoerente credere in qualcosa ma poi rispettare la libertà altrui e non voler imporre per legge una fede che è patrimonio e privilegio di chi la ha. Ma non discrimina chi non la condivide o crede in altro. E lo Stato e le sue leggi sono patrimonio comune di tutti i cittadini e non solo di chi crede in una religione.

  17. @DIAMANTE, ho solo detto che il papa inviata a non discriminare nessuno. E’ vero che la Chiesa Cattolica riconosce solo il matrimonio di un uomo con una donna. Ma lo Stato e i municipi possono riconoscere convivenze tra persone che vogliono condividere l’esistenza e che chiedono che alcuni diritti conseguenti siano riconosciuti. E deve essere l’ambito del codice civile a definire ciò non il catechismo o il codice di diritto canonico. Date a Dio ciò che è di Dio e a Cesare ciò che è di Cesare, insegnò Gesù Cristo.

  18. Oggi in Via dei Fori Imperiali ho contato almeno 40 venditori abusivi: cappelli, occhiali, sciarpe, CD, collanine, disegni fatti con le spray….Ora mi chiedo: che razza di Sindaco abbiamo che non riesce a far rispettare la LEGGE a 500 metri dal suo ufficio? Invece di pensare a omosessuali, lesbiche e trans organizzandogli la “settimana rainbow” non farebbe meglio a fare il suo lavoro?
    E quando organizzera la “settimana per le famiglie in difficoltà” (almeno il 30% delle famiglie non paga più bollette di luce e gas) o la “settimana dei giovani disoccupati”?
    Certo sbandierare i diritti degli omosessuali può distrarre da problemi più seri…..

  19. @ Pira, il salto triplo carpiato che ha cercato di fare non ha risposto alla mia domanda, andando a scomodare il cardinale che più fa comodo alla sinistra laica : il fatto che era aperto all’ascolto di laici e non credenti non significa proprio che fosse d’accordo con loro.
    Ma tutto questo fumo negli occhi a cosa serve??? ognuno è libero di unirsi a chi vuole,ma se poi pretende che questa unione sia riconosciuta dallo stato, basta cambiare l’art. 29 della costituzione…ma dato che non siete in grado di farlo… il resto sono chiacchiere al vento..
    Come dice Strix i problemi seri sono sempre lì, e fanno capire che gli attuali amministratori sono degli incapaci… “proprio un’altra storia”,ma di quelle brutte..

  20. Per favore, parliamo di cose serie: disoccupazione, degrado, istruzione, casa….. non perdiamoci con una decina di unioni di fatto! Non è con questo registra che si rispetta la Costituzione! L’Italia è una Repubblica “fondata” sul lavoro?

  21. La cosa triste è che l’iniziativa di oggi, così come quella degli altri municipi, è assolutamente inutile e propagandistica…

    Infatti tutti sanno, anche i consiglieri della maggioranza (alcuni dei quali me lo ribadivano oggi…), che in termini pratici l’istituzione del registro non comporta nessun cambiamento legalmente parlando…. Al massimo un riconoscimento anagrafico… E questo non perché non si voglia ma perché non si può!

    Infatti è il legislatore che definisce le fattispecie giuridiche relative alla famiglia in Italia e questa fattispecie al momento non esiste…

    In pratica si sono prese in giro centinaia di persone facendo credere un qualcosa che non è…. Ah già dimenticavo che tra 10 gg si vota….!!!!!

  22. @ Ecumenico sig. Pira, dato che lei ha citato il Santo Padre, in riferimento ai gay, guardi un po’ cosa pensano loro di papa Bergoglio, non mi sembrano proprio parole concilianti le loro nei confronti del Papa. Continuano a far vittimismo e disdegnano qualsiasi apertura da parte della Chiesa. http://gayoggi.com/politica/grave-ingerenza-di-papa-francesco-contro-i-gay/11042014/

    Ma come già dicevo, qui il problema non è religioso, è la Costituzione Italiana che vieta queste unioni di fatto, quindi chi ha votato a favore delle unioni di fatto ha attentato alla suddetta, ma se lo fanno i sinistri ciò non crea alcun scandalo o violazione..

