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Tor di Quinto: lucciole e non lanterne

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camper-lucciole.jpgUn caso curioso quello di Viale Tor di Quinto. Prima area dell’ex Gran Teatro, poi, all’occorrenza, di circhi vari, più o meno autorizzati, dipende da tante cose. Ma se a qualcuno dovesse capitare di passarci in questi giorni consiglieremmo di non portarsi appresso la prole dato che di divertimento per piccini non c’è granché.

A posto dei circhi invernali ora ci sono,H24, tre camper attorniati da un numero variabile di macchine. All’interno, signore più o meno attempate ricevono clienti anche di giorno ma il movimento vero e proprio qui comincia solo in tarda serata, nel grande piazzale all’altezza di Via del Baiardo, sul lato destro del viale provenendo da Ponte Milvio.

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La scena si svolge sotto i numerosi lampioni. Quindi son proprio lucciole, non lanterne.

Nella stradina d’ingresso sta piazzata una donna in età un po’ avanzata (ma i gusti son gusti) seduta e imponente a controllare con sguardo d’aquila che nel “suo” piazzale tutto si svolga secondo le regole.

Una sorta di addetta alla vigilanza che scruta una per una le automobili che entrano in questo piccolo centro del vizio situato a pochi metri da una caserma dell’Esercito Italiano e da quella dell’Arma dei Carabinieri Salvo D’Acquisto.

Una volta superata l’inflessibile guardiana il coraggioso avventore si addentra in un groviglio di auto e personaggi poco raccomandabili a seconda, però, che si tratti di una serata movimentata o meno.
In caso di scarsa affluenza infatti la scena consiste più o meno in quei famosi tre camper che fanno coppia ciascuno con una macchina in cui la professionista fa vetrina di se con pose che definire audaci è poco e volgari è troppo. Diciamo una via di mezzo.

Questo lo scenario un po’ banale delle serate di magra. Ma se si incappa in un momento in cui la vitalità di offerenti e fruitori è particolarmente elevata allora la scena cambia in modo considerevole, e all’età non più verde delle proprietarie dei camper si affianca quella fresca e frizzante di giovani accorse in aiuto delle colleghe più esperte a risollevare le sorti della serata.

E nel piazzale inizia una festa che finisce per far concorrenza alla movida del vicino Ponte Milvio che in materia non vorrebbe prendere lezioni da nessuno. Le scene che in questi momenti di brio si possono osservare percorrendo Viale Tor di Quinto travalicano i limiti della decenza quel poco che basta per far trasalire chi in quel luogo, un giorno ormai lontano, si era recato per trascorrere in famiglia una lieta domenica tra i leoni del circo Orfeo e i delfini del parco acquatico.

Ma quando la decenza sta per essere superata, scatta la vecchia saggezza delle esperte peripatetiche: tutti sul camper!

Sarebbe proprio questo infatti il motivo per cui, dopo le innumerevoli proteste dei residenti e una poco efficace ordinanza anti prostituzione, la situazione a Tor di Quinto è rimasta invariata. Ma cominciamo dall’inizio.

Il 16 settembre 2008 l’allora sindaco di Roma Gianni Alemanno emise l’ordinanza n. 242 “Interventi di contrasto alla prostituzione su strada e tutela della sicurezza urbana” in cui stabiliva, tra l’altro, il “divieto a chinque di contattare soggetti dediti alla prostituzione ovvero concordare con gli stessi prestazioni sessuali; di assumere atteggiamenti, modalità comportamentali ovvero indossare abbigliamenti che manifestino inequivocabilmente l’intenzione di adescare o esercitare l’attività di meretricio”. Pena, 200 euro di multa poi alzati a 500.

Ciò che accadeva e accade ogni giorno a Tor di Quinto rientra in tutto e per tutto nel divieto espresso dall’ordinanza 242.

Nel 2012, cioè ben quattro anni dopo, le cose non dovevano esser cambiate se in un nostro articolo denunciavamo la presenza di camper e lucciole a Tor di Quinto, come se la 242 non ci fosse mai stata (leggi qui).
Non ce le inventammo noi queste lucciole, non prendemmo lucciole per lanterne perchè la stessa stazione dei Carabinieri di Ponte Milvio nello stesso periodo chiedeva all’allora XX Municipio di istituire una nuova disciplina della sosta al fine di impedire ai camper di stazionare in quell’area. Sembrava l’unico deterrente per evitare quel business fra le quattro pareti di un camper.

E infatti, a settembre 2012, il consiglio municipale votò una proposta di risoluzione in cui si chiedeva al XX Gruppo di Polizia Municipale di “istituire, nelle aree adibite a parcheggio pubblico di viale Tor di Quinto, in prossimità dei parcheggi ex Gran Teatro, sia lato circolo Marina Militare che via del Baiardo, il divieto di fermata e di sosta ai mezzi destinati al camperaggio dalle ore 00.00 alle ore 24.00” (leggi qui).

Ma passati dieci mesi, le lucciole, col favore dell’estate, sono ancora di nuovo lì. Il motivo?

Il divieto di camperaggio è applicabile solo se i camper aprono la veranda, installano sedie e tavolini e magari un barbecue, come tutti i campeggiatori di questo mondo. Questo è camperaggio, in assenza del quale un camper parcheggiato è un mezzo fermo come tanti altri e quindi non passibile di multa e sgombero se in quel posto non c’è alcun divieto di sosta.
E visto che a Tor di Quinto non c’è e sul quel piazzale sarebbe assurdo introdurlo perché destinato proprio ad area di sosta, ecco che, sulla base di questa interpretazione, la richiesta del Municipio non è stata accolta.

E così, con l’estate e il caldo che impazza, col favore delle tenebre e con la veranda rigorosamente chiusa, son tornate le lucciole a Tor di Quinto.

Adriano Bonanni

riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

 

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4 COMMENTI

  1. Basterebbe cambiare la legge Merlin, nello specifico all’articolo 2, o meglio aggiornarla… d’altronde molte lavoratrici del mestiere più antico vorrebbero pagare tasse e contributi… e ci sarebbe un controllo sanitario..

  2. La scelta di “proibire” invece di “regolamentare” è una scelta miope e perdente, lo insegna la storia a partire dal proibizionismo degli alcolici negli USA anni ’20.

  3. La cosa fa persino tenerezza.. Le “lucciole” di mezza età in camper sono personaggi quasi felliniani ed in ogni caso sono preferibili ad altri generi di prostituzione.. A viale Tor di Quinto ci sono sempre state da che io ricordi, dubito che siano le stesse di quell’epoca ma si può fare ben poco se non tollerare, del resto è una zona disabitata o abitata esclusivamente da Carabinieri visti gli alloggi dell’Arma proprio di fronte al parcheggio..

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