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Non ci piace la politica del mi piace

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Gli editoriali di VCB. Per noi la politica è cosa seria. Dai minimi ai massimi livelli, dal decidere un senso unico all’incidere sulle sorti del paese. Amministrare, poco importa che siano 160mila o 58 milioni di cittadini, richiede impegno, dedizione, abnegazione ma soprattutto competenza. Ecco perché non santifichiamo i politici di mestiere ma neanche brindiamo quando i candidati sono frutto di una manciata di “I like”.

Sia chiaro, diciamo subito che con ciò non vogliamo né spenderci per il porcellum né affossare iniziative personali che nascono all’ombra dell’inventiva telematica.
Vogliamo solo esprimere un parere su quanto sta accadendo dalle parti nostre e aprire un dibattito costruttivo fra le migliaia di lettori che ogni giorni frequentano – ringraziandoli – le nostre pagine.

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Accade dunque che nel XX Municipio sia stata lanciata una singolare iniziativa.

Lo apprendiamo da un comunicato nel quale si legge che “Vènti di Cambiamento, il movimento civico che candida Vincenzo Leli presidente alle elezioni amministrative 2013 del XX Municipio, dà la possibilità di poter accedere a tre posti nella sua lista elettorale” utilizzando Facebook.
A tal fine basta connettersi al social network, pagina “Vènti di Cambiamento”, e scrivere nella bacheca il proprio nome e cognome.

“Fino al 31 gennaio – spiega il comunicato – sono aperte le candidature e le tre persone che, sotto al proprio nome, riceveranno più “mi piace” dai propri amici, parenti e conoscenti, o dagli altri simpatizzanti del movimento, saranno scelti per entrare in lista.”

Solo un nome e cognome. Nessun curriculum, nessuna capacità dimostrata, nessuna attitudine dichiarata. Solo un nome cognome sotto il quale arruolare parenti vicini e lontani, amici e conoscenti, colleghi di lavoro e negozianti di fiducia per catturare il loro “mi piace” senza neanche provare a mettersi in gioco, fare domande, dare risposte, rimanere aperti al contraddittorio.
Così ci si candida ai tempi di facebook, con un colpo di mouse.

Dalla preferenza ponderata, con un nome da scrivere sulla scheda elettorale, al clic alla scappa e fuggi su internet: è l’ineluttabile involuzione della politica o l’evoluzione di una strategia di web-marketing adattata al clima elettorale?

Chi ci legge da sei anni, piuttosto che da sei giorni, sa bene quanto ci stia a cuore la partecipazione alla gestione della res-publica da parte della cosiddetta società civile che in periodo elettorale può trovare il suo naturale approdo nelle liste civiche, portatrici di candidati professionisti tout-court e non professionisti della politica. Professionisti nel senso di conoscitori di una professione, di un mestiere, di un argomento specifico. Quindi competenti.

In un municipio, nel nostro municipio, dove il governo di prossimità dovrebbe agire non in funzione del colore politico ma solo avendo l’obiettivo di badare alla qualità della vita dei residenti, vorremmo quindi vedere più competenti.

Il nostro non è un inno alla tecnocrazia ma, senza alcun riferimento specifico, ad indirizzare le strategie delle opere pubbliche ameremmo vedere un ingegnere, a gestire i servizi sociali un sociologo. A disegnare gli sviluppi del territorio un urbanista, a dirigere una squadra di governo un manager dotato di leadership. Non importa che siano anche politici, cioè espressione dell’uno o dell’altro partito, purchè siano competenti.

Nel XX ce ne sono stati e ce ne sono, ma non sono bastati e non bastano. Ecco perché il prossimo appuntamento elettorale, in un momento in cui la politica si sfilaccia e si disperde in mille rivoli, potrebbe essere il momento giusto per portare più competenze dalla società civile al parlamentino di via Flaminia.

Ed ecco perché non ci piace la politica del mi piace.

Le “municiparie” indette su facebook dalla lista civica Vènti di Cambiamento a nostro avviso non fanno onore a tutto ciò. Un clic ed un “mi piace” di una cognata o di uno zio, di un nipotino tredicenne o dell’amico implorato, che garanzie danno? Pare un gioco, un concorso a premi, l’elezione di una miss senza nemmeno conoscerne le misure.