  23. qui di “sinistro” c’è solo disinformazione allo stato puro ! La costituzione italiana NON vieta nulla, la costituzione detta principi.

  24. @ Cesare, non è questa la sede per disquisire sulla costituzione,ma i principi di cui lei parla è nei primi 12 articoli, poi iniziano i diritti e i doveri dei cittadini, tra cui l’articolo 29 che citavo, si informi !!

  25. Se il mondo fosse popolato solo di omosessuali fedeli e ligi ai propri orientamenti e gusti sessuali , la vita si esaurirebbe dopo qualche generazione.
    Tutto qui.
    All’inizio della Storia , c’erano Adamo ed Eva mica due Vladimir Luxuria.
    Accetto tutto , ma qualcosa di anomalo mi sembra di vederlo.
    Non dico “diverso” ma non usuale e normale.
    Dove per normalità si intende nella comune accezione del termine , quel comportamento che viene seguito dalla quasi totalità delle persone.
    Non entro nel merito se questo comportamento sia poi giusto o meno , corretto o meno , è solo “seguito” dalla quasi totalità.
    Si vogliono sposare in Comune , lo facciano pure se piace e consentito.
    Quello che assolutamente non tollererei sono poi le aberrazioni che potrebbero ( e vorrebbero in gran parte ) seguire.
    Inseminazione artificiale da donatori più o meno conosciuti e/o diritto di adozione di bambini.
    La normalità è che una famiglia intesa come madre-padre-prole , è costituita da due persone di genere diverso.
    La vita nasce da un “atto sessuale” ( lasciamo perdere il “d’amore” ) , non da una provetta di sperma selezionato ( fatte salve le coppie etero con difficoltà di concepimento ).
    Altro che l’imbecillità di genitore1 e genitore2 , anticipo appunto di successive aberranti richieste.
    Non mi sembra che Bergoglio voglia farli “entrare in Chiesa” per celebrare matrimoni.
    Mi sembra che si limiti a dire ( cosa non da poco per la religione cristiana ) che debbono essere accettati e non discriminati.
    Cosa buona e giusta come direbbe il buon cristiano.
    Ma limitiamoci a questo.

  26. @ Ferri: lei ha scritto ” è la Costituzione Italiana che vieta queste unioni di fatto” beh diritti e doveri non significano divieti, la lingua italiana non è un’opinione e la Costituzione nemmeno.

  27. @ Cesare : se la lingua italiana non è un’opinione si rilegga dove ho scritto che secondo me si sta attentando alla Costituzione, quindi non cerchi di cambiare le mie parole, l’attentato alla Costituzione esiste ne codice penale, mi sembra che sia riportato nell’art. 283 . Si informi.

  28. io cambiare le sue parole ??? Verba volant scripta manent: si rilegga il suo sfrondone e una volta tanto ammetta di aver sbagliato ! lei ha scritto proprio così : ” è la Costituzione Italiana che vieta queste unioni di fatto ”…… ma la Costituzione non vieta un bel niente, elenca diritti e doveri ma questi non sono divieti, si informi lei !
    Mi ci vuole così tanto a dire ops mi sono sbagliato ?

  29. @ Cesare, se , lapsus freudiano, le ci vuole così tanto per ammettere di essersi sbagliato, mi spiace per lei… io , ripeto per l’ultima volta, ho detto che chi vota a favore delle unioni di fatto attenta alla costituzione, se poi non riesce a capirlo è un suo problema.

  30. Cesare la costituzione italiana specifica che la famiglia è un’unione di uomo e una donna che stipulano un patto davanti alla comunità al fine di garantire due cose: stabilità e procreazione.

    Quindi la costituzione vieta queste unioni civili ma si può cambiare tranquillamente.. Basta avere I numeri….

