Home ATTUALITÀ Scarse le presenze nell’anagrafe degli eletti del XX

Scarse le presenze nell’anagrafe degli eletti del XX

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Che ci crediate o no, l’anagrafe degli eletti si è timidamente affacciata sul sito del XX Municipio. Anomalo che ciò accada a quasi fine consiliatura, ma tant’è. Scandaloso invece il tempo che c’è voluto: 29 mesi. Perché l’anagrafe degli eletti, per chi non lo sa, è stata istituita il 12 luglio 2010 al termine di un lungo ed acceso dibattito del Consiglio, dopo ben 4 sedute convocate ad hoc nei sette mesi precedenti ma andate a vuoto per mancanza del numero legale.

Diciamolo subito, in un municipio l’anagrafe degli eletti serve a rendere veramente trasparente il rapporto eletto-elettore.
Si tratta infatti di un brogliaccio nel quale i consiglieri, gli assessori e il presidente rendono periodicamente conto agli elettori quanti e quali mandati pubblici svolgano, quanto percepiscano per gli stessi, se partecipino a qualunque titolo in strutture fornitrici di beni o servizi del municipio, il loro operato, gli atti proposti, gli esiti degli stessi. Insomma un rendiconto periodico dell’attività per la quale hanno ricevuto il mandato dai cittadini.

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Meno entusiasmante è la versione dell’anagrafe degli eletti uscita dall’aula Consiglio del XX ventinove mesi fa. All’inizio del dibattito la proposta prevedeva infatti il principio di obbligatorietà: nessun eletto poteva sottrarsi al dovere di trasparenza. Peccato che nel corso della seduta un maxi-emendamento presentato dalla maggioranza trasformava l’obbligo in volontarietà, la trasparenza in un optional, il rispetto dell’elettore in un nice to have (leggi qui).

Questo accadeva il 12 luglio 2010. Ottocentosettanta giorni dopo, siamo nella seconda metà di dicembre 2012, accade che sul sito web del XX si affacci timidamente una pagina dedicata all’anagrafe degli eletti.

Stendiamo un pietoso velo sul fatto che ci siano voluti 29 mesi per implementarla e soffermiamoci ad analizzare quanti sono i “volontari” alla data del 27 dicembre 2012: 4 su 29. Più che l’anagrafe pare il deserto degli eletti.

Per completezza occorre ricordare che nella stessa proposta era presente anche l’obbligo di pubblicazione sul sito dell’elenco delle imprese, delle società e delle associazioni che hanno un rapporto economico col Municipio. Insomma, un’anagrafe dei fornitori per rendere palese ai contribuenti con chi e perché vengono spesi i loro soldi. Ma anche in questo caso l’obbligo venne trasformato in facoltà, tant’è che ad oggi questa pagina è totalmente vuota, come la parola trasparenza.

Claudio Cafasso

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4 COMMENTI

  1. Un plauso ai due assessori ed ai tre consiglieri in maggioranza del centrodestra che hanno aderito , forse sono gli unici a cui interessa avere un rapporto trasparente con in cittadini.

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