Home AMBIENTE Parco di Vejo – il piano d’assetto come Carneade

Parco di Vejo – il piano d’assetto come Carneade

Galvanica Bruni

Da Ludovico Todini, ex Consigliere del XX Municipio ed attuale Consigliere PdL al Comune di Roma, riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa

comunicato-stampa.jpg” Sono passati dieci anni dall’istituzione della legge sul Parco di Vejo senza che l’Ente parco abbia adottato il piano d’assetto, sebbene nella legge sia previsto il termine finale perentorio di cinque anni. Questa situazione di dubbio ed  indefinizione comporta solo incertezza per i cittadini costretti a subire le norme di salvaguardia, assai restrittive, troppo spesso oggetto di interpretazioni discrezionali e rigidamente limitanti degli interessi soggettivi non speculativi . Occorre sottolineare – aggiunge Todini  –

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che Roma insiste nel Parco di Vejo nella porzione riguardante il XX Municipio, dove si vedono sorgere con disinvoltura migliaia di metri cubi a fronte di centinaia di dinieghi per le insegne di esercizi commerciali, di ristrutturazioni integrali di manufatti fatiscenti, di riqualificazioni aggiuntive di aziende, lungaggini burocratiche per i cittadini che intendano arricchire le pertinenze delle proprie abitazioni, nonché per lo stesso XX Municipio che non riesce ad adeguare arterie di scorrimento perché l’Ente Parco non concede il nulla osta.

Di tutta questa situazione rocambolesca ed incredibile – conclude Todini – ne fanno le spese i cittadini sia in termini privati che pubblici. Chi risarcisce i cittadini per queste inottemperanze ? ” (per un contatto diretto con Ludovico Todini chiamare il numero 3474990889)

NdR: a latere del comunicato del Consigliere Todini registriamo quello del Presidente del Parco di Veio, Fernando Petrivelli (che in realtà risponde a delle accuse mosse dall’Osservatorio Sociale), pubblicato da Vejo.it.

Dice Petrivelli  “Leggo con grande stupore alcune affermazioni “veementi” del castigamatti di turno (sia detto senza alcuna intenzione offensiva) a proposito di ipotizzate responsabilità della Regione Lazio e dell’Ente Parco di Veio per la mancata adozione del Piano d’Assetto.Occorre subito precisare che l’Ente di Gestione del Parco di Veio, diversamente da quanto viene affermato, già dal 2003 ha acquisito una proposta progettuale di Piano d’Assetto e di Regolamento dell’Area Protetta (per intenderci quelli previsti dagli articoli 26 e 27 della L.R. n. 29/97) elaborati dall’architetto Vezio de Lucia e dalla ATI CLES

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6 COMMENTI

  1. Omniroma-PARCHI,CAMILLONI:POTENZIARE CONTROLLI CONTRO ABUSIVISMO EDILIZIO

    (OMNIROMA) Roma, 21 giu – “Va potenziata la vigilanza contro
    l’abusivismo edilizio all’interno delle aree naturali regionali
    protette, effettuando una ricognizione dell’intero territorio,
    comparando le fotoaerogrammetrie con la mappa catastale,
    individuando le zone a rischio di vulnerabilità, ma soprattutto
    potenziando le ispezioni dei guardia parco, specie all’interno
    del Parco regionale di Veio, perché spesso dall’elicottero, a
    causa degli alberi ad alto fusto, molti manufatti abusivi
    sfuggono ai controlli”. Lo ha dichiarato in una nota Luigi
    CAMILLONI, presidente dell’Osservatorio sociale.
    “Con l’inizio dell’estate ci potrebbero essere tanti ‘furbetti’
    di campagna intenzionati a realizzare degli abusi che arrecano
    dei danni incalcolabili alle aree naturali protette – continua
    CAMILLONI – Potenziare la vigilanza significa anche diminuire i
    rischi di incendio, memori delle trascorsa estate dove decine e
    decine di ettari sono andati in fumo all’interno del Parco di
    Veio”.
    red