  31. Bene, tutti costituzionalisti su questo blog ! mentre il primo rinnega di aver scritto quello che tutti possono leggere ecco che un emerito consigliere si mette l’ermellino e dice anche lui che la costituzione “vieta”: peccato che in tutta costituzione non c’è una sola volta che viene usato il verbo vietare. E se siete così convinti che Torquati e compagnia bella hanno fatto un attentato alla costituzione perchè non li denunciate ?
    E dai, un po’ di serietà per favore !

  32. @erbaggi

    mi spiace ma la costituzione non vieta affatto le unionui civili e NON specifica nel che la famiglia è composta da uomo e donna. La invito a leggere correttamente l’art. 29 che riporto testualmente:

    Art. 29
    La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul
    matrimonio.
    Il matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti
    stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare.

    E’ sufficiente dunque una legge che ammetta i matrimoni gay e nessuna modifica alla costituzione ne dovrebbe conseguire. E comunque, nel modo più assoluto, la costituzione NON vieta le unioni civili.

    ad altri commenti che leggono “unioni civili” come sinonimo di “unioni omnosessuali” rispondo che le unioni civili sono anche quelle tra eterosessuali che non ravvisano necessità di sposarsi.
    Mi piacerebbe parlare di “persone” piuttosto che di categorie di orientamenti sessuali ma mi rendo conto che siao solo nel 2014…e siamo in Italia.

  33. L’unica cosa “decente” di questo paese è che gli omosessuali ancora non si possono sposare. La costituzione italiana (ispirata a quella di stampo sovietico) può prevedere quello che vi pare ma il matrimonio è tra un uomo e una donna. Non esistono altri tipi di matrimoni.
    Se omosessulai, transessuali, bisessuali e altro vogliono stare civilmente insieme affari loro. Si possono iscrivere su qualsiasi registro. Se poi vogliono sposarsi vadano in qualche paese estero come ha fatto una certa parlamentare.

  34. Non c’e’ bisogno di essere un costituzionalista; poiche si parla di coniugi e il vocabolario della lingua italiana definisce coniuge ognuna delle due persone unite tra di loro in matrimonio e’ lapalissiano (poiche la legge non permetteva allora ne permette ora matrimonio tra persone dello stesso sesso) che si parla di un uomo e una donna. Se cosi non fosse stato si sarebbe usato un termine diverso da coniuge (ad esempio: “uguaglianza morale e giuridica dei due membri o persone che si sono unite in matrimonio……). Ridicolo cercare scappatoie: quando fu approvata la costituzione i “coniugi” erano uno uomo e l’altro una donna (lo stesso in URSS…..)

  35. @ Valentina F. , dato che ci vuol illuminare sul significato di quell’articolo, veda di spiegare cosa significa famiglia come SOCIETA’ NATURALE fondata su matrimonio, cosa significa secondo i padri costituenti quel naturale??

  36. @cesare e Valentina

    Io ho solo affermato che la costituzione vieta indirettamente le unioni civili come forma di matrimonio proprio perché, come vi fanno notare sopra, la società naturale fondata dal matrimonio è quella composta da un uomo e da una donna che, davanti alla società, fatto un patto che garantisce (come ho ricordato sopra) la stabilità e la procreazione della società stessa.

    Detto ciò si possono fare mille leggi diverse che consentano unioni diverse, unioni che sono tecnicamente consentite già ora per gli eterosessuali.
    In pratica si dovrebbe varare una legge che consente una nuova fattispecie giuridica come in Germania: un’unione civile che consenta di garantire di uguali diritti a due persone omosessuali che, altrimenti, non avrebbero alcuna alternativa. E sinceramente lo trovo pure giusto…. Però lo deve fare il legislatore…

    Infatti, e qui rispondo a cesare, l’albo delle unioni civili del municipi (e del comune) in mancanza di apposita legge nazionale non sarà altro che un riconoscimento anagrafico! Tutto quello previsto nel fantomatico regolamento approvato dal municipio, salvo quanto detto sopra, non può essere attuato senza un intervento del legislatore perché sarebbe illegale….
    In definitiva in municipio si è approvato solamente un’idea per ora… Se poi qualcuno interverrà nelle sedi opportune potrà diventare realtà…

