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Il flop dei bateaux mouches de noantri

flop bateaux mouches a roma
Galvanica Bruni

Sul sito “Battelli di Roma” programmare una mini-crociera o conoscere gli orari del servizio è impossibile: ai “gentili” clienti vien detto che il servizio è sospeso a causa “dei pontili divelti dalle piene e dai rifiuti e plastica sulle sponde” e che “l’ultimo intervento di pulizia del Tevere risale al 2008 effettuato con fondi della Protezione Civile”.

E così dopo dieci anni di onorato e singhiozzante servizio i battelli restano a terra e quei 2 milioni di euro utilizzanti per dare corpo ad un tanto sbandierato progetto sembrano essere andati in fumo. Anzi, in acqua, visto che parliamo del fiume di Roma.

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Nel luglio del 2001 il Sindaco Veltroni aveva annunciato che turisti e romani entro l’estate avrebbero potuto fare una gita sul fiume “così come fanno una passeggiata a Villa Borghese”; era il primo passo, così sosteneva il Sindaco, per dare il via ad un progetto che garantisse la navigabilità sul Tevere per 70 chilometri, da Ostia a Castel Giubileo.

flop bateaux mouches a roma

Due milioni di euro investiti dal Comune per dare corpo al progetto dei “bateaux-mouches” di Roma; due battelli per il trasporto di persone e bici da Ponte Duca d’Aosta all’Isola Tiberina e tre motonavi per mini crociere diurne e notturne (con eventuale consumazione di cena a bordo).

“Con la navigazione sul Tevere rinascerà quella parte di città che vive sotto i muraglioni” affermava allora il Sindaco mentre, dopo una brillante quanto apprezzata partenza, il servizio battelli cominciava a registrare i primi intoppi: prima il livello insufficiente delle acque nella stagione estiva poi le rovinose piene in quella invernale.

E, infine, il livello intollerante di degrado del Tevere che trasformava quelle gite in un viaggio da incubo (tanto intollerante per sporcizia e degrado da spingere i vertici di “Battelli di Roma” ad annullare perfino le mini-crociere già prenotate).

D’altra parte basta tornare un po’ indietro nel tempo per scoprire una successione impressionante di denunce delle Associazioni Ambientaliste; depuratori mal funzionanti, moria di pesci, metalli pesanti e inquinanti nelle acque, sponde trasformate in discariche, baraccopoli sulle rive e poi la distruzione di ambienti naturali di particolare rilevanza.

Una sequela di esposti a cui si contrappone l’indifferenza delle amministrazioni capitoline che nel tempo si sono succedute fino a maggio 2013 limitandosi a compiere sporadici interventi.

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Attribuire invece la responsabilità del fallimento di un servizio amato dai turisti alle bizzarie del fiume è una vera infamia; se è vero che in questi ultimi anni il Tevere ha registrato alcune piene eccezionali con effetti devastanti è altrettanto vero che la totalità dei galleggianti e barconi di Roma (eccezion fatta per i due galleggianti del Circolo Aniene) hanno resistito egregiamente.

Va inoltre detto che un approdo danneggiato può essere sempre riparato; e invece gli approdi del servizio battelli sono stati fatti andare in malora consentendo alla furia delle acque di farne scempio.

Valga per tutti l’esempio del galleggiante di Ponte Duca d’Aosta, danneggiato dalla piena e poi abbandonato. Nel tempo si è trasformato in un ammasso di detriti e rifiuti; una immagine vergognosa e indegna della capitale di un paese civile.

Oggi quelle imbarcazioni, cessato il servizio battelli, giacciono sulle sponde del fiume poco prima di Ponte Risorgimento; tirate in secco sono affiancate come balene spiaggiate.

Due battelli, tre motonavi e un paio di galleggianti semi distrutti; il tutto è stato parcheggiato tra la vegetazione e le canne in attesa di tempi migliori che a giudicare dallo stato del fiume sembrano di là da venire.

Le vecchie eliche di bronzo si specchiano su acque luride dove minuscole isole di schiuma e rifiuti sostano nei pressi delle banchine danneggiate.

Lo stato di abbandono delle sponde è impressionante; tra l’alta vegetazione si scorgono ancora le strutture degli impianti sportivi utilizzati al massimo per un paio di stagioni; e non è che la situazione, poco più in alto, sia migliore.

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La pista ciclabile che segue il corso del Tevere sembra un percorso di guerra mentre montagne di rifiuti sono accantonate in ogni angolo e sulle panchine; neppure i poveri “nasoni” si salvano da questa orgia di inciviltà.

