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Tennis nello stadio dei Marmi, “atto che snatura il Foro Italico”

stadio dei marmi
Lettere al direttore

Sul progetto che vede la realizzazione di un campo da tennis da tre mila posti e due campi secondari da ottocento ciascuno per gli  Internazionali d’Italia 2025 all’interno dello Stadio dei Marmi, impianto iconico del Foro Italico con le sue sessanta statue di marmo bianco, riceviamo e pubblichiamo una lettera al direttore da Sandro Bari, storico, ambientalista e direttore della rivista Salotto Romano.

“Egregi amici, ho visto il vostro articolo con il progetto sulla destinazione dello Stadio dei Marmi, ultima struttura ancora salvata dal mercimonio del Foro Italico, e sono rimasto attonito alle dichiarazioni del ministro competente, che gongola all’idea di quanta salute (leggi “cassa”) la realizzazione di questo scempio apporterà alla gioventù italica.

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Non ho parole per definire quest’ultimo atto che snatura, offende, svilisce e deturpa definitivamente i resti di quello che era un monumento artistico, architettonico e urbanistico unico al mondo come il Foro Italico.

Potrei ricordare le iniziative, i convegni, i progetti che già trent’anni fa avevano riunito personaggi rappresentativi della cultura di diverse tendenze politiche ma concordi nel sostenere che un tale bene dovesse essere protetto in ogni modo. C’era Italia Nostra, il Gruppo dei Romanisti, Hermes 2000, il Comitato per il Tevere, Roma Tiberina, eravamo un gruppo compatto di associazioni culturali e ambientali, di architetti, urbanisti, storici: abbiamo organizzato, lottato, discusso, scritto, denunciato, ma l’interesse economico ha vinto, superando con accorgimenti ben studiati i limiti che le leggi vigenti avevano apposto per vincolare questo patrimonio.

La scomparsa di nomi e personaggi illustri e attivi, nonché l’imperante interesse economico, hanno fatto sì che gli speculatori vincessero una dopo l’altra tutte le battaglie, snaturando, modificando, edificando stadi, piscine, e qualunque altra struttura che potesse rendere denaro, sempre spacciando tutto ciò per operazioni volte allo sviluppo dell’attività sportiva, perché “lo sport è salute”.

Quest’ultimo atto, il colpo di grazia ai rantolanti resti di un Foro Italico tempio dell’Educazione Fisica divenuto circo e bazar, farebbe vergognare Maramaldo.

Non so se in una Roma capitale dei cantieri, dei progetti insensati e irrealizzabili, del degrado, la salvezza dello Stadio dei Marmi possa interessare qualcuno. Interverrà forse qualche personaggio, magari fra gli intoccabili, per difendere queste operazioni, magari spacciandole per provvisorie e amovibili, mentendo sapendo di mentire.
Troverà sicuramente mezzi d’informazione compiacenti. Io invece sono tra quelli che non ci stanno.
Sandro Bari

Nello Stadio dei Marmi un campo da tennis da 3mila posti

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2 COMMENTI

  1. Che degrado culturale totale in questa nostra Città. Dallo scempio degli alberi in nome del nuovo “green” (che vengono capitozzati, abbattuti, sostituiti con alberelli o piantati ex novo), che poi vi voglio vedere con 40 gradi questa estate camminare così su via Ottaviano, piazza Pia e in tutta Roma; passando per nuove spianate di cemento, ridicole vasche posticce per tirare monetine davanti Fontana di Trevi, monumenti reinventati. Neanche io ci sto!! E intanto vi invito tutti a riascoltare il nostro caro Gigi Proietti che cantava “Nun je da’ retta, Roma”: c’è tutto in quei versi.

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