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Regali di Natale, per l’hi tech non c’è crisi che tenga

Duca Gioielli

regali-natale-hitech.jpgIl Natale si preannunciava magro: già da tempo bastava accendere la televisione per sentire previsioni gravi circa le aspettative di spesa delle famiglie italiana per i regali di Natale, il cenone e via discorrendo. E a ragione: siamo in uno dei momenti più duri della crisi fino a questo momento. Eppure ci si è chiesti: il mercato hi-tech, che pure va per la maggiore, avrebbe retto o avrebbe risentito della crisi?

Le valutazioni complessive andranno lasciate agli esperti; noi abbiamo comunque fatto un giro nel mega store di Ponte Milvio; proprio quello balzato agli onori della cronaca per l’inaugurazione che, lo scorso anno, causò uno dei peggiori blocchi del traffico che si siano visti a Roma in diversi anni.

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A più di un anno di distanza, in un tardo pomeriggio 24 ore prima di Natale, via Riano e dintorni non fremono certo d’attività. Non è un deserto – il flusso di macchine è costante e qualcuno cammina sui marciapiedi – ma non c’è nemmeno la frenesia che dovrebbe contraddistinguere le ultime ore prima di Natale.
Difficile pensare che tutti abbiano finito di fare regali: è regola non scritta che ci sarà sempre qualche acquisto rimandato fino agli ultimi minuti disponibili.

Proseguendo verso l’entrata del centro commerciale, la sensazione di vuoto aumenta: il mercato rionale al piano terra è praticamente chiuso, i pochi banchi aperti sembrano attirare poca gente.
Poi si prendono le scale mobili per salire ai piani superiori e lo scenario cambia drasticamente.

Il primo piano è pieno di gente. Appena entrati salta all’occhio la ressa a Game Stop, con la gente intenta ad esaminare videogiochi e console. Particolare attenzione, tuttavia, è riservata agli scaffali dei videogiochi usati: piccoli modi per poter risparmiare senza dover fare rinunce.

Proprio davanti allo scaffale dell’usato, un bambino sembra interessato ad un videogioco in particolare. Alla domanda se stia scegliendo il regalo di Natale, la risposta è affermativa: sì, mamma e papà gli hanno detto di scegliere un gioco in modo che possano far sapere a Babbo Natale cosa prendergli. Poi, con uno sguardo carico di una certa compassione – quella riservata agli sfortunati giunti alla maggiore età senza aver potuto giocare con una tale meraviglia – mi informa che è un videogioco nuovissimo, per Nintendo 3DS, e sicuramente non lo conosco. Evito, per puro spirito natalizio, di fargli presente che il suo nuovissimo videogioco è il remake di un titolo uscito per Nintendo64 nel 1998.

Ad andare per la maggiore, tuttavia, non sono solo i videogiochi: il vero traino del mercato hi-tech sembrano essere telefonia e tablet. È questo, infatti, il reparto più affollato del centro commerciale. A confronto il piano superiore, dedicato agli elettrodomestici, appare quasi vuoto.
Molti camminano intorno ai banconi ad osservare i prodotti, altri parlano col personale, molti altri sono già in fila alle casse. Ed un po’ ovunque – come del resto ogni anno – ecco cartelli che pubblicizzano offerte speciali.

“Ovviamente – ci spiega uno degli addetti alla vendita – le offerte di Natale aiutano: attirano molto. Certe cose ormai sono necessarie, quindi tanto vale prenderle a Natale, quando ci sono tanti sconti. Quest’anno l’andazzo non mi sembra diverso dal Natale scorso, sul fronte dei prodotti hi-tech le vendite non calano. Nemmeno in tempo di crisi”.

“Si risparmia in anticipo, – è il commento di un signore di mezza età in fila alla cassa – a casa mia abbiamo cominciato a mettere qualcosa da parte già mesi prima di Natale. Oppure si spende la tredicesima, se c’è. Che volete farci, ce lo diciamo ogni anno di risparmiare sui regali… e ogni anno non lo facciamo. Magari risparmiamo sul cenone, ma non sui regali. Almeno non su quelli per i parenti o gli amici stretti.”

Si unisce alla fila una donna sulla quarantina, che annuisce. “Be’, si fa una cernita, si capisce. Per il regalo di mio figlio i soldi li spendo, alla fine; invece spendo meno, che so, per il regalo della ragazza di mio fratello. Nulla contro di lei, per carità, ma se spendessi tanto per ogni persona a cui devo fare il regalo… si fanno regali utili, o del cibo.”

Che questi “regali utili” siano tornati in voga per persone esterne dalla propria cerchia ristretta di parenti e cari amici lo conferma un’altra signora, medico di base. “Molti dei miei pazienti mi hanno spesso portato qualcosa per Natale. Pandori, panettoni, cioccolatini, alcune piante… quest’anno ho notato che i regali si sono fatti più pratici: ho ricevuto una decina di litri d’olio d’oliva, barattoli di conserve, sughi e salumi. Mai ricevuti tanti salumi tutti insieme. Di sicuro, – aggiunge con una risata – questo mi farà risparmiare sul cenone.”

Alessandra Pacelli

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