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Frana sul Campidoglio la frana dell’Olimpica

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frana-olimpica.jpgLa frana dell’Olimpica oggetto di un’interrogazione in Campidoglio. E’ di Fabrizio Ghera, capogruppo Fratelli d’Italia, che a circa 50 giorni dall’accaduto, vista la necessità di ripristinare questa importantissima arteria di Roma Nord la cui chiusura parziale mette in difficoltà il traffico dell’intero quadrante che vede confluire su Corso Francia sia la direttrice Cassia che la Flaminia, ha preso carta e penna e ha scritto al Sindaco.

In sintesi, l’interrogazione dice questo.
“Visto l’intervento nel Consiglio del 18 marzo u.s. sul decreto Salvaroma del Presidente dell’Acer, dott. Edoardo Bianchi, nel quale dava comunicazione del fatto che la stessa Acer avesse donato a Roma Capitale il progetto per la messa in sicurezza del tratto della tangenziale colpito dalla frana, augurandosi, al contempo, che i lavori avessero subito inizio, lamentando incomprensibili lungaggini burocratiche, si interroga il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:
– se tale donazione del progetto non abbia facilitato un urgente inizio lavori;
– quali siano i motivi per i quali i lavori non hanno ancora avuto inizio;
– se sia prevista una data di inizio lavori;
– se non ritengano opportuno adempiere urgentemente al ripristino della frana ed al conseguente ritorno alla normalizzazione della viabilità della zona, evitando così seri disagi alla cittadinanza.”

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Ora si resta in attesa della risposta e della conferma di quanto già annunciato nella conferenza stampa dello scorso 6 marzo da parte dell’assessore ai lavori pubblici Paolo Masini.

In quella sede venne infatti reso noto che i lavori sarebbero partiti entro fine marzo, che sarebbero durati settanta-ottanta giorni, periodo temporale però subordinato “al via libera da parte degli inquilini ai monitoraggi nei 32 appartamenti che insistono sulla frana”.

La progettazione, realizzata in collaborazione con l’Acer e il Ceri, il centro ricerche della Sapienza, prevede la realizzazione di paratie di pali di piccolo diametro e una struttura in calcestruzzo di sostegno, su fondazioni profonde, al piede della zona stessa per un fronte di 60 metri. Un milione e mezzo di euro il costo.

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