Nello spirito di democrazia partecipata, chi della società civile si candida a governare dovrebbe scegliere i suoi compagni di viaggio sulla base di una rigorosa selezione fra tutti coloro che volontariamente intendono mettere a disposizione della collettività le loro competenze, la loro faccia, il loro tempo, la loro professionalità e magari – perché no – dichiarando da subito di rinunciare pure ai gettoni di presenza.

Basta un “mi piace” a garantire questa selezione?

Lasciamo alle strategie di web-marketing il come rendere popolare una pagina facebook tramite centinaia di clic indotti e concentriamoci – questo il nostro invito a chi sta predisponendo liste civiche, nel presupposto che Vènti di Cambiamento non sarà l’unica a scendere in campo – a scegliere seriamente nomi, facce, curriculum e competenze degne di rappresentarci e di lavorare per il bene della nostra collettività.

Non se la prenda a male l’ideatore, ma la politica del “mi piace” proprio non ci piace. Ci piace invece dire che il fare politica, politica di territorio, è cosa molto seria.

Claudio Cafasso

riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

 

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37 COMMENTI

  1. Io invece la trovo una iniziativa molto lodevole e democratica, visto che si tratta di soli 3 nomi su 20 in lista. Io ho già votato… 🙂

  2. Non mi sembra che i candidati consiglieri municipali della scorsa consiliatura siano stati scelti su iniziativa popolare. O che il loro curriculum sia esposto da qualche parte. Mi risulta anzi che siano stati i partiti ad averli calati dall’alto. …..

  3. Concordo pienamente con le riflessioni esposte nell’articolo.
    L’iniziativa, di cui avevo letto giorni fa, sin da subito mi era parsa semplicemente come un modo di selezionare persone che, in base al numero di “mi piace” ricevuti, appaiono potenzialmente in grado di garantire il maggior numero di voti (voti dei quali si avvantaggerà la lista), senza alcun titpo di indagine su merito, capacità ed aspirazioni…
    Insomma, una “furbata” ammantata da iniziativa democratica.

  4. Condivido l’editoriale di Cafasso. Il direttore di un quotidiano, popolare come VCB, dovrebbe, in teoria, restare neutrale nell’agone elettorale, autoregolamentandosi e limitandosi a garantire la migliore visibilità di ciascuna posizione in campo; a meno che sia compromesso o messo in pericolo il processo stesso della espressione democratica mediante il voto. Cosa che sembra, invece, trasparire dalla estemporanea soluzione in oggetto.
    In questo caso ciascuno di noi, compreso un direttore editoriale, deve intervenire per tentare di tutelare il bene comune: processo democratico elettorale.
    Per quanto deduco, dalla lettura dell’articolo, l’iniziativa in questione non appare, infatti, una sperimentazione di democrazia in rete, ma una soluzione populista su facebook.
    Speriamo si tratti di un incidente informatico sfuggito al mouse dell’autore.
    cordiali saluti

  5. Riguardo Maria Carla mi permetto di ricordare che, almeno per quanto riguarda il Partito Democratico, nel 2008 le liste furono composte dai sette circoli del Municipio pertanto dalla “base” del Partito. Riguardo l’iniziativa non voglio esprimere alcun giudizio ma invito a fare attenzione all’uso fin troppo disinvolto di espressioni troppo serie da essere consumate con tanta disinvoltura.

    Presidente PD RomaXX

  6. Concordo con le riflessioni proposte in questo editoriale e ringrazio VCB e il suo direttore editoriale per non cadere nella tentazione del facile consenso attraverso una comunicazione che focalizzi unicamente le proteste sulle troppe cose che non funzionano e non diano conto del difficile compito che richiede il fare proposte credibili per risolvere i problemi. Non con la bacchetta magica ma con un lavoro serio che tenga presente la difficoltà del buon governo e della rappresentanza delle diverse componenti delle comunità locali. La politica è mediazione, fatica, capacità di assumere i problemi e fare di tutto per risolverli. Non per difendere privilegi di pochi ma per il bene comune della collettività.
    Chi si candida lo deve fare appunto per difendere il bene comune e non gli interessi corporativi di pochi. L’onestà, la trasparenza, la competenza, il consenso espresso dalle società civile organizzata devono essere i criteri attraverso cui selezionare le candidature. Farlo non è facile ma non giustifica le scorciatoie populistiche dei nuovi strumento di comunicazione in cui è sufficiente organizzare qualche click di mi piace…