Nel mezzo di tanto sfacelo sembra che l’unica cosa in grado ancora di funzionare siano i parcometri destinati a spremere il povero e tartassato cittadino. Insomma se vuoi andare a farti un giro in bicicletta su quel tormento di pista o una pagaiata su quella fogna di fiume per lasciare l’auto devi pure pagare l’odiato balzello.

Francesco Gargaglia

riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

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19 COMMENTI

  1. Ferri sempre in gamba: alle 7:52 già dà addosso a Veltroni.
    Dispiace però farle notare che il servizio lo ha affossato l’amministrazione Alemanno. Temo lei abbia perso un’occasione per astenersi. Mi stia bene, buona giornata.

  2. @ Nico Ferri
    Forse dimentica chi ha gestito la capitale in questi ultimi cinque anni.
    Faccia il piacere di astenersi da commenti così poco interessanti.

  3. @ Egregi Bibi e Vigna, forse prima di ribattere a prescindere, converrebbe leggere ciò che c’è scritto nell’articolo, perché la data che riporta è il luglio 2001, e per arrivare al 2008, anno dell’ultimo intervento fatto sul fiume, sono passati 7 anni in cui sono stati investiti i 2 milioni di euro dei romani e buttati al fiume,nel vero senso della parola, da Veltroni e la sua bella compagnia …
    ammettere le colpe non sarebbe un errore, ma non è da tutti…
    “Caro professore”, io parlo quanto mi pare, se vuole, si faccia eleggere dalla redazione a moderatore, altrimenti la sua censura è da rimandare al mittente… mica è obbligato a leggere i miei commenti!!!

    p.s. : alcuni barconi,come la Tiber II e le sue banchine galleggianti,non hanno proprio resistito alla piena del fiume, tanto che fu proprio essa a creare grossi problemi ai vigili del fuoco e alla protezione civile.

  4. Caro Ferri, fino a un certo punto il servizio ha funzionato. Sono stati investiti 2 milioni di euro per una cosa che esisteva. L’amministrazione Alemanno ha cessato la manutenzione, la pulizia, ha smesso di curare la cosa e così i 2 milioni di euro sono andati perduti.
    E’ un po’ quello che è successo con gli eventi dell’Auditorium: tante iniziative interessanti (festival della matematica, della filosofia, lezioni di storia, concerti domenicali di musica classica a prezzi popolari) sono state interrotte perché la nuova amministrazione non ha voluto proseguire quello che era stato inziato dalla precedente. Peccato, erano eventi culturali che facevano il pieno di pubblico.

  5. @ Prof. Vigna, lei ha questa presunzione personale, io non mi permetto e rispetto ciò che dicono gli altri,posso non essere d’accordo, ma non etichetto senza spiegazione alcuna… questo lo fanno i radical chic…
    @ Cara Bibì, la vedo poco preparata , ci sono ben 13 enti che devono curare il Tevere, la pulizia tocca all’agenzia regionale per la difesa del suolo, al comune la pulizia delle piste ciclabili con convenzione con l’Ama, ed gli altri 11 che hanno voce in capitolo…
    Per quanto riguarda la cultura, le risponde il sindaco uscente, parli pure con lui… https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10151585193267867&set=pb.56208847866.-2207520000.1374152721.&type=3&theater

  6. Prima di parlare tutti, avete idea di quanti enti abbiano competenza sul Tevere ? il Ministero delle Infrastrutture, l’ Autorità di Bacino, l’Ardis, il Genio Civile, la Regione Lazio, la Provincia di Roma, il Comune e qualcun altro ancora che non ricordo, e chi la vuole cotta e chi la vuole cruda. Per dragare il fondo, pulire gli argini, rendere il fiume navigabile bisogna che tutti si mettono d’accordo e tirino fuori i soldi. Il servizio era stupendo, l’ho usato tante volte, costava solo un euro per arrivare da Ponte duca d’Aosta all’Isola Tiberina. Poi è andato tutto in abbandono ma in questo caso bisogna dare a Cesare (non a me!) quello che è di Cesare, non è colpa nè di Veltroni nè di Alemanno ma della burocrazia italiana che divide le competenze su tanti enti diversi che poi non si mettono mai d’accordo su quello che c’è da fare. Un rimprovero però va fatto a Alemanno: per chi non lo sapesse sotto il ponte della musica sta nascendo un teatro all’aperto che si chiama teatro della musica e che è costato un milione e mezzo di euro. A che serve ? Questi soldi potevano essere spesi per bonificare il Tevere che ne ha molto più bisogno.

