Home AMBIENTE BiciRoma scrive a Marino: “Subito più mobilità sostenibile nella Capitale”

BiciRoma scrive a Marino: “Subito più mobilità sostenibile nella Capitale”

Galvanica Bruni

marino_bicicletta.jpgPer Fausto Bonafaccia, presidente di BiciRoma – associazione che conta ben oltre 8500 iscritti – vedere arrivare in Campidoglio il neo sindaco Ignazio Marino in bicicletta è stato come avere una visione. Presa carta e penna gli ha subito scritto una lettera perorando la sistemazione delle piste ciclabili della Capitale fra le quali, quella di Ponte Milvio e di via Capoprati, eccellono per incuria e abbandono. La seconda viene addirittura usata come parcheggio di auto…

“Gentile Sindaco Marino – scrive Bonafaccia in una lettera aperta – BiciRoma, movimento ciclistico romano con oltre 8500 aderenti, si congratula con Lei per l’elezione a Sindaco di Roma e per i primi segnali dati in favore della mobilità ciclistica e sostenibile per questo chiede di poterLa incontrare appena Le sarà possibile. In tal senso sia la sua salita in Campidoglio in sella, sia l’annuncio della pedonalizzazione dei Fori Imperiali ci fanno ben sperare per il tema a noi caro.
BiciRoma si complimenta con Lei per aver portato subito all’attenzione la necessità di pedonalizzazione dei Fori Imperiali, azione per la quale abbiamo collaborato a raccogliere le firme di Legambiente; ora ci auguriamo che sia vera pedonalizzazione vietando a tutti (tranne ovviamente pedoni e ciclisti) di passare nell’area da pedonalizzare evitando così che si crei la solita corsia preferenziale per la cosiddetta casta”.

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“Tornando al tema che più ci sta a cuore Le chiediamo di incontrarLa per poter affrontare, e auspichiamo risolvere, i grandi problemi di Roma sul tema mobilità ciclistica e sostenibile e cioè – precisa Bonafaccia – la necessità di attuare al più presto il Piano Quadro della Ciclabilità dotandolo dei fondi necessari, e di una struttura tecnico/amministrativa che esclusivamente si occupi di questo; puntare alle piste ciclabili in sede propria, riservate e protette, abbandonando le ciclopedonali sui marciapiedi più adatte alle ciclo passeggiate ludiche che a sistemi di mobilità alternativa.”

L’invito. “Ci auguriamo che per la mobilità ciclistica non ci sia alcuna delega ma che tale materia resti sotto la sua diretta competenza.
Dotare Roma di un bike sharing degno di questo nome come avviene nelle altre capitali europee e nelle principali città del Mondo è una delle priorità per creare un sistema di trasporto, sia per i cittadini che per i turisti, complementare a quelli esistenti.
Avviare quelle direttrici che i cittadini aspettano da tempo come il collegamento con il litorale, la ciclabile sulla Nomentana, la L del flaminio ( Via Guido Reni/ Via Flaminia) per collegare le direttrici ciclabili esistenti (ed importanti poli come l’Auditorium, il Ponte della Musica e il Foro Italico) con Piazza del Popolo, il completamento dei lavori sula ferrovia Fr3 ed il suo completamento sino a S. Pietro, le varie ricuciture delle ciclabili scollegate.
Un serio e costante programma di manutenzione della rete ciclabile esistente sia in termini di manutenzione stradale, di pulizia, di controllo e rifacimento della segnaletica orizzontale e verticale.
Rendere le ciclabili utilizzabili 24h su 24h realizzandone l’illuminazione.
La tutela delle piste ciclabili esistenti oggi senza controlli.”

E Bonafaccia apre il suo cahier de doléances elencando le innumerevoli situazioni che necessitano di interventi fornendo un esempio di come le infrastrutture ciclistiche oggi siano più sulla carta che realmente fruibili.

“Di seguito – scrive il presidente di BiciRoma – i problemi della dorsale del Tevere, il principale asse ciclabile romano (35 km paralleli al Tevere) martoriato da numerosi problemi di varia specie con cui ci dobbiamo confrontare quotidianamente:

* Area extraurbana a Nord con vegetazione incolta e manto stradale da rifare;

* A piazzale di Ponte Milvio la ciclabile è interrotta e passa su una rampa di scale, ottimo biglietto da visita per i cicloturisti che vi arrivano (anche a noi romani non è che faccia piacere);

* Sempre zona Ponte Milvio, su Via Capoprati il mercatino della Domenica crea forti disagi e pericoli per ore.