  7. Aggiungerei…
    Una coppia con cane e figlio minorenne, che insieme hanno in Facebook 6 profili (cane compreso), potrebbero averne altri con nomi di fantasia; ma c’è anche chi ha dato un profilo alla propria attività… Questi due adulti da soli avrebbero 8-9 “mi piace” a disposizione!
    Per aprire un profilo (volendo anche temporaneo) basta un indirizzo email, un nome ed una data di nascita. Ognuno può fare le proprie deduzioni.
    Chi ha una o più pagine (illimitate) in Facebook può anche cliccare sul “mi piace” del candidato tante volte quante sono le proprie pagine.
    E se la manovra fosse un’altra?

  8. Per Cristiana e Maria Carla forse non lo sapete ma i “mi piace” come gli “amici” si possono comprare su Facebook un tanto al chilo.
    Basta cercare su Internet:
    Circa 50 € per 1000 “Mi Piace” Italiani ed anche molto meno se si è di bocca buona.

    Senza alcuna polemica ma non lo ritengo un grande esercizio di democrazia

  9. L’articolo di Claudio Cafasso, che ringrazio senza mezzi termini per averlo sottoposto a noi lettori di VCB, pone alla nostra attenzione un argomento estremamente delicato: cosa significa “democrazia partecipata”, soprattutto in una delicata fase elettorale.
    Non intendo svolgere qui una dissertazione sul tema, non avendone le competenze, piuttosto potendone solo parlare da cittadino che tenta di praticarla.
    Mi limito ad osservare che la procedura tecnologica indicata rischia di trasformare i “Venti di cambiamento” in uragani di qualunquismo, a vantaggio poi dei soliti noti.
    Dal modesto e soggettivo punto di osservazione del quale posso disporre, mi sono convinto che le problematiche che caratterizzano – per non dire affliggono – il nostro territorio necessitano di essere affrontate con senso democratico (vissuto quotidianamente) competenza (dimostrata) onestà intellettuale (praticata) , esattamente nell’ordine in cui sono elencati.
    Una caratteristica tragicamente invadente dell’Amministrazione che termina ora il proprio mandato è stata proprio la mancanza totale di apertura verso la partecipazione democratica dei cittadini.
    Non credo che tale vistosa lacuna possa trovare rimedio in candidature che nascono con un click su “mi piace” e che genereranno, presumibilmente, liste “torre di babele”, dove non sarà garantito nemmeno l’uso di un lessico (in senso lato!) comune.
    Leggo in un commento che questo sistema sarebbe solo per selezionare 3 candidati su 20.
    Mi permetto di osservare che, se questo è il metodo, non oso pensare come saranno selezionati i restanti 17.
    La circostanza, poi, che i “candidati consiglieri municipali della scorsa consiliatura NON siano stati scelti su iniziativa popolare” (altro commento) non dovrebbe essere buon motivo per perseverare nell’errore e non introdurre finalmente metodi trasparenti e democratici.
    Non voglio pensare che l’operazione sia orchestrata come scrive Diamante, in modo che, alla fine, ci saranno i soliti eletti grazie all’acqua portata con le orecchie dai molti creduloni in cerca di un’ora di gloria.
    Ma vigiliamo consapevolmente in modo che il comune senso di lontananza che si è creato nell’opinione pubblica nei confronti dei partiti tradizionali (che hanno fatto veramente di tutto per meritarsi tale profondo scollamento) non comporti, come ulteriore danno, lo scivolamento pericoloso verso scelte populiste e qualunquiste.
    Il bene comune è un bene troppo prezioso per continuare a maltrattarlo, lasciandolo in balia dei “venti”, anche se questi si autodefiniscono “di cambiamento”.

