
Habemus OSP, con tutte le regole. Così il comune di Roma ha approvato con squillo di fanfare il nuovo regolamento, lungamente atteso, per le occupazioni di suolo pubblico. Che da anni avvelenano i rapporti tra esercenti e cittadini/residenti.
Il titolo del provvedimento è altisonante: “regole chiare e una nuova visione dello spazio urbano“. E vediamo nel dettaglio in cosa consiste questa “rivoluzione”.
Il provvedimento è articolato e suddivide la città in diversi ambiti, riducibili nella sostanza a tre: sito Unesco, a sua volta suddiviso in tre aree. È in sostanza il più protetto, ma a parte il Tridente dove non sono consentite pedane, nel resto del centro storico potranno essere installate fino ad occupare due stalli. E sul marciapiede ci sarà spazio per occupare fino ad un terzo o alla metà della superficie di riferimento del locale.
Nella città storica – quindi anche Ponte Milvio e strade adiacenti – gli stalli occupabili sono fino a tre e il marciapiede potrà essere occupato fino a due terzi della superficie di riferimento del bar o ristorante.
Nel suburbio – le zone prese d’assalto dalla movida del terzo millennio – la superficie di marciapiede occupabile potrà essere superiore a quella del locale, al chiuso. La dizione “superficie di riferimento del locale” consentirà di spingersi ben oltre gli spazi concessi nel pre-Covid. Infatti, per superficie di riferimento si intende il locale tutto, comprensivo di cucina e bagni. Anche quelli andranno misurati e calcolati per espandersi su strada.
Ma al di là delle obiezioni, sicuramente l’approvazione del nuovo regolamento sui dehors dopo tanto malpancismo, rappresenta uno stop alla giungla che domina la strada dal 2020. Adesso si instaura il braccio di ferro con il governo che ha approvato la maxi proroga per l’esistente fino a dicembre 2025.
Il sindaco Gualtieri ha chiesto che dal ministero si provveda ad eliminare la distorsione causata dalle continue proroghe del regime emergenziale, ad emergenza superata. Un appello che non sembra essere stato accolto con favore dalla maggioranza di governo che contesta al Campidoglio la fretta per adottare un provvedimento che rischia di essere superato dalla imminente nuova disciplina governativa .
Il regolamento prevede anche una diversa disciplina per gli arredi, una sorta di catalogo da definire con la sovrintendenza per tavolini ed ombrelloni. Anche agli hotel sarà consentito fare richiesta di occupazione di suolo pubblico, e questa è un’assoluta novità.
Una disciplina molto attesa ma che delude la Rete di associazioni per una città vivibile: “Non vediamo i proclamati tagli di occupazioni. Al contrario, lo spazio pubblico romano sarà sempre più la sede di una città mangificio e il centro di Roma ridotto ad un luna park.”
Rossana Livolsi
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Piovono mq praticamente gratis: la pacchia continua.
Come previsto, ancora una volta il temporaneo è diventato diritto acquisito.
Sconfortante.
pensa che l’hanno votato quelli di sinistra