  2. Omniroma-PARCHI, CAMILLONI A PRESTIGIACOMO:CHE INTENZIONI SU QUELLI LAZIALI?

    (OMNIROMA) Roma, 25 giu – “Ho inviato una email al ministro
    dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Stefania
    Prestigiacomo, in cui ho chiesto le intenzioni del Governo in
    merito alla criticità nelle modalità operative e negli esiti
    dell’applicazione della legge quadro sulle aree protette
    naturali, in considerazione del fatto che l’80% delle aree
    naturali protette regionali del Lazio non hanno ancora redatto
    ed approvato, dopo oltre 10 anni dalla loro istituzione, il
    Piano d’Assetto, nonostante le legge istitutiva lo qualifichi
    atto obbligatorio e preveda, in casa di inadempienza e ritardo,
    il commissariamento dell’ente di gestione”. Lo ha dichiarato, in
    una nota, Luigi CAMILLONI, presidente dell’Osservatorio sociale.
    “In particolare ho fatto rilevare al Ministro – prosegue
    CAMILLONI – che secondo il comma 3 dell’articolo 12 della legge
    quadro sulle aree protette (legge 6 dicembre 1991, n.394) il
    Piano d’Assetto è predisposto dall’ente parco entro sei mesi
    dalla sua istituzione in base ai criteri ed alle finalità di cui
    alla presente legge ed è adottato dalla Regione entro i
    successivi quattro mesi, sentiti gli enti locali”.
    “Nell’email – sottolinea CAMILLONI – ho ricordato che in caso di
    inosservanza del termini di cui al comma 3, si sostituisce
    all’amministrazione inadempiente il Ministro dell’Ambiente, che
    provvede nei medesimi termini, con un commissario ad acta”.
    “Confido – conclude CAMILLONI – in un intervento rapido da parte
    del Ministro, visto i ritardi e le inadempienze della Regione
    Lazio decennali, nominando i commissari ad acta per redigere i
    piani d’assetto degli enti parco della Regione Lazio
    inadempienti, primo fra tutti il Parco di Veio, al fine di far
    cessare un’espropriazione sostanziale o larvata e comunque
    ‘ingiustificata’ dei beni privati, senza peraltro alcuna
    corresponsione di alcun indennizzo ai proprietari in tutte
    queste aree protette priva del piano d’Assetto che dura da oltre
    10 anni”.
    red

    251329 giu 08

  3. Omniroma-PARCHI, CAMILLONI: COMMISSARIARE ENTI “FANNULLONI” REGIONE

    (OMNIROMA) Roma, 19 giu – “Cominciamo a commissariare gli enti
    parco ‘fannulloni’ specie quelli della Regione Lazio”. Lo ha
    dichiarato, in una nota, Luigi CAMILLONI, presidente
    dell’Osservatorio sociale in una nota. “Quando l’80% degli enti
    parco regionali del Lazio versa nelle medesime condizioni del
    Parco di Veio – prosegue – pur avendo a disposizione 43
    dirigenti tra membri dei consigli di amministrazione,
    presidenti, direttori e tecnici, e non riescono dopo 10 anni a
    presentare ed approvare il piano d’assetto, atto peraltro
    obbligatorio, evidentemente c’è qualcosa che non funziona e che
    va rivisto. Cominciamo ad accorpare tutti gli enti parco
    regionali del Lazio in un unico grande Parco che li racchiuda
    tutti. Un modo molto semplice per risparmiare denaro, guadagnare
    in efficienza con conseguenti ricadute positive sui parchi in
    termini anche di presenze turistiche, oggi in forte calo, come
    dimostrano le cifre del Parco di Veio”.
    red

    192202 giu 08

  4. Omniroma-FORMELLO, CAMILLONI: “REGIONE PROSEGUA RECUPERO AREE DEGRADATE”

    (OMNIROMA) Roma, 11 lug – “Ora la Regione Lazio prosegua il suo
    impegno nel recupero e nella riqualificazione delle aree
    fortemente compromesse o degradate, all’interno del comune di
    Formello, iniziando a verificare i fossi che scorrono
    all’interno del Parco di Veio adibiti a discariche, dove viene
    gettato di tutto, dai resti di animali macellati a copertoni, a
    materiale di risulta, all’amianto”. Lo ha dichiarato in una nota
    Luigi CAMILLONI, presidente dell’Osservatorio sociale.
    “Più in particolare – continua CAMILLONI – all’interno del
    comune di Formello, insistono numerosi manufatti realizzati con
    materiali anche nocivi che poi vengono scaricati nei fossi
    adiacenti e che al contrario andrebbero recuperati e smaltiti
    come la legge prescrive”.
    “Per questo motivo – conclude CAMILLONI – invito la Regione
    Lazio e in particolar modo il Comune di Formello a una
    ricognizione dell’intero territorio, individuando gli interventi
    di recupero, riqualificazione e bonifica delle aree compromesse
    o degradate, demolendo tutte le baracche abusive e ripulendo i
    fossi dove sono stati gettati materiali di ogni genere”.
    red

    111343 lug 08

  5. Gentile Gianluca,
    ciò che asserisco, e mi sembra di capire anche il Dr. Camilloni, ma sarà lui ad esporre il suo parere, è proprio per evitare che ciò avvenga. Non solo, asssitiamo da una parte a varianti che comportano cementificazioni dei soliti noti, dall’altra dinieghi per ristrutturazioni e migliorie di edifici esistenti e, ancora, di fatto, non esiste il PARCO. Cioè, ciò che insiste nel perimetro del parco, cos’ come sancito dalla legge regionale del 1997 per la porzione del XX Municipio, è tutto privato.

    Spero di essere stato chiaro ed esauriente.

    Cordialmente
    Ludovico Todini (347. 4990889)

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