* Sempre su Via Capoprati, poco prima di Lungotevere della Vittoria, altezza Ristorante Cuccurucù si tolgono i parapedonali di protezione alla ciclabile per permettere alle autovetture di parcheggiare sulla ciclabile stessa, parcheggio selvaggio e gestito da abusivi che si ripropone soprattutto di sera/notte in varie aree della città (Ponte Milvio, banchina Tevere, Testaccio);

* Su Lungotevere della Vittoria la vegetazione incolta, vari punti del muretto pericolante o crollato, oltre ad un fondo sconnesso per le radici sono la normalità in cui si pedala;

* Più avanti la pista scende sulla banchina del Tevere dove nel periodo di massima fruizione – quello da Maggio a Settembre – si permettono gli allestimenti delle manifestazioni estive con gli enormi disagi e pericoli che ne derivano per tutta l’estate. Qui ci auguriamo che insieme al Governatore della Regione Lazio si tutelino i ciclisti al meglio dando un vero segnale di discontinuità rispetto al passato;

* La pista ciclabile lungo la banchina viene lasciata sporca per mesi, tuttora lo è, (area Ponte sant’Angelo, Porta Portese, Ponte Testaccio) dopo le esondazioni;

* Tra Ponte dell’Industria e la risalita della banchina a Lungotevere Pietra Papa c’era stata la promessa di asfaltatura della ciclabile nell’area chiusa (doveva essere per 2 anni lo è da oltre 5) dal cantiere del Ponte della Scienza che a quanto pare sarà una promessa mancata del suo predecessore. Oltre a questo tratto per completare l’asfaltatura di tutta la dorsale Tevere sulla banchina mancherebbe anche il tratto da Ponte Matteotti sino alla risalita a Lungotevere della Vittoria;

* Risolvere il problema dell’attraversamento a Ponte Marconi: oggi si è costretti a circumnavigare l’incrocio perdendo molto tempo;

* La ciclabile è oggi interrotta e lo è da quasi un anno a Pian due Torri per dei Lavori che vanno a rilento;

* Si arriva allo sciagurato Viadotto della Magliana dove oltre, come fosse una frontiera, molti non si avventurano più per i timori di sicurezza sociale e stradale, quelli igienico sanitari provocati dall’insediamento abusivo che, oltre ciò, rende una discarica l’area da attraversare. Questa situazione rappresenta al meglio lo scemare della credibilità delle nostre Istituzioni, visto il protrarsi da anni di questa ignobile ed illegale realtà che costa sia socialmente che economicamente ai romani: la scarsa affluenza alle elezioni appena conclusesi sembra confermarlo;

* Andando avanti poi arriviamo al punto dove quasi sei anni fa fu aggredito un ciclista che mori circa due mesi dopo per i traumi riportati, tratto che oggi è nuovamente abbandonato nell’incuria;

* Si arriva quindi dopo essere partiti dal GRA Nord Uscita Flaminia al Gra Sud uscita Ostiense dove giungono molti cicloturisti stranieri e dove oggi termina la ciclabile, come un binario morto, perché dal 2007 che è stato finanziato il collegamento con Fiumicino Roma Capitale non è in grado di far partire i lavori.”

“Questo è solo l’esempio – sottolinea Bonafaccia – di quali siano i problemi della dorsale ciclistica romana principale, ma a questi si aggiungono per chi si vuole spostare in bici in città, come saprà bene, la pericolosità del traffico e dello smog, oltre al dilagante fenomeno dei furti che stanno frenando la crescita degli utenti e talvolta facendo anche abbandonare l’uso della bicicletta che invece ci auguriamo Lei voglia tutelare ed incentivare.
Questi sono solo una piccola parte delle varie problematiche da risolvere e da sviluppare per favorire la crescita della mobilità ciclistica e sostenibile a Roma, altri temi come quello dell’intermodalità urbana ed extraurbana, delle misure comunicative e di crescita della cultura e del rispetto della mobilità ciclistica anche da parte di chi non la pratica, l’incremento di eventi sportivi, dello sviluppo del cicloturismo, di creazione di punti di aggregazione sociale, attività di promozione nelle scuole, ci auguriamo diventino temi da attuare durante il suo mandato e per i quali intendiamo offrirLe la nostra collaborazione.”

“BiciRoma – conclude Bonafaccia – si augura di veder finalmente sviluppata la mobilità ciclistica e sostenibile nella nostra città in modo adeguato alle richieste dei cittadini e dei nostri tempi modernizzando quel sistema dei trasporti oggi fortemente inquinante, nocivo e costoso che ha nei nuovi ritrovati tecnologici e nella bicicletta alternative già pronte ma che vanno messe in atto dagli amministratori.”

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