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Foro Italico: l’Albero della Luce, a chi piace?

Galvanica Bruni

belize120.jpg Al Foro Italico, da qualche giorno, proprio davanti l’obelisco fa bella mostra di sé l’Albero della Luce inaugurato dai vertici del Coni sabato 14 dicembre. Si tratta di un’iniziativa promossa dall’Ambasciata del Belize in Italia, nell’ambito del progetto “Light to Freedom”, che propone di rappresentare il simbolo della crescita e della speranza per i giovani.

“Realizzato con la collaborazione del Coni, del Campidoglio e dell’Acea, l’Albero della Luce vuole costituire la base per creare una banca delle opportunità, attraverso i social network, chiamata a fornire potenziali occasioni professionali per le nuove generazioni.”

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Così si legge sul sito del Coni da dove si apprende che il suo segretario, Giovanni Malagò, all’inaugurazione dell’installazione ha dichiarato: “L’Albero della Luce rappresenta lo sport olimpico, non solo quello italiano. E’ suggestivo vederlo nel Parco del Foro Italico, che è la casa di tutti gli italiani”.

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Tutti nobili intenti pienamente condivisibili. Un po’ meno condivisibile, a parer nostro, considerare “suggestiva” questa installazione che contrasta terribilmente con il contesto.

Non si può non esprimere qualche dubbio sulle sue fattezze, nel contesto dei marmi è come un pugno nell’occhio.

Forse il Foro Italico può non piacere per la sua linearità e razionalità oppure può essere snobbato per il suo richiamo ad un preciso periodo storico. Però è indiscutibilmente un’opera che coniuga il classico con il moderno.
Ma con il moderno elegante, architetturalmente parlando, non con il moderno stile “made in China”.

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12 COMMENTI

  1. Questa specie di vergognosa giostra luminosa non è altro che l’ultimo affronto al Foro Italico; sporco, trascurato, danneggiato, oltraggiato e trasformato in una fiera per fare soldi. Fino a quando i romani dovranno sopportare questo scempio perpetrato nei confronti di beni che appartengono a tutta la comunità? Le opere del Foro Italico, come la Casa delle Armi di Moretti o i Mosaici (10.000 mq!!!!!!!!)realizzati su bozzetti di Rosso e Severini, ce le invidia tutto il mondo e noi li abbiamo trasformati in topaie….ci dovrebbero cacciare a calci nel c..o dall’Europa!

  2. Le premesse sembrano riferisi ad una friggitoria, vista la gran quantità di “aria fritta”. Ma quel “coso” è fuori luogo in un area che, ammesso non sia sottoposta a vincolo, merita comunque maggio “rispetto”. Questo di giorno, mentre al buio la luminosità degli schermi è fortissima ed abbagliante ed assai fastidiosa per i flussi veicolari nelle vicinanze.

  3. Complimenti!!!! L’albero di Natale davanti al Foro Italico è stato progettato da qualcuno che avrà alzoto un pò troppo il gomito. Italia Nostra Roma ne ha viste di cose brutte nel Foro Italico. Non solo brutte ma anche illegittime e di questo parleremo più tardi. L’albero di Natale è l’apoteosi del cheap ( cattivo gusto) imperante. Saldi buttati quando, il complesso Monumentale del Foro Italico è gestito da Coni Servizi Spa come lo “sgabuzzino delle scope”, citazione di Renato Nicolini. I mosaici vanno in pezzi, la Casa delle Armi ridotta in stato miserando, tutto il Foro Italico è ridotto in stato miserando ma i soldi per l’albero di Natale si trovano. Caro Malagò quell’oggetto non rappresenta gli spot olimpici ma è un cono gelato spiaccicato per terra……….

  4. Orrendo ma per fortuna effimero. Il Sig. Malagò dovrebbe impegnarsi per salvare dal degrado il Foro Italico, complesso bellissimo, sia sotto l’aspetto architettonico che paesaggistico. A Roma sono stati sperperati milioni per impianti sposrtivi mai aperti (vedi mondiali di nuoto) e poi ci ritroiviamo un complesso sportivo di tale livello in uno stato di totale abbandono.

  5. Ma avete verificato se in basso c’è una miccietta ?
    Magari se si accende il razzo parte e si leva dalle scatole
    E perché non l’hanno messo davanti a Aqua Aniene se era tanto bello ?
    Mappoi , il Belize , Santiddio !

  6. Ma perché non pensano a cominciare a fare qualcosa per il Foro Italico invece? Ad esempio il pavimento in marmo dove poggia l’albero è distrutto da anni!!!

  7. Qualcuno mi aiuti a dire quanto fa schifo. Tra l’altro bisognerebbe risparmiare energia, sia per motivi ambientali che economici. E invece la buttiamo per schifezze simili. Chi ci ha guadagnato? C’è un magistrato volenteroso?
    Perché non riparano il Foro Italico, piuttosto? Ennesima, ridicola, spudorata vergogna.

  8. fa schifo !! Si può sapere chi è l’artefice e, sopratutto, chi/quale ente ha autorizzato questo sperpero di soldi pubblici? Una tale schifezza non fa che esaltare il genio creatore del Foro Italico.

  9. ci sono passato davanti giusto un paio di giorni fa e non ho potuto fare a meno di notare quanto fosse orrendo e soprattutto fuori luogo….difficile riuscire in un’impresa così in un colpo solo

  10. L’ultimo affronto al Foro Italico e allo sport “casa di tutti”, come ebbe a dire a suo tempo il presidente del Coni Malagò, è una piramide di metallo luminoso che sembra più un rottame di impiantistica industriale che quello che è: un allestimento natalizio per promuovere insieme allo stato centroamericano del Belize «la costituzione di una banca delle opportunità attraverso i socialnetwork». Già è bizzarro che una nazione dove il 43 per cento dei cittadini vive sotto l’indice di povertà (meno di 1,25 dollari al giorno) sia stato scelto come partner per lanciare un “messaggio di speranza” ai giovani italiani.
    Coni, Roma Capitale e Acea davvero non sono riusciti a immaginare e organizzare qualcosa di più convincente? L’unica opportunità che dovrebbero dare ai romani è quella di mettere mano una buona volta al restauro del Foro Italico, trattato da decenni come un circo di periferia, in totale stato di decadenza. Marciapiedi sconnessi e infestati da erbacce e rifiuti, pullman e rolutte abbandonate nei parcheggi, mosaici devastati dagli skateboard, transenne e cancellate dappertutto per le esigenze di ordine pubblico legate alle partite. La palestra della Scherma di Luigi Moretti in abbandono e con i marmi che colano ruggine. Le statue dello Stadio dei Marmi lerce di smog. E l’unica area decente, il Circolo del Tennis, trasformato in circolo privato e riservato a chi può spendere qualche migliaio di euro l’anno di iscrizione.
    Non so quanto sia costato l’albero del Belize. Ma anche se fossero bastati appena per ripulire i graffiti che oltraggiano l’intero complesso sarebbero stati spesi comunque meglio. E senza aggiungere ulteriori oltraggi estetici a un complesso già devastato.
    Marco Perina

  11. Quanti soldi dei nostri ha investito il Comune nella realizzazione di questo albero orribile ? Perché nessuno se lo chiede ? Tutti a discutere della pagliuzza senza vedere l’albero !

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