    Paolo Salonia, un cittadino che crede nella democrazia partecipata

  10. Ma non sarà che a qualcuno dà fastidio che una nuova faccia si stagli all’orizzonte e -sopratutto – che non rientra nei canonici PDL e PD e che – ancora più sopratutto – sta ottenendo un discreto successo a livello municipale? Mi meraviglio che VCB, che mai entra in gioco seriamente quando si tratta di prendere una parte o l’altra e che solitamente è sempre imparziale come dovrebbe essere, e da buona lettrice l’ho notato, in questo caso si sia schierata così nettamente contro un movimento emergente, tanto più espressione civica come questa.. Che si stiano difendendo degli interessi, neanche troppo celati, visto l’approssimarsi delle elezioni?

  11. Non mi meraviglia che due esponenti del pd del territorio siano subito intervenuti a spada tratta.. contro l’outsider di turno. Eppure i sondaggi vi danno forti. Riuscirete a prendervi questo municipio questa volta?

  12. Gentile Cristiana, se fosse vero quel che lei lascia intendere noi saremmo corsi in soccorso di PDL+PD+SEL+altri partiti ancora, come se fossimo dei pretoriani del cosiddetto ordine costituito schierandoci, a sua difesa, contro un movimento emergente.
    Tutt’altro gentile Cristiana, è molto più semplice.
    Quali componenti anche noi della società civile abbiamo solo difeso il concetto della rappresentatività.
    Vorremmo infatti, come chiaramente scritto, che che le liste civiche fossero composte dalle migliori espressioni non politiche del territorio per scegliere le quali riteniamo che la formula del mi piace sia la meno idonea e la più perniciosa in assoluto.
    Abbiamo dunque criticato il metodo, non chi l’ha adottato nei riguardi del quale non è stata utilizzata alcuna parola negativa ad a cui in ogni caso formuliamo i nostri migliori auguri.

    Molto cordialmente,
    La Redazione

  13. Che il sig.Leli sia una faccia nuova mi lascia un po perplesso come ho già espresso in un altro post.Vorrei ricordare a tutti l’elezioni di Carraro sindaco;l’allora democrazia cristiana presentò un candidato di facciata,il rettore dell’università di Tor Vergata,ben sapendo che non avrebbe mai fatto il sindaco, i suoi potentati locali pur di mantenere le proprie posizioni si fecero una battaglia durissima a colpi di preferenze,alla fine dell’elezioni presero più voti di quanti ne avevano avuti la volta precedente.la storia è maestra di vita spero che abbiamo capito la lezione.

  14. Concordo pienamente con la critica di Claudio Cafasso al “mi piace ” come sistema di scelta dei candidati . Aggiungo da parte mia, non essendo tenuta , come lui, ad evitare giudizi sull’iniziativa politica di Vincenzo Leli, che la proposta dell’autocandidatosi presidente del XX Municipio si presenta come una furbata, ben studiata ed a “costo zero” , per catturare voti su una lista personale che ha come evidente obiettivo quello di far eleggere consigliere lo stesso Leli, con l’apporto dei voti anche degli altri candidati, mentre sembra molto difficile per questi di entrare in Consiglio.

  15. Accidenti quanto scalpore e quanta sommossa web-popolare per un movimento che cerca candidati consiglieri che “molto difficilmente entreranno in consiglio…….”. Sembrerebbe quasi che si stia parlando del prossimo premier nazionale…. Buona notte internauti!

  16. la verità è solo una… trovare candidati “buoni” (con molte preferenze) è molto difficile…. forse si ha difficoltà a trovarne pure i 24 previsti…. inoltre fa pubblicità populista…. ma il budget della campagna elettorale di Leli (solo tra giornali, sito e volantini sarà già elevata) chi la paga??? anche perchè mi sembra di ricordare che Leli era vicino al consigliere regionale Aracri….

    vorrei precisare che i consiglieri eletti di tutti i partiti nel Municipio e a Roma non sono calati dall’alto ma sono votati da noi cittadini…. cosA MOLTO importante perchè la volta dopo potremmo appoggiarli nuovamente o no….e i candidati delle liste dei partiti sono scelti (di norma) dagli iscritti di quel partito delle varie sedi del territorio…

  17. Due commenti due. Veloci!

    Premier nazionale o presidente di Municipio: è un problema di scala.
    E in più, il Presidente di Municipio svolge un ruolo che lo mette sicuramente molto più vicino ai cittadini e alle realtà quotidiane.

