
A Roma per realizzare un parco o una nuova area verde occorrono anni. Non soltanto una lunga tempistica per il progetto e la realizzazione ma poi seguono le inevitabili lungaggini burocratiche: la segnaletica, il collaudo e via dicendo tanto che i potenziali fruitori crescono e a parco ultimato sono ormai troppo grandi per andare sulle altalene e gli scivoli.
Anche Roma Nord non fa eccezione: il parco di Via di Quarto Peperino frutto di una compensazione edilizia. Iniziato una decina di anni or sono, ora finalmente terminato ma inesorabilmente chiuso.
Il parco comprende due aree prospicenti e divise; quella di sinistra (se si percorre la via in direzione Labaro) con una collinetta su cui sorgono alcuni pini. Quella di destra che abbraccia una villa privata ed è dotata di parcheggio.
Nel parco sono state piantati numerosi alberi, messe panchine e tavoli e perfino i cestini per i rifiuti; un vialetto le attraversa mentre non manca neppure la fontanella per l’acqua.
(Questa vicenda ricorda molto da vicino quella relativa al “parco attrezzato” di Via dell’Inviolatella borghese; una volta ultimato rimase chiuso per oltre un anno fino a quando su pressione dei Comitati cittadini – la segnaletica interna la realizzò il Comitato Robin Hood – si decise, con una mesta cerimonia, l’apertura).
Dal momento che a breve le giornate si faranno più lunghe e più calde sarebbe bene procedere all’apertura quanto prima ovvero quando tutta l’area di Quarto Peperino si trasformerà in un enorme prato fiorito.
Su quei prati a primavera inoltrata fioriscono migliaia di margherite e di “camomilla romana” con un effetto scenico che non ha eguale nei parchi di Roma. Sarebbe un bel regalo per i residenti di Roma Nord.
Francesco Gargaglia
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