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Flaminio: benvenuti al Circo degli Orrori

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orrori.jpgIn programma fino al 6 aprile nel tendone allestito in piazza Maresciallo Pilsudski, nei pressi dello Stadio Flaminio, il Circo de los Horrores è uno spettacolo che coniuga abilmente l’arte circense con il cabaret e il teatro, trasportando questa combinazione sul terreno dell’horror d’autore. Il risultato è un’inusuale ed accattivante miscela di talento, terrore e ironia, per un evento di due ore che è in grado di regalare una serata del tutto particolare e di conquistare il pubblico.

Dalla Spagna con terrrore

Dalla Spagna con terrore. Se, poi, al terrore aggiungete un umorismo non propriamente sottile ma a tratti addirittura delicato, e una serie di talenti, eccovi servito il vostro cocktail, da serbare per centoventi minuti in un inquietante ed animatissimo cimitero, dove a più riprese si diradano la nebbia e l’oscurità e si palesano le nostre paure, insieme allo stupore e alle risate.

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Questi artisti del Circo de los Horrores l’hanno pensata e realizzata bene, e si meritano tanti applausi scroscianti e addirittura una standing ovation. I riferimenti alla cinematografia e all’immaginario horror – meditati e precisi – sono stati rispolverati e lucidati per l’occasione.

Ecco, allora, il Nosferatu di Murnau, la sconvolgente (e qui doppia) spiderwalk de “L’Esorcista”, la danza dei vampiri di “Per favore non mordermi sul collo”; ecco in arrivo un manipolo di zombie e gli altri personaggi dei nostri incubi in bianco e nero e a colori.

Musiche raggelanti e momenti di ilarità, paure e sorrisi. E, rivisitati e corretti, alcuni punti fermi dell’antica tradizione circense, come il mangiatore di fuoco, l’uomo forzuto e l’equilibrista, le contorsioniste e le acrobate. Sotto i costumi sanguinolenti, dietro alle situazioni terrificanti e alle coreografie inquietanti, emergono senza possibilità di equivoci i molteplici talenti di questa variegata compagnia che, muovendosi con competenza lungo il solco della tradizione, è capace di rinnovarla in modo originale e persino (udite udite!) colto.

Un cocktail azzeccato

“In quest’epoca di pazzi ci mancavano gli idioti dell’orrore”: ci sentiamo di dire che anche Franco Battiato ha avuto torto per una volta. Sì, perché lo spettacolo – o il cocktail, fate voi – si lascia gustare dall’inizio alla fine, senza che le brillanti capacità degli artisti iberici (ma non solo) vengano mai meno, miscelandosi in diversa misura, e sempre in maniera efficace, gli ingredienti peculiari del terrore e dell’ironia.

Dopo aver trascorso una serata differente, particolare, insolita, non adatta a chi ha meno di dodici anni, usciamo dal tendone del Circo de los Horrores leggeri, divertiti ed affascinati. E – attenzione! – vi diamo un consiglio: quando siete in fila per entrare e quando siete seduti in attesa che lo spettacolo cominci, state in guardia perché… magari lo spettacolo è già iniziato…

Giovanni Berti

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