    Non c’è sommossa web-popolare per un movimento che si pone alternativo ai partiti tradizionali.
    C’è sommossa – a mio parere ancora troppo tiepida – per l’assurdo metodo del click proposto.
    Sul tema, vorrei aggiungere che non comprendere questo segnala la bassissima consapevolezza del significato di “democrazia partecipata”.
    E la circostanza mi appare più preoccupante ancora della proposta del click.

    Considerazione finale.
    I pericoli del web: che insperata cassa di risonanza e che pubblicità a costo zero!!!

    Paolo Salonia

  18. Caro Gianni Mercante, è vero che gli attuali consiglieri sono stati eletti dai cittadini. Ma facciamo un passo indietro.. Chi ha deciso CHI doveva andare in lista? A chi è adesso consigliere non è forse stata data l’opportunità di esserci grazie alla decisione di un partito di candidarlo o meno?

  19. @ Cristiana : i Partiti sono entità previste nella Costituzione (Art. 49) che prevede che “tutti i cittadini hanno il diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.” E nei partiti vi sono persone degne ed oneste che in modo volontario o assumendo responsabilità nelle istituzioni, concorrono appunto a promuovere la partecipazione democratica e determinare le politiche per il bene comune. Le illegalità e le carenze vanno sanzionate sia dalla legge sia dal voto sovrano dei cittadini. Per tutto il resto c’è la demagogia e i facili populismi.

  20. Quindi secondo lei, dott. Pira, un movimento o partito nuovo, che dir si voglia, che non ricade nelle solite sigle partitiche, deve per forza essere demagogico e populista?

  21. Gent.ma Cristiana, non ho detto questo. Ho avuto l’impressione che quando lei dice chiede “chi è adesso consigliere non è forse stata data l’opportunità di esserci grazie alla decisione di un partito di candidarlo o meno? Mettesse in discussione la legittimità di tali scelte. Un Partito ha proprio questo compito promuovere la partecipazione per determinare le politiche pubbliche. I nuovi partiti o i movimenti hanno pari dignità e ben vengano nel confronto e nel dialogo tra le diverse entità. Che poi qualcuno prometta cose che non riesce a mantenere o manipoli l’opinione pubblica per ottenere il consenso come unico obiettivo (in modo clientelare o peggio) è quello che ho definito demagogia e populismo.

  22. Bene ha fatto VCB a rimarcare la “bizzarria” del metodo Leli (tutti i gusti sono gusti diceva il tizio che si soffiava il naso con 2 mattoni!) ma ad indispettirmi sono pero’ “questi sostenitori dei principi democratici” che quando si tratta di applicarli democratici non sono. A cominciare dal Sig. Pira sempre critico nei confronti di chi non la pensa come lui (Pira ci parli invece della pagliacciata messa in piedi per voler “cambiare” la legge elettorale), dalla Sig.ra Oliva che parla di “furbata” nel volersi autocandidare (Oliva ci parli invece di Santoro che si autocandida alla presidenza della RAI), da Mercante che parla dei soldi per i volantini (magari Leli ha rinunciato al cenone di capodanno; Mercante ci parli dei soldi che Lusi si è preso),da Vigna che parla di mi piace comprati un tanto al chilo (Vigna ci parli invece del voto di scambio cosi’ diffuso tra i partiti democratici), dal solito Piero che non sapendo a che attaccarsi vuole scoprire le relazioni tra Leli e Casa Pound (Piero perche’ non vai a chiederglielo?).
    Tutti democratici ma solo a casa loro; dimentichi tra l’altro che sono i cittadini con il voto a decidere e che l’onnipresente Leli deve fare i conti innanzitutto con loro.
    Comincia bene questo 2013: una buona dose di livore condita con salsa piccante “rossa”.

