Home CASSIA Via Gradoli, Ivana Perina (CPI): “Casapound sempre a fianco di chi rischia”

Via Gradoli, Ivana Perina (CPI): “Casapound sempre a fianco di chi rischia”

Galvanica Bruni

cpi.jpgOsteggiata fin dall’annuncio da numerosi residenti dichiaratisi ostili ad ogni tipo di politicizzazione dell’evento, sabato 13 aprile, in via Gradoli, si è tenuta la manifestazione di Casapound Italia per esprimere solidarietà all’ex presidente del Comitato di Via Gradoli, Carlo Maria Mosco, oggetto di un recente e grave atto intimidatorio. Ne dà notizia in una nota Ivana Perina, candidata presidente CPI per il XX, ma prossimo XV, Municipio.

“Poco ci importa di quel misero gruppo di residenti che ritengono preminente la scelta dell’interlocutore politico rispetto agli interessi della totalità degli abitanti di via Gradoli. Sabato – dichiara Ivana Perina – eravamo a manifestare per far comprendere, ancora una volta, che Casapound è a fianco di chi, nella vita, ha dimostrato di saper rischiare qualcosa di proprio per il bene di molti. I gravissimi atti di intimidazione subiti dall’ex presidente del comitato di via Gradoli non possono passare sotto silenzio”.

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“La solidarietà a mezzo stampa, quando non di mera facciata, non ci appartiene; la pacifica passeggiata sulla via – sostiene la candidata CPI alla presidenza del XX – ha voluto lanciare un segnale preciso: la prepotenza di chi specula ai danni di sicurezza e vivibilità della Capitale non ci lascerà mai spettatori disinteressati. La nostra incessante opera di pressione ha risolto un cancro del Municipio come quello del vergognoso residence di via Mastrigli, uno scandalo lungo più di 20 anni. Non speri qualcuno – conclude – che molleremo su via Gradoli”.

A Ivana Perina fanno eco Luca Comanducci e Rodolfo Innocenti che aggiungono: “Attendiamo con ansia e con vigile controllo che tutte le situazione di gravi irregolarità abitativa riscontrate nei controlli effettuati all’indomani del caso Marrazzo si traducano in ordinanze di sgombero e di ripristino dello stato dei luoghi. A via Gradoli le cantine devono tornare cantine, non luoghi di lavoro per i trans, e se responsabilità amministrative sono esistite in passato, vanno accertate e punite, senza sconti né coperture”.

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1 commento

  1. Mi corre l’obbligo di segnalare che i “numerosi” residenti di via Gradoli ammontano ad una decina di nomi massimo che si sono espressi su vcb. Sul posto nessuno dei residenti incrociati, la maggior parte dei quali non informati sul motivo della manifestazione, ha mancato di darci ragione.
    Ripeto poi, per l’ultima volta, che la ragione ultima della manifestazione era lanciare un segnale chiaro a chi si é reso responsabile del gesto vigliacco subito da Mosco.
    Spero che l’apertura dell’articolo sia stato un piccolo atto di superficialità…

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