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Furto di rame, al buio via della Stazione di Cesano

Galvanica Bruni

furto-rame.JPGVia della stazione di Cesano è con Via di Baccanello l’arteria più estesa e insieme più trafficata di Cesano. Con i suoi dieci chilometri unisce Osteria Nuova all’antico Borgo, costeggiando per gran parte il muro di cinta di Radio Vaticana. Proprio in questo tratto, da ormai diversi mesi, i lampioni sono puntualmente spenti, rendendo la strada già poco sicura ancora più pericolosa.

La via è infatti un lunghissimo rettilineo con due curve a gomito, immersa per la maggior parte nella campagna che divide Osteria Nuova da Cesano scalo. Qui dovrebbe immettersi la via che unirà Cesano ad Anguillara. Nonostante il limite di velocità fissato a 30km orari le automobili che la percorrono raramente rispettano il divieto, un po’ come avviene nella perpendicolare Via Braccianese, e quando si giunge all’incrocio tra queste due strade con Via di Santa Maria di Galeria non è raro imbattersi in un incidente.

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Che questa strada, unico punto di accesso a Cesano per chi proviene da fuori Roma, sia di notte per gran parte immersa nell’oscurità è un grande rischio per la viabilità. Eppure, la causa principale non deve essere addotta a un disguido momentaneo dell’Acea, che ha competenza sul tratto in questione, bensì a un errore strutturale che risale al tempo in cui fu realizzato l’impianto di illuminazione.

Infatti la cabina elettrica che fornisce la luce a tutta la via non era abbastanza potente da coprire tutti i dieci chilometri, e al momento della costruzione dell’impianto si dovette effettuare una scelta su quale tratto illuminare e quale lasciare al buio. Si decise quindi di lasciare spento il tratto verso Osteria Nuova.

Questa la causa strutturale del buio che avvolge la via. Perché come se non bastasse se ne aggiunge un’altra che con l’Acea non ha niente a che fare.

Percorrendo la strada in pochi si saranno accorti che proprio nel mezzo di Via della Stazione, dove i lampioni smettono di illuminare, le centraline elettriche sono aperte e i cavi spezzati a metà. Il perché è presto detto.
I furti di rame sono diventati da qualche anno all’ordine del giorno, tanto da indurre le aziende che ne sono vittime ad assumere seri provvedimenti.

Dal 2011 l’aumento del prezzo dell'”oro rosso” ha portato a una recrudescenza di questi furti che ha causato disagi sempre maggiori. I cittadini di Roma Nord se ne sono accorti quando, poco più di un anno fa, la ferrovia FR3 rimase ferma proprio a causa di un furto di rame. Furti dietro ai quali si nascondo spesso le organizzazioni criminali. Ma perché proprio il rame?

Perché oltre a essere, dopo l’argento, il miglior conduttore termico ed elettrico ha un’ottima resistenza che abbinata a una particolare flessibilità che ne fa un materiale ideale per il trasporto. Tra le altre qualità possiede quella di essere batteriostatico, impermeabile ai gas e di non invecchiare se esposto alla radiazione solare. Può essere riciclato al 100% senza perdere le sue capacità.

Ha inoltre un’esportazione molto vasta, essendo richiesto in tutta l’Europa dell’est, in Cina e in India. Un mercato con alla base piccoli ladri che rubato il metallo lo rivendono a rottamai e grossisti per un prezzo che raggiunge i cinque euro al chilo (sul mercato clandestino si arriva anche a dieci euro).

Una volta lavorato e trasformato in anonime barre il rame viene trasportato all’estero, rivenduto e rimesso nelle diverse catene produttive. Pezzi di rame sono presenti in oggetti d’uso comune come videogiochi e cellulari.
Viene impiegato nell’edilizia, nei trasporti, nell’elettronica, nell’impiantistica, nella rubinetteria, nell’artigianato e nella monetazione. Il più pregiato è quello delle Ferrovie Italiane, in quanto più puro, ma a essere colpite sono altre grandi aziende come l’Enel e la Telecom Italia che in certi casi ha dovuto sostituire il rame con l’alluminio.

Su Via della Stazione di Cesano la situazione è doppiamente problematica. All’inizio, e cioè verso Osteria Nuova, la strada è buia per una carenza strutturale. Più avanti lo è per un furto di rame. Conclusione: quasi metà della via è attualmente al buio.

Adriano Bonanni

riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

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2 COMMENTI

  1. che aspettano i nostri politici a intervenite? in fondo siamo in campagna elettorale, poi potranno tornare a dormire tranquilli per altri cinque anni

  2. Circa sei mesi fa denunciavamo attraverso un video lo sperpero di denaro pubblico per Illuminare i campi e soprattutto dopo un decreto per il risparmio energetico che prevedeva lo spegnimento di alcuni impianti notturni soprattutto in zone poco importanti .
    Passando in questo luogo abbiamo filmato il percorso dove si notano gli sportelli dei sezionatori chiusi http://youtu.be/TACh7qMzKPs.
    Passando circa due mesi fa abbiamo notato le luci spente e la mancanza degli sportelli .
    Possibile che in due mesi solo un giornalista si accorga del furto di rame ? .

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