  23. Cose e’pazz rint a stu manicomio: non ci bastava Nico con Giacomini &co, ora ci toccano Cristiana e Maria Carla con Leli. L’altro giorno il XX Municipio grande otto volte Milano, oggi i candidati scelti con il “mi piace” di facebook; in entrambi i casi le due fan leliane subito a correre in soccorso…

    Sacrosanto l’editoriale di VCB e chi non lo capisce si vada a rileggere la Costituzione (sperando che qualcuno sappia ancora cosa sia).

  24. @ Michele G. , ha qualche problema??? non è salutare nominare persone che non si conoscono nemmeno… un consiglio.. parli per sè e per i suoi amici…

  25. Eccone un altro anche lui con la Costituzione ‘sta volta (vattela a leggere te cosi scoprirai che prevede liberta di pensiero, di religione e di credo politico!); cos’e’? se non sei un “tipo sinistro” non puoi vivere, respirare, pensare e commentare? Cosa vogliamo fare con Nico, MariaCarla e Cristiana? Li vogliamo sopprimere perche’ ipotetici fan di Leli? L’amico tuo Toto’ direbbe: “Ma mi faccia il piacere!!!!”

  26. Caro Strix, ormai sai come la penso, e sai bene che l’intellighenzia sinistra è “superiore”… ma de chèèè???!!! loro hanno questa forma di razzismo verso chi non è inquadrato nella nomenklatura… poverini.. Per quanto riguarda Leli non esprimo giudizi sul Mi piace di Fb, è liberissimo di farlo… ho però dato uno sguardo al suo programma elettorale : per realizzarlo ci vorrebberro tanti,ma tanti milioni di euro, quindi, a mio modestissimo parere, mi sembra del tutto irrealizzabile. Però è libero di candidarsi e farsi votare.. come tutti..

  27. Ancora insistete con questo mi piace anti democratico. Ma l’avete capito che quello su facebook non è la sostituzione del voto alle urne ma solo la scelta di un numero esiguo di candidati che poi dovranno comunque sudarsi la selezione da parte dei cittadini? E ancora a tirare in ballo la costituzione…

  28. Non sono i Leli o i Grillo che mi stupiscono, ma coloro i quali si illudono che il faticoso, travagliato cammino della democrazia possa permettersi delle scorciatoie.

  29. La storia degli ultimi anni ci ha insegnato che i politici attuali (e purtoppo qualcheduno ahimè anche futuro) quanto a democrazia (che in greco non vuol dire altro che potere del popolo) hanno ben poco da insegnare. Quindi, caro prof, ben vengano le scorciatoie, se così le vuol chiamare….

  30. Nico e Strix = il gatto e la volpe: siete sempre all’altezza delle nostre aspettative. Apprezziamo il vostro impegno, grazie.

  31. Bibina sei tornata….che bello, sentivamo tanto la tua mancanza, forse sei stata impegnata a riempire le calze? E di quel caffe’ famoso che ne dici? Potremmo sempre prenderlo nel baretto con i busti del Duce, quello che i tipi sinistri vogliono far chiudere perche mette a rischio la nostra democrazia…… sempre che non sia troppo compromettente per te. Ora che non ci sono piu’ primarie dovresti avere un po’ piu’ di tempo per te…..ciao.

  32. …. il problema delle candidature “mi piace” è stato già ampiamente utilizzato da qualcun’altro….. non è una novità…. Silvio ne abusa da anni….

  33. La realizzazione della strada di fondo valle, rimasta chiusa per parecchi mesi a causa di errori nel progetto, errori mai pagati da nessuno dei responsabili, è una chiara dimostrazione dell’incapacità dei vecchi amministratori. Sulla base di ciò, purtroppo unico esempio, condivido pienamente il contenuto dell’articolo del Sig. Claudio Cafasso ed auspico che coloro che desiderano dedicarsi alla cosa pubblica per l’utilità dei cittdini, non siano i soliti individui a caccia di poltrone, ma persone competenti, oneste e volenterose e che siano in grado di presentarsi con dei curriculum degni di considerazione e rispetto.

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