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Smog, Corso Francia sul podio anche nel 2013

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centralina-corso-francia.jpgAnche nel 2013 nonostante pioggia e vento l’aria a Roma è stata per molti giorni irrespirabile grazie alle polveri sottili PM10 che nelle 13 centraline  hanno superato i limiti 350 volte. Il primato come sempre spetta a quella di Corso Francia, ex aequo con Tiburtina, con ben 41 giorni di superamento del limite medio giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo. E non è partito col piede giusto nemmeno l’anno appena iniziato. Nonostante la pioggia già si registrano diversi superamenti.

Questi i dati di “PM10 ti tengo d’occhio” resi noti ieri in occasione della partenza del Treno Verde, la campagna di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, che monitora la qualità dell’inquinamento atmosferico e acustico nelle città italiane.

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I dati 2013: Corso Francia “sul podio”

Anche nel 2013 nonostante pioggia e vento l’aria a Roma e nel Lazio è stata per molti giorni irrespirabile, fuorilegge per la concentrazione media delle polveri sottili PM10.

Nelle tredici centraline della rete di monitoraggio dell’Arpa Lazio posizionate nella Capitale sono stati registrati nel complesso ben 350 sforamenti, con Francia e Tiburtina che si spartiscono il primato romano, entrambe con 41 giorni di superamento.

A Tiburtina pesa anche il dato sul biossido di azoto, per il quale è stato superato con 21 ore il limite di legge delle 18. Poco sotto, con 40 superamenti si piazzano Cinecittà e Preneste, con 39. La situazione nel resto del Lazio è altrettanto allarmante.

“Nonostante pioggia e vento le micidiali polveri sottili anche nel 2013 sono state per troppi giorni fuorilegge, con seri rischi per la salute dei cittadini – ha dichiarato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio -. Il traffico impazzito è il principale responsabile di questa situazione di grave allarme e da molti anni la ricetta è stranota, servono politiche concrete per tenere ferme le automobili e potenziare il trasporto pubblico. In tal senso gli obiettivi del nuovo PGTU di Roma sono davvero poco ambiziosi, il 6% di spostamenti in più sul mezzo pubblico sono un’inezia così come 40 chilometri di nuove preferenziali, mentre il 2% in più sulla ciclabilità è davvero ridicolo.
Servono scelte più serie e le conseguenti risorse per realizzarle, non si può perdere questa occasione.”

E il 2014?

“Non è partito col piede giusto nemmeno l’anno appena iniziato, nonostante la pioggia continua le polveri sottili già registrano diversi superamenti -ha aggiunto Roberto Scacchi, direttore di Legambiente Lazio -. Targhe alterne o sporadiche chiusure al traffico non riescono da sole a risolvere il problema, a Roma e nel resto del Lazio occorrono misure strutturali.
Serve una nuova politica con pedonalizzazioni estese in tutta la città, a partire dall’area del Colosseo, dove la definitiva chiusura al traffico è gravemente ferma al palo. Chiediamo un nuovo piano per i pullman turistici con aree sosta fuori dal centro, un immediato stop alle tariffe agevolate per la sosta tariffata e subito una vera rete di corsie preferenziali per il mezzo pubblico, bike sharing, car sharing, car pooling per una mobilità nuova.”

Rischio salute

I dati registrati per le PM10 sono molto preoccupanti sul fronte sanitario. Secondo i recenti dati dello studio MEDparticles, a Roma c’è un 35% di possibilità in più di contrarre il tumore al polmone per ogni incremento di 10 microgrammi di polveri sottili PM10 per metro cubo d’aria. Un valore decisamente peggiore rispetto alla media europea che si attesta al 22%. Nella Capitale, peraltro, possono essere attribuiti al forte inquinamento l’11% dei casi di aggravamento di asma nei bambini, il 18% di problemi acuti negli anziani malati di malattie coronariche.

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4 COMMENTI

  1. Tra le varie iniziative possibili, perchè non istituire una navetta, con frequenza adeguata, per collegare Corso Francia a Piazza Euclide? In tale piazza c’è una fermata della ferrovia Roma Nord, di recente ristrutturata e utilizzata molto poco. Il servizio urbano passa ogni 10 minuti circa e in 2-3 minuti porta a Piazzale Flaminio. Attualmente per andare in centro occorre prendere l’autobus per Piazza Mancini e da lì il tram, che ha una frequenza ogni 5 minuti ed impiega 15 minuti per arrivare a Piazzale Flaminio, se non ci sono intoppi lungo il percorso, come a volte capita. Attualmente il collegamento con Piazza Euclide è assicurato dal 223, che purtroppo ha una frequenza inadeguata, a causa anche del lungo percorso che fa.
    Potrebbe essere una valida alternativa per collegare Vigna Clare e Fleming al centro con un servzio relativamente veloce. la navetta sarebbe anche utile per chi volesse raggiungere il Parco di Villa Glori (visto che la Zona di Corso Francia è priva di verde pubblico), l’auditorium e la zona commerciale dei Parioli. Se vogliamo ridurre il traffico e l’inquinamento occorre incentivare soluzioni di questo tipo. L’ideale sarebbe una navetta elettrica con frequenza elevata (tipo ogni 5 minuti) con percorso (ad esempio) dalla Stazione di Vigna Clara (in attesa del famoso anello ferroviario) a Piazza Euclide.

  2. E QUINDI? VOGLIAMO PROVVEDERE O NO ? i romani parlano criticano e basta, protestiamo. mio marito ha un cancro ai polmoni ed in zona è pieno di malati deve parlarne la TV per far mettere paura alla gente? il sottopassaggio di corso francia è un’idea che risolverebbe tantissimo i problemi , uno dei tanti, come mettere rotonde levare semafori e fare i famosi ponti pedonali come quello di vigna stelluti e via nitti e quello via ronciglione parco gesù e maria.

  3. la ricetta sarebbe semplice:

    – navette elettriche veloci e frequenti Corso F.- Piazza Euclide e Corso F.- Flaminio
    – corsie prefernziali su Corso F.
    – multe alle macchine in sosta in seconda/tripla fila davanti ai bar , pizzerie e negozi su corso francia che intasano il traffico (per evitare di fare 1 passo a piedi)
    – rendere pulite e sicure, con presdio polizia, le stazioni ferroviarie per aumentare il numero degli utilizzatori ( d’inverno una giovane donna non si sente sicura di aspettare treno/metro nelle stazioni buie sporche mal frequentate)

    ci vuole coraggio e volontà da aprte delle istituzioni, e ci vuole anche collaborazione dei cittadini romani che al posto delle gambe sarebbero dovuti nascere con le ruote

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