    Nel suddetto regolamento ci sono, poi , più di un “orrore”… Ad esempio le coppie di unioni civili possono unirsi e separarsi con una semplice domanda… Troppo facile…. Così si rischia, pure, che qualcuno lo faccia per mero opportunismo per poter entrare in qualche graduatoria che consenta di ottenere un contributo economico o un posto in un asilo per poi separarsi di nuovo subito dopo…
    Ed ho fatto solo un esempio…

  37. Come al solito si aggiunge confusione alla confusione:
    @erbaggi
    i separati, conviventi, e anche coniugi con diversa residenza, non hanno punteggi maggiori in graduatoria per le l’accesso agli asili, ma solo se i figli sono affidati ad un solo genitore.
    Estratto dal bando asili nido comunali:

    “Bambino che appartiene a famiglia monoparentale o figlio di
    “genitori separati” (anche se non coniugati e non conviventi), in
    possesso di atto formale di affido esclusivo (alleg. atto del Trib.), e
    convivente con un solo genitore lavoratore.

    Bambino che appartiene a famiglia monoparentale o figlio di
    “genitori separati” (anche se non coniugati e non conviventi), in
    possesso di atto formale di affido esclusivo (alleg. atto del Trib.), e
    convivente con un solo genitore non lavoratore.”

    Come vedi, i criteri per le graduatorie limitano i “furbi” su questo aspetto. Alle graduatorie non interessa la forma ma la sostanza (entrambi i genitori si occupano dei figli logisticamente e economicamente, se sono sposati, conviventi, seoarati in casa o fuori casa non interessa).

    @strix:

    se per Assurdo (così sei piu tranquillo) domani fosse legge “il matrimonio tra persone dello stesso sesso” l’art 29 della costituzione non lo vieterebbe e quindi non sarebbe legge incostituzionale. Inoltre per la costituzione sancisce l’unione basata sul matrimonio ma NON vieta altre forme di unione. E quest’ultimo era il nocciolo della discussione.

  38. @ VALENTINA F.
    Chiarito che, per la Costituzione, a meno di modifiche della Carta Fondamentale, “famiglia” può essere solo quella fondata sul matrimonio, ci spiega, di grazia, quindi, a cosa serve un registro delle unioni civili, a livello municipale?

  39. Costituisce il primo passo verso la disciplina delle unioni di fatto (oggi il codice civile non equipara la famiglia “tradizionale” a quella “di fatto”) per il riconoscimento dei diritti civili delle coppie che non hanno scelto di unirsi in matrimonio.

  40. @ valentina f.
    ma allora se “coniugi” non sta per uomo-donna posso sposarmi con il mio cane? (mica lo vieta la costituzione); oppure, siccome “coniugi è plurale, posso sposarmi con 2 donne o magari con 3 uomini (mica lo vieta la costituzione).
    Dopo aver letto certa “roba” tranquillo non ci sto proprio!

  41. @Valentina F.

    forse non sono stato chiaro… i due esempi riportati riguardano famiglie monoparentali per quanto riguarda la crescita dei figli… e cosa c’entra con la mia critica alla “facile dis-unione”?
    se un’unione civile si può fare quando uno vuole io posso “unirmi” oggi, fare la domanda domani, aspettare l’uscita della graduatoria e poi dis-unirmi con una semplice richiesta…. il tutto in meno di un mese!!!

    in merito ai diritti civili delle coppie perdonami ma non sono d’accordo. o meglio sono d’accordo se quelle coppie NON hanno alcuna alternativa (quindi quelle omosessuali) ma non per quelle per il quale il legislatore HA PREVISTO le dovute forme… ergo un uomo e una donna hanno già i mezzi per avere medesimi diritti, poi se non vuoi per motivi tuoi a me non interessa ma diventa un tuo problema…

    ergo bisogna seguire, secondo me, l’esempio teutonico.

