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Cassia, ancora una discarica abusiva nel Parco di Veio

Galvanica Bruni

via-andreassi.jpgRoma Nord deve al Parco di Veio la sua principale caratteristica: di essere cioè quella parte della città con più aree naturali. Parchi, giardini e riserve che costituiscono una parte considerevole del polmone verde della Capitale, e che sono regolati da leggi regionali mirate alla tutela e valorizzazione del patrimonio naturale. Nonostante questo, un nuovo episodio di degrado urbano coinvolge proprio una parte del Parco.

Il Parco Naturale Regionale di Veio viene istituito con la legge regionale 29/97. Con i suoi 14.984 ettari è il quarto parco per estensione del Lazio e coinvolge ben nove Comuni: Campagnano di Roma, Castelnuovo di Porto, Formello, Magliano Romano, Mazzano Romano, Morlupo, Riano, Sacrofano e il XV Municipio (ex XX) del Comune di Roma. Quest’ultimo per poco più di 7.000 ettari, vale a dire che quasi la metà del Parco ricade nel XV Municipio. Veio non è il solo Parco della zona, confina a ovest con il Parco Naturale di Bracciano/Martignano, e a nord con il Parco Naturale della Valle del Treja: tre grandi riserve naturali il cui effetto positivo sul clima e sulla salute ambientale della vicina metropoli è di valore incalcolabile.

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Nonostante l’indubbia importanza che ricopre, il Parco è stato più volte oggetto di episodi di degrado. Come il caso dell’area Volusia, in cui si trovava una vera e propria discarica abusiva con tanto di baracche e fogne a cielo aperto. Per non parlare della cava di Monte Aguzzo, dove per cinquant’anni sono stati gettati persino i trattori, e che è stata recintata dall’allora sindaco di Formello Giacomo Sandri al fine di evitare il ripetersi di tali episodi.

La cosa più incomprensibile è che spesso nelle vicinanze di tali siti si trovano centri di raccolta in cui è possibile lasciare rifiuti ingombranti a costo zero. Intanto tra un caso e l’altro il Parco di Veio viene contaminato da materiali inquinanti che seppur rimossi possono danneggiarlo in modo permanente.

L’ultimo episodio si è verificato a Via Andreassi, nel tratto della Cassia situato proprio a metà tra La Storta e La Giustiniana.

All’inizio della via sono situati sette cassonetti per la raccolta differenziata, spesso stracolmi e inadatti a far fronte al carico di rifiuti che vi viene quotidianamente riversato. Ma se il problema fosse questo ci troveremmo davanti a uno dei tanti casi che purtroppo si ripresentano in diverse zone di Roma nord (come Olgiata e Cesano, già ampiamente documentati da Vignaclarablog.it).

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A fare la differenza stavolta è quanto si vede dietro a quei cassonetti. Una rete divelta fa da confine a una serie di sacchi di immondizia gettati a terra in mezzo a rifiuti di ogni genere: bidoni, vasi rotti, oggetti di plastica, grandi cumuli di materiale edili il tutto condito da manifesti elettorali abbandonati. Tutto ciò in pieno Parco di Veio.

La via in questione ricade infatti in una porzione particolarmente preziosa del Parco, dalla quale si può godere una suggestiva vista sulla vicina Cattedrale di Porto Santa Rufina. Qui ogni giorno si possono osservare scene appartenenti a un passato quasi scomparso, tipiche di un luogo ancora agricolo seppur immerso in una megalopoli moderna fatta di automobili, traffico, inquinamento.

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È da questo contrasto che nasce la bellezza di alcune frange del Parco di Veio. Bellezza che il degrado spesso deturpa e che le autorità che non riescono a controllare. È evidente che i quindici guardiaparco che prestano servizio a rotazione non sono sufficienti a controllare quasi quindicimila ettari di terreno. Per questo è stata attuata una convenzione con la G.E.N. – Guarda Ecozoofila Nazionale. A queste iniziative se ne aggiungono altre che hanno lo scopo di risolvere il problema a monte, tra cui l’inserimento dell’educazione ambientale come materia obbligatoria nelle scuole.

Ma sarà difficile ottenere qualche risultato se non si provvederà prima di tutto a un controllo efficace, capillare e costante del territorio. Spesso infatti a formare delle vere e proprie discariche abusive sono ditte che per risparmiare sui costi di smaltimento dei rifiuti preferiscono abbandonarli in mezzo al verde confidando in uno scarso controllo del territorio. Se a questo aggiungiamo l’inciviltà di alcuni singoli cittadini diventa chiaro che la tutela delle aree verdi è una delle prerogative più urgenti del XV Municipio.

Adriano Bonanni

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