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Al via il Festival della danza, sessanta giorni d’arte e spettacolo al Flaminio

Galvanica Bruni

danza.jpgGiunto alla sua terza edizione, organizzato dall’Accademia Filarmonica Romana insieme al Teatro Olimpico e dedicato alla memoria della scrittrice e giornalista Vittoria Ottolenghi, il Festival Internazionale della Danza aprirà i suoi battenti mercoledì 24 aprile per concludersi il 24 giugno. Cinque spettacoli, con due prime rappresentazione assolute, ne costituiscono il variegato programma nel motto  “Danzare dà senso al disordine della vita”.

Lo diceva Vittoria Ottolenghi, una delle più qualificate esperte italiane di balletto e di danza, scomparsa lo scorso dicembre a Roma dove era nata 88 anni prima. Proprio alla stimatissima critica e saggista, i direttori artistici del festival, Lucia Bocca Montefoschi e Sandro Cappelletto, hanno voluto dedicare la manifestazione che, sul palco del Teatro Olimpico e negli spazi all’aperto dei Giardini della Filarmonica Romana, declinerà nell’arco di due mesi le diverse espressioni del linguaggio coreografico.

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Poco prima dell’avvio della kermesse internazionale, mercoledì 24 aprile con inizio alle ore 19.30, il foyer superiore del Teatro Olimpico ospiterà un ricordo di Vittoria Ottolenghi, al quale prenderanno parte le figlie e gli amici più cari, insieme ad un nutrito gruppo di coreografi, ballerini, scrittori e giornalisti. In occasione dell’incontro, verrà presentato al pubblico il Fondo Ottolenghi, consistente in circa 600 fra volumi e documenti visivi, un patrimonio dedicato alla danza che la Ottolenghi ha donato alla biblioteca della Filarmonica Romana e che ora è a disposizione degli appassionati e degli studiosi del settore.

L’apertura del festival sarà affidata all’Aterballetto, la compagnia di balletto contemporaneo di Reggio Emilia, che il 24 e il 25 aprile calcherà le assi del Teatro Olimpico con una Serata Stravinskij, nella quale le preziose suggestioni sonore del compositore russo accompagneranno le coreografie di Mauro Bigonzetti.

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Sempre al Teatro Olimpico, dal 3 al 12 maggio, torneranno, con uno spettacolo che si preannuncia imperdibile, i Mummenschanz. Il gruppo teatrale italo-svizzero, fondato quattro decadi fa a Parigi per iniziativa dello scomparso Andres Bossard, di Floriana Frassetto e di Bernie Schürch, regalerà al pubblico il suo prodotto artistico fatto di strane creature senza tempo e di forme incredibili e colorate, una narrazione snocciolata attraverso un meta-linguaggio visivo ed onirico.

Da mercoledì 22 a venerdì 24 maggio, sempre al Teatro Olimpico, toccherà al Collettivo 320Chili, una compagnia di ragazzi italiani che prende il nome dalla somma dei rispettivi pesi corporei. Sfidando il linguaggio consueto delle loro discipline (danza contemporanea, acrobatica, teatro di strada e nuoveau cirque), la compagnia esplorerà energicamente tutte le possibilità del movimento. Il Collettivo 320Chili presenterà due spettacoli: Ai Migranti (22 e 24 maggio) e la nuova creazione, in prima assoluta, Misticanza (23 maggio).

Per l’ultimo appuntamento del festival ci si trasferirà nei Giardini dell’Accademia Filarmonica Romana, a due passi da piazzale Flaminio.

Lunedì 24 giugno verrà presentato per la prima volta Eros Aria, lo spettacolo di e con Alessandra Cristiani. Coreografa, attrice, performer e danzatrice, l’artista ha così descritto la sua nuova creazione: “Eros ed Aria, due vortici, intimi ed estranei, complici l’uno dell’altro. Una necessaria combustione. Impigliarsi nello loro spire, esserne divorati. Cogliere l’erotismo della materia, la consistenza del corpo, acuta nel suo spogliarsi ed arricchirsi per trapassi inavvertibili, correnti lievissime, soffi, sensazioni leggere come brezze.”

Durante il periodo del festival si terranno anche degli eventi collaterali, come “Primavera con Stravinskij” (giovedì 25 aprile), un picnic che si svolgerà nei Giardini dell’Accademia Filarmonica di via Flaminia 118, al quale seguirà alle ore 15 “La Sagra della Primavera: nascita di un capolavoro. Ineguagliato”, un incontro in cui Sandro Cappelletto, il direttore artistico della Filarmonica, racconterà la genesi dell’opera del grande compositore russo.

Infine, venerdì 24 maggio, con inizio alle ore 16.30, il Collettivo 320Chili sarà al MAXXI per un workshop dedicato all’incontro artistico fra danza e arte contemporanea.

Giovanni Berti

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