  42. @erbaggi
    io ho semplicemente riportato, non due esempi, ma le due condizioni scritte nel bando degli asili comunali che prevedono punteggi maggiori, per rispondere al tuo commento nel quale affermi alla possibilità di separarsi facilmente con il mero scopo di rientrare nelle graduatorie per ottenere agevolazioni (asili nido): nelle graduatorie per l’asilo non si ha più punteggio se i genitori del bimbo sono separati, ma soltanto se un genitore solo ha riconoscuto il figlio o lo ha in affidamento esclusivo (monoparentale). Ma era solo una precisazione.

    secondo punto più rilevante : perchè i diritti civili devono essere riconosciuti soltanto a chi si unisce in matrimonio e negati a chi, eterosessuale, convive da anni formando di fatto un nucleo familiare stabile ? Tanto, chi vuole approfittare delle leggi, provvede celermente ad unirsi in matrimonio (vedi badanti/anziani) , quindi non vedo nel matrimonio la forma per eccellenza di garanzia della famiglia “del mulino bianco”.
    Non sono i pezzi di carta e i certificati che migliorano la società ma la buona fede delle persone!!!

    @strix
    personalmente rispondo solo ai commenti che reputo degni di riflessione e meritevoli di considerazione.

  43. @Valentina F.
    in merito al punto uno io stavo dicendo esattamente il contrario!! so benissimo che un solo genitore ha meno punteggi! il raggiro ipotizzato è proprio il contrario… fingo una coppia per il tempo necessario per ottenere il beneficio e poi ci si divide al volo!
    la separazione avviene ovviamente dopo l’ottenimento del beneficio!

    sul punto due perdonami ma se viene previsto per avere dei diritti la formula del matrimonio (che ovviamente obbliga a dei doveri!) – civile o religioso che sia non è influente – perchè una coppia non dovrebbe sposarsi??? perchè non vuole responsabilità??

    concordo con te che il matrimonio non è la forma perfetta ma, ritengo io e lo ritiene anche il legislatore, è la formula migliore.

    in definitiva unioni civili si ma per far acquisire diritti a chi non li ha, con metodo che comporti dei doveri oltre che dei diritti.

    se puoi uno non vuole i doveri vorrà dire che non ha tanto interesse ad acquisire quei diritti….

  44. @erbaggi
    no, non ci capiamo ancora: UN solo genitore affidatario ha PIU’ punteggio (famiglia monoparentale = figlio con un solo genitore a cui è affidato). Ma separarsi non vuol dire essere monoaffidatario, quindi i separati con affido condiviso equivalgono nelle graduatorie a genitori conviventi o sposati e non hanno il beneficio del monoparentale. Il beneficio lo ottieni se disconosci tuo figlio o se ti viene tolto l’affidamento e non credo che si arrivi a tanto!

    punto 2: I doveri e i diritti non te li dà il matrimonio. quanti sono sposati e hanno l’amante? quanti convivono e sono fedeli? quali sarebbero i doveri che gli italiani rispettano solo perchè sono sposati?
    Il matrimonio è una scelta,, a mi avviso, personale e non ha nulla a che vedere con i doveri e i diritti che provengono dalla coscienza e non dal pezzo di carta. Tanto è vero che di fronte ai figli i doveri per conviventi e coniugui sono gli stessi e i diritti del figlio anche!!!
    Anche pagare le tasse è un dovere per i cittadini italiani, ma quanti non le pagano? Se un certificato avesse il potere di far valere i doveri (i diritti si) non si sposerebbe piu’ nessuno!

  45. Be’ allora Valentina il mio commento non l’ha letto bene; ci riprovi e vedra’ che con la sua sagezza ci trovera’ qualcosa di giusto.

  46. @ Valentina F. , lei non mi risponde perché non è in grado di farlo,non perché sia o meno meritevole della sua considerazione…. ahh .. a proposito, si faccia un’iniezione d’umiltà, le assicuro che le farò bene..

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