  7. Concordo con il sig. Cesare, era quanto già dicevo… per quanto riguarda il teatro della musica spero servirà a qualcosa, ma mi chiederei prima a cosa è servito quel ponte costruito sopra , che porta adesso il nome di Trovajoli…

    p.s. : il comune quei soldi non poteva utilizzarli per il dragaggio,perchè non tocca ad esso farlo , al massimo poteva potenziare la pulizia da parte dell’Ama.

  8. Attribuire oggi la responsabilità a questo o a quel Sindaco serve a poco, in ogni caso nessuno sarà mai chiamato a rispondere per gli errori fatti.
    La cosa grave è che non ci si rende conto che un fiume non è
    un “accessorio” sulle cui sponde organizzare eventi mondani e basta!
    Ci indignamo quando vediamo città del terzo mondo dove ci sono fogne a cielo aperto e abbiamo la Capiale del paese nelle stesse condizioni. Accanto a meraviglie che il mondo intero ci invidia c’è un fiume un tempo bellissimo che l’ignoranza, l’incapacità, la presunzione e la cafoneria di chi amministra questa città sta facendo lentamente morire! Giustificare poi quanto avviene con il fatto che ci sono più enti che hanno competenza sul Tevere è veramente sbagliato

  9. Robin Hood prima dice di non dar la colpa a questo o quel sindaco e poi accusa chi amministra la città per l’ignoranza, la presunzione e la cafoneria..,, si decidesse…li accusa sì o no ???!!!
    Quella dei 13 enti non è una giustificazione, è la realtà, purtroppo brutta ma è così.. perché poi c’è il solito gioco tutto italiota di rimpallarsi le rsponsabilità

    p.s. : l’ignoranza e la cafoneria non è di chi amministra ma delle persone incivili che nel fiume buttano di tutto… iniziamo da questo..

  10. Gentile Signor Ferri capisco che essendo Lei impegnato su più fronti possa a volte trascurare o equivocare su qualche frase o parola. Io sono ben deciso……dal momento che non ho scritto che non ci sono colpe ma che serve a poco attribuire le responsabilità.
    13 o 15 enti vorrebbe dire, altrove, una maggiore efficienza.
    Se parliamo di inciviltà ha ragione; se poi invece vogliamo parlare di sciatteria e di vera e propria ignoranza allora dobbiamo chiamare in causa, inevitabilmente, i nostri amministratori pubblici. Ho scritto che il fiume non è un “accessorio” perchè andrebbe capito che un corso d’acqua è una componente fondamentale dell’ambiente e come tale va considerata. Il dissesto idrogeologico nasce proprio da questo. Concessioni edilize, prelievo sconsiderato di ghiaia e sabbia, utilizzo per l’irrigazione, opere idrauliche, realizzazione di opere in aree a rischio, malfunzionamento dei depuratori, fossi e canali intombati o mai manutenzionati, totale assenza di attività di controllo e repressione.
    Siamo giusto riusciti (la Regione) a spendere 20.000 euro per inventarci i “Tevere Rangers”… e 8 milioni e mezzo (il Comune) per Ponte e Teatro della Musica….faccia un po’ Lei. Saluti.

  11. Gentile Robin Hood, io non sono affatto impegnato su più fronti, dico solo ciò che penso, nel pieno rispetto delle altrui idee (cosa che non si può dire dei vari commenti sulla mia persona..) ; io ho solo fatto notare una certa incongruenza del suo discorso, lei non ne conviene, bene… Sull’inciviltà siamo d’accordo, sulle spese inutili pure, anche se al suo posto avrei fatto le dovute divisioni di colpa ed importi… Sulle responsabilità bisognerebbe far l’elenco degli moltissimi enti, comitati vari, consigli e consiglieri , e delle intromissioni di partiti,lobby e comitati d’affari (che sono peggio dei primi perché trasversali…). Appunto perché poi sarebbero tutti “implicati” ,chi più chi meno nel “poltronificio” ,
    “gattopardescamente” non cambia nula…

