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I misteri di via Valle Vescovo

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viavallevescovo.jpgGià in passato ci siamo occupati della zona di via di Quarto Peperino per segnalare insediamenti e discariche abusive e per quella inutile quanto trascurata pista ciclabile; la pista nasce sulla pericolosa e trafficata via di Grottarossa, nei pressi dell’Ospedale S.Andrea, e muore qualche centinaio di metri dopo vicino ad una rotonda. Chi mai sarebbe dovuto andare a pedalare sul quel tratto di pista è il “primo mistero”.

Di fronte a Via di Quarto Peperino ha inizio via Valle Vescovo; un tempo era una sterrata che metteva in comunicazione via di Grottarossa con la Flaminia e chi possedeva un fuoristrada poteva approfittarne per evitare il traffico.

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Da tempo la sterrata è chiusa da cancelli e al suo interno ospita edifici e abitazioni private mente dalla grande rotonda oggi si dirama un’ampia strada asfaltata che dopo alcune centinaia di metri va a morire improvvisamente su di un’altra rotonda.

La via non sembra a prima vista privata perché oltre a non essere indicata come tale ha tutte le caratteristiche di un’opera pubblica; la carreggiata, come previsto dalle norme comunitarie, è di circa 6 metri mentre i marciapiedi sono realizzati allo stesso modo e con gli stessi materiali di via Quarto Peperino.

Anche l’illuminazione, presente lungo tutta la via, è la stessa utilizzata su via di Grottarossa; tutto farebbe pensare quindi ad una strada comunale (il condizionale è d’obbligo) e se così fosse non si capisce la sua utilità.
E questo è il “secondo mistero”.

La nuova via Valle Vescovo, dove i segni dell’incuria sono ben visibili (a cominciare dalla tabella con l’indicazione della via gettata in terra), oltre a servire poche ville private al momento viene utilizzata anche per abbandonare calcinacci e rifiuti.

Si snoda attraverso un paio di collinette, costeggia dei campi sportivi in stato di abbandono e verso la fine si biforca: a destra va a morire in una rotonda mentre a sinistra si esaurisce nei pressi di un grande e moderno parcheggio con alti muri di contenimento in cemento armato.
Per chi sia quel parcheggio è il “terzo mistero”.

Tutto intorno ci sono tracce di materiali edili, vecchie e nuove recinzioni, cancelli e un piccolo container: la situazione farebbe pensare ad una qualche opera di urbanizzazione anche se non c’è traccia di cantieri nè tanto meno cartelli che indichino la proprietà, le autorizzazioni concesse, le ditte costruttrici e l’inizio e fine lavori.

Proviamo a chiedere a qualche residente e alla fine da un citofono ci rispondono che l’area fa parte di un consorzio ma non ci sanno spiegare come e quando si faranno i lavori.

Ci interroghiamo anche su quel circolo sportivo “fermo con le quattro frecce” (per usare una espressione del Brumotti nazionale) e destinato a persone con disabilità; qui un cartello c’è anche se fa riferimento ad autorizzazioni del 2005-2006 e ad una “variante in corso d’opera” datata invece 2012.

L’indicazione del XX Municipio farebbe pensare ad una realizzazione con contributi del Comune per un centro di riabilitazione ma l’assenza di personale sul posto non ci permette di chiarire l’ennesimo mistero.

Insomma chi da via di Grottarossa si infila in via Valle Vescovo si ritrova a percorrere una bella e larga strada con abbondanza di parcheggi ma che non porta da nessuna parte: che l’abbiano fatta per chi la domenica va in campagna a “fare cicoria”?

Francesco Gargaglia

riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

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1 commento

  1. Si tratta di una traversa del vecchio tratto della via Flaminia, una volta senza uscita, che si incunea nella valle attraversata dal Fosso del Mugnaio, detta “valle del Vescovo” per un curioso incidente avvenuto nel secolo XVII che è stato raccontato da Antonio degli Effetti nel 1675: questo tratto della Flaminia era soggetto a continue inondazioni del Tevere che allagavano la strada, dove è andato ad impantanarsi un Vescovo con la sua lettiga trainata da muli.
    Venendo ai suoi due primi “misteri” c’è da sapere che tanto la pista ciclabile quanto il tratto di strada che dalla rotonda all’incrocio di via di Grottarossa con via di Quarto Peperino arriva all’altra rotonda a sud del circolo sportivo “Veio Sporting Club” fanno parte delle opere di urbanizzazione primaria della lottizzazione convenzionata “Grottarossa”, che riguarda un comprensorio parzialmente già realizzato prima nella zona a ridosso dell’ospedale S. Andrea da parte del consorzio dei rispettivi condomini: per queste ragioni la rotonda terminale non ha proseguimenti viari perché dovrebbe servire in futuro gli edifici che verranno costruiti sui comparti edificatori che vi si affacciano a raggiera.
    Al suddetto tratto di strada con deliberazione n. 189 del 4 luglio 2012 la Giunta Capitolina ha deciso di dare il nome di “Via Trotula De Ruggiero: della Scuola Medica Salernitana (XI sec.)”.
    Il terzo “mistero” legato al “parcheggio con alti muri di contenimento in cemento armato” riguarda lo standard da riservare al futuro asilo nido previsto nel progetto della lottizzazione.
    Il centro sportivo per diversamente abili, di cui è tuttora in corso la ristrutturazione, non fa parte invece della lottizzazione convenzionata in quanto trattasi di un edificio già esistente, anche se ne è stata calcolata la cubatura ai fini del soddisfacimento degli standards urbanistici da assicurare all’intera lottizzazione.
    I segni dell’incuria e lo stato di abbandono dei lavori sono dovuti alla crisi economica che ha bloccato i lavori di realizzazione della lottizzazione.

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