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Auditorium, tre appuntamenti con la “melodia infinita” di Wagner

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richard_wagner.jpgLa Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica ospiterà tre repliche de “L’Oro del Reno”, l’opera in forma di concerto, il prologo in un atto della saga de “L’Anello del Nibelungo”, composta da Richard Wagner, di cui quest’anno ricorre il bicentenario della nascita, in un arco temporale che va dal 1848 al 1874. Gli appuntamenti sono fissati per sabato 23 febbraio alle ore 18, per lunedì 25 alle ore 21 e per mercoledì 27 alle ore 19.30.

 Richard Wagner, il filmaker dell’Ottocento

Richard Wagner, nato a Lipsia il 22 maggio 1813 e morto a Venezia il 13 febbraio 1883, credeva fermamente nell’idea e nella possibilità di un gesamtkunstwerk, nella realizzazione, cioè, di “un’opera d’arte totale”, di una sola creazione che includesse e fondesse al suo interno musica, teatro, poesia e immagini, proprio come accadeva nel teatro dell’antica Grecia.

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Rivoluzionario nella composizione musicale, egli adottò per primo la “melodia infinita”, espressione che, come scrisse lui stesso in saggio pubblicato nel 1849, sta ad indicare che il periodo musicale deve essere interrotto ed esteso in continuazione in modo che ogni nota scorra senza che se ne percepisca la fine, edificando così una melodia che deve variare ad ogni mutamento dello stato d’animo e aderire all’azione e alle parole il più possibile.

Da ciò scaturiva la necessità che il compositore scrivesse, oltre alla musica, anche il libretto, e da ciò deriva anche la definizione non troppo azzardata che connota Wagner alla stregua di un filmaker, sublime regista e sceneggiatore ante litteram di un’arte che vedrà la luce solo qualche anno dopo la morte del compositore tedesco.
Nelle creazioni di Wagner – e in particolare nella tetralogia de “L’Anello del Nibelungo” – il linguaggio musicale si avvicina al linguaggio umano, aprendo la via all’avvento della musica moderna e infondendo nei suoni armonie e suggestioni che ispirarono numerosi artisti e pensatori.

L’anello del nibelungo e l’oro del Reno

Composto fra il 1848 e il 1872, articolato in un prologo e tre giornate, “L’Anello del Nibelungo” è senza dubbio il più ambizioso e monumentale ciclo operistico di tutti i tempi, che poté essere realizzato grazie all’amicizia che legava il compositore al re di Baviera Ludwig II, l’entusiasta finanziatore del progetto, oltre che del Festspielhaus, il teatro dell’opera di Bayreuth, la sede principale del festival wagneriano che si svolge tutti gli anni nella cittadina dell’Alta Franconia.

Prologo in un atto, suddiviso in quattro scene, anticipazione pregnante de “La Valchiria”, “Sigfrido” e “Il Crepuscolo degli Dei”, “L’Oro del Reno” è animato dal duplice anatema scagliato del nano Alberich, il re dei Nibelunghi che maledice l’amore, in quanto forza vitale di rinnovamento, e l’avidità e la prepotenza degli dei.
Da quando Alberich ruba l’oro, sottraendolo alla custodia delle Figlie del Reno – l’oro che, se forgiato in un un anello, consentirebbe al suo proprietario di dominare il mondo – fino al momento in cui gli dèi entrano nel palazzo del Walhalla, edificato dai giganti Fafner e Fasolt, si dipana un lungo flusso musicale in grado di descrivere il destino degli dèi stessi, il cui crepuscolo è già segnato in questo prologo.

Dietro il carattere tradizionale che connota la storia, con il pretesto di recuperare le radici dei miti fondativi della cultura germanica, Wagner denuncia un mondo in via di dissoluzione, rappresentando la crisi dell’Europa capitalistica, scossa nelle sue fondamenta dai fermenti rivoluzionari del socialismo.

Kirill Petrenko

Nato nel 1972 nella città russa di Omsk, Kirill Petrenko dirigerà l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia nelle tre repliche de “L’Oro del Reno” previste all’Auditorium nei prossimi giorni.

Assiduo della prestigiosa orchestra romana, oltre che della Filarmonica di Berlino, wagneriano a 360 gradi, Petrenko ha affrontato nel 2001, a Heiningen, in Germania, l’esecuzione integrale de “L’Anello del Nibelungo”: venti ore di musica eseguite quasi senza interruzione!

La prossima estate, Petrenko dirigerà ancora la tetralogia nell’ambito del festival di Bayreuth e nel culmine delle celebrazioni wagneriane, mentre a partire dal mese di settembre ricoprirà a Monaco il prestigioso incarico di Direttore Musicale dell’Opera di Stato bavarese.

Giovanni Berti

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