Home ATTUALITÀ Amministrative, nella prima giornata a Roma vince l’astensionismo

Amministrative, nella prima giornata a Roma vince l’astensionismo

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astensionismo.jpgChiusi i seggi alle 22 di domenica 26 maggio, nelle 2600 sezioni elettorali della Capitale sono stati fatti i conti sull’affluenza. E il dato parziale è veramente eclatante. A Roma, su 2.359.119 iscritti hanno votato in 889.262, pari al 37,69%. A “casa nostra”, nel XV Municipio, su 127.525 iscritti hanno votato in 43.104, pari al 33,7%, il peggior municipio in termini di affluenza. Insomma, questa domenica, oltre alla Lazio a vincere è stato anche l’astensionismo.

Un vero e proprio crollo di voti nonostante il clima incerto e il derby Roma-Lazio che dovevano favorire il restare in città. E infatti in tanti sono rimasti in città ma in pochi sono andati a votare. Il non voto come effetto indotto del divario sempre più largo che negli ultimi tempi divide la politica dai cittadini?

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Basta confrontare i risultati parziali delle amministrative del 2008 per rendersi conto di quanti son stati quelli che oggi hanno preferito “andare al mare”, tanto per ricordare un invito rimasto storico, piuttosto che andare ai seggi.

Alle 22 di domenica 13 aprile 2008 l’affluenza era stata infatti pari al 56% nel XX Municipio e al 57% nell’intera Capitale. Ciò significa, alla luce dei dati odierni, 20 punti secchi in meno su Roma e 23 nel XV Municipio.
Tradotto in numeri, quasi mezzo milione di romani over 18, a distanza di cinque anni, sono rimasti a casa nella prima giornata. Di questi, quasi trentamila residenti fra la Cassia e la Flaminia hanno disertato le urne.

Se poi confrontiamo il dato di domenica 26 maggio con quello recentissimo delle Regionali, la situazione sostanzialmente non cambia. Alle 22 di domenica 24 febbraio 2013 venne infatti registrata un’affluenza del 50% nel XX Municipio e del 59% nell’intera Capitale.Anche in questo caso meno 16 punti nel XX e ben meno 22 nella Capitale.

Dove sono tutti questi romani che non si sono recati alle urne, e perché? Ma soprattutto, dove andranno oggi? La risposta alla chiusura dei seggi alle 15 di lunedì 27 maggio.

Fabrizio Azzali

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3 COMMENTI

  1. Invitando tutti quelli che non l’hanno ancora fatto ad andare a votare, penso che sia stata fatta una sorta di terrorismo psicologico, con la scheda elettorale così grande, dovuta ad una sorta di “anarchia elettorale” nel senso che ci mancava solo il mio gatto a candidarsi a sindaco.. Mi metto nei panni di una persona anziana che sente che si troverà di fronte un lenzuolo su cui votare, che può dare 4 preferenze e deve ripiegare il lenzuolo alla perfezione : la sua decisione è sicura, non ci va proprio a votare. Vabbè la democrazia ma 19 candidati so’ troppi…

  2. E’ ovvio e giusto che sia così. Ci ritroviamo con candidati impresentabili e la cosa migliore per non continuare a farsi prendere in giro è non andare a votare.

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