Home ARTE E CULTURA Al Teatro Olimpico la grazia e la meraviglia di Cantica

Al Teatro Olimpico la grazia e la meraviglia di Cantica

ArsBiomedica

In scena fino al 20 ottobre al Teatro Olimpico di Piazza Gentile da Fabriano, Cantica ha inaugurato ufficialmente, come meglio non si poteva, la nuova stagione della prestigiosa istituzione culturale del quartiere Flaminio. Lo spettacolo di danza aerea, che nasce dalla mente di Emiliano Pellisari e che vede protagonisti sei ballerini acrobati, ha conquistato gli spettatori per la sua grazia e le sue suggestioni, per la sua capacità di regalare al Purgatorio dantesco una veste magnifica e scintillante. Ottanta minuti di autentica magia: ecco la nostra recensione della prima.

“E canterò di quel secondo regno dove l’umano spirito si purga e di salire al ciel diventa degno”: così il Sommo Poeta introduce, nettamente caratterizzandola, la Seconda Cantica della Divina Commedia.
Il Purgatorio è un (non) luogo di transizione verso il Paradiso per la maggior parte di coloro che, pur essendo in stato di grazia, devono ancora perfezionare la propria purificazione morale e spirituale. Il Purgatorio è espressione dell’amore di Dio, nel senso che un’anima imperfetta, al cospetto del Creatore, soffrirebbe immensamente a causa della propria miseria.
Il Purgatorio è, dunque, un percorso di espiazione, riflessione e pentimento; configura una condizione dell’anima, che deve mondarsi dai propri peccati prima di poter essere ammessa in Paradiso. Il Purgatorio non è una voragine, come l’Inferno, ma una montagna da scalare.

Continua a leggere sotto l‘annuncio

Spente le luci e cessato ogni brusio in teatro, il Medio Evo, per il tramite del palco, irrompe potentemente e armoniosamente nel XXI secolo. I canti si fanno immagine e movimento, gli endecasillabi diventano coreografie; interpretati e trasfigurati dalle evoluzioni e dalle acrobazie dei danzatori, i versi e le rime esplodono nella luce, si insinuano nei contrasti dei colori, deflagrano nello spazio.

Sorprendentemente, incredibilmente, mentre i corpi si librano nell’aria, mentre i quadri allegorici si susseguono senza soluzione di continuità, mentre le scale di Escher esplorano tutte le direzioni dello spazio, mentre i movimenti aerei si fondono con la musica, la NoGravity Dance Company edifica uno spazio ultramondano, costruisce tassello dopo tassello un universo immaginifico e stupefacente, etereo e tangibile allo stesso tempo. E, magicamente, la parola si fa gesto.

La macchina dello stupore di Emiliano Pellisari, che da artigiano teatrale qual è cura ogni singolo aspetto della sua creatura, va a pieno regime e, rispettandone lo spirito, regala al testo dantesco un nuovo respiro e una dimensione inesplorata; Cantica, concretizzando una possibilità espressiva sorprendente e inaspettata, sottolinea la ricchezza, la potenza e il carattere universale dell’opera del Sommo Poeta.

Si vola davvero fra sogno e realtà, come annunciano sul sito del Teatro Olimpico! E il sogno e il volo sono accompagnati e completati dalla musica immortale di Bach, Mozart, Vivaldi e Stravinskij; mentre il tormentato cammino delle anime del Purgatorio è evidenziato dalla gravità delle composizioni più recenti di Erik Satie e Iannis Xenakis.

I sette peccati capitali, l’anelito al bene (rappresentato dalla sfera), l’Italia prima sedotta e poi violata (qui i versi “Ahi serva Italia, di dolore ostello / nave senza nocchiere in gran tempesta / non donna di province, ma bordello!” diventano una coraggiosa quanto arguta suggestione kubrickiana), il giudizio di Dio (l’ordalia medievale), la somma ingiustizia della legge, frutto della mescolanza fra potere spirituale e potere temporale, che riduce l’uomo a un burattino (“Le leggi son, ma chi pon mano ad esse? Nullo!”): le tematiche che Dante sviscera nel Purgatorio sono trasportate altrove, dilatate, insufflate di nuova vita, dotate di una consistenza inedita e colorata, sembrano davvero fatte della stessa sostanza dei sogni.

E come non emozionarsi con la vicenda di Adamo e Eva? Più che personaggi archetipici o paradigmatici, i primi esseri umani sono già umani, troppo umani, destinati all’imperfezione e alla sofferenza e, proprio per questo, reali, vividi, commoventi.

Tutto è poesia e incanto in questo spettacolo adatto a tutti. Come ha dichiarato a VignaClaraBlog.it lo stesso Pellisari, questa rappresentazione (come Inferno e Paradiso)  è, infatti, dotata “di due livelli di comunicazione: uno intellettuale, che il pubblico colto può cogliere se conosce bene Dante, l’altro immaginifico, legato alla meraviglia, dove basta guardare per essere colti dalla bellezza. Insomma, non serve conoscere il teatro né conoscere il Sommo Poeta. Si tratta di emozioni pure e queste appartengono a tutti gli uomini senza eccezioni.”

Un grande plauso, dunque, a tutta la NoGravity Dance Company, che, peraltro, aspettiamo con ansia di vedere all’opera anche con Comics, il nuovo spettacolo ispirato al mondo dei fumetti che sarà in scena, sempre al Teatro Olimpico, a partire dal 29 aprile del 2014.

Giovanni Berti

riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LASCIA UN COMMENTO

inserisci il tuo commento
inserisci il tuo nome