  12. Gentile Signor Ferri Lei è liberissimo di dire quelo che pensa e nei modi che ritiene meglio; vedo però che insiste su di una “incongruenza” che non c’è. Ma non ha nessuna importanza. Per quanto mi riguarda oggi non mi interessa sapere chi tra Veltroni, Rutelli e Alemanno ha più colpe; so solo che il Tevere, un bene ambientale che appartiene alla comunità, è in un totale stato di degrado e che è necessario immediatamente prendere dei provvedimenti. Pertanto i 13 Enti (o 15 o 150) che hanno competenza cominciono a darsi da fare e gli amministratori pubblici (di qualsiasi segno o colore ) cominicino a guadagnarsi il lauto stipendio che i cittadini gli forniscono.
    Caro Sig. Ferri io credo che noi soffriamo di un antico retaggio nei confronti degli amministratori pubblici per cui davanti alla loro “importanza” ci sentiamo “servi” (non nel senso di servire, ma succubi); dobbiamo metterci in testa che questa gente (quali che sia il loro ruolo, dal Presidente all’ultimo usciere) sono come gli amministratori di un condominio: vengono scelti e pagati per fare l’interesse di chi abita nel condominio e non il loro, del loropartito, delle loro correnti, dei loro familiari……Il Tevere va risanato e presto e a farlo devono essere “loro”. Che poi siano del PD o del PDL…….poco importa! Saluti.

  13. Posso di che so pienamente d’accordo co Robin Hood .
    A me pure nun me ne frega gnete de dx e sx me nteressa che chi sta li cerca de fa e cose che serveno a gente . e basta . i ricami de parole nun servono a gnente ognuno se deve da da fa pe quello che po fa magari si e’ possibile senza sona a tromba , oppure senza sporca i quariteri quanno se fa quarcosa .
    Er fiume e’ stato na risorsa p’antichi romani , ma pe tutti i popoli , solo l’incivili no capiscono.
    So sicuro che anche Nico e’ d’accordo .
    Pe fa n’opera de pulizia ce vonno nsacco de sordi ma mai se comincia e piu’ se degrada , npo x 1 potemo fa quarcosa de Bono. Anche pe fa si’ chi sordi ormai spesi nun vadano buttati.

  14. Sono d’accordo con il sig. Garzone e non credo di avere il retaggio di cui “soffre” il sig. Robin Hood, sono d’accordo che oggi non si firmano più “cambiali in bianco” , ma non penso che sia tanto facile cambiare “l’amministratore di condominio” durante gli anni della sua carica : il pensiero grullino che i politici siano nostri dipendenti e che possiamo licenziarli quando vogliamo (tipo i sondaggi di gradimento in rete) non è applicabile alla realtà… Spesso non è nemmeno il livello politico a prendere le decisioni, ma i funzionari diciamo “poco efficienti” (per non dire di peggio) che vivacchiano negli enti, e quelli non si licenziano come si può fare con i politici a fine mandato. Con questo non li giustifico, e sono d’accordo che l’opera di controllo dei cittadini deve essere ancora più efficace, specialmente per il biondo Tevere…
    Vedremo cosa sapranno fare i novelli amministratori comunali e regionali.. torneremo sicuramente a riparlarne.

  15. Buon per Lei Sig. Ferri; io più semplicemente me ne sto liberando specie dopo aver avuto, come Comitato Robin Hood, sporadici contatti con ‘politici’ il cui tratto distintivo era la supponenza e l’arroganza. Condivido invece il principio del “servizio”; Baden Powell ne fece il cardine del movimento scout, Madre Teresa era “serva” dei suoi malati e il motto del Principe di Galles è “ICH DIEN”.
    Il guaio di questo paese è che chi lo amministra non si sente “servo” nei confronti dei suoi concittadini. Saluti.

  16. Ragioni personali e piccole battaglie dialettiche tra lettori lasciano purtroppo il tempo che trovano….resta il fatto che siamo l’unica capitale europea, con un fiume che la attraversa, a non permettere a cittadini e turisti di godere di un servizio bello, e anche utile e comodo. E’ vergognoso che capitali ben meno importanti vantino dei servizi fluviali di ogni genere che oltretutto generano soldi e lavoro, mentre noi con una location tra le piu belle del mondo siamo qui a litigare se la colpa è del fiume, del sindaco di destra o sinistra, dell’ente o del ministero????? Il solito schifo italiano e sopratutto romano!!!! Andremo sempre piu a fondo peggio dei barconi e dei galleggianti!

  17. caro Francesco, sei il primo giornalista che ha il coraggio di parlar male dei parcomertri!! Nessuno aveva mai osato tanto. Per questo coraggio hai tutta la mia simpatia. Tra l’altro è veramente una carognata par pagare i parcheggi in Prati pure il sabato quando il quartiere è quasi vuoto.
    Naturalmente è interessante anche il resto dell’articolo, ma francamente non saprei dire se il Tevere si possa valorizzare. Cioè, certo non deve restare nello stato di degrado in cui si trova, ma l’ho comunque trovato sempre un po’ triste, così infossato e stretto dai muraglioni fatti dai Piemontesi.

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