Home ATTUALITÀ Dietro i lustrini dell’Auditorium lo spettacolo di sempre…

Dietro i lustrini dell’Auditorium lo spettacolo di sempre…

Galvanica Bruni

luci-lustrini.jpgBandierine, insegne e luci colorate; macchinine e aeroplanini; tavoli ed ombrelloni. Non stiamo parlando del solito parco giochi ma dell’Auditorium che si appresta, con una mostra fotografica, a festeggiare i suoi dieci anni di attività. E lo fa come ogni anno, in prossimità del Natale, con una serie di iniziative. Oltre al chiosco-bar in pianta stabile c’è la pista in ghiaccio per il pattinaggio, il caravanserraglio, la pizzeria e le giostre, il tutto condito da qualche alberello di natale.

Qualcuno potrebbe storcere il naso perchè siamo all’ombra del gioiello di Renzo Piano, ma in fin dei conti si tratta di iniziative a favore della cittadinanza; e poi in questo periodo di crisi sembra logico incentivare qualsiasi attività commerciale.

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Peccato che i residenti del Villaggio Olimpico non la pensino proprio così costretti ogni anno a pagarne le conseguenze; si è appena finito di smontare l’enorme tendone bianco che ogni anno, in occasione del Festival Internazionale del Cinema, viene piazzato in Via Norvegia che già sono pronte le nuove “attrattive”.

Siamo andati, in questo week-end freddo ma assolato, a ficcanasare in zona e alle dieci di mattina le auto già affollavano le strade del Villaggio; mica il parcheggio a pagamento ma le strade dove a causa del poco spazio non è stato possibile mettere le righe blu.
Le autovetture che ogni giorno, da quando è stato soppresso il grande parcheggio dello Stadio Flaminio, affollano le strade del quartiere, in occasione di eventi musicali o del Natale, si trasformano nel solito affollato, disordinato caos.
E a farne le spese sono prati e marciapiedi.

Passeggiando lungo Viale XVII Olimpiade, dopo le giostre e la pizzeria, abbiamo trovato un grande cantiere recintato e abbandonato: secondo quanto indicato dai fogli custoditi all’interno di una busta di plastica si tratta delle opere di “cantierizzazione per allestimenti previsti per il Festival Internazionale”… terminato però il 17 di Novembre.

Se davanti tutto luccica, nella parte posteriore, quella che affaccia sul Villaggio, le cose non sembrano proprio perfette: l’erba, oramai scomparsa, ha lasciato il posto ad ampie chiazze di fango con pozzanghere e poi buste di rifiuti, scooter sui marciapiedi e tracce di auto che hanno dato la scalata alle aiuole…e infine il grande cantiere vuoto in attesa di smantellamento.

“Venghino signori, venghino a vedere, dietro le luci e i lustrini, il più bel quartiere popolare di Roma che, oramai dimenticato, lentamente muore…..”

Nella piccola Cernobil di Via Gran Bretagna, le vecchie caldaie a gasolio non ci sono più e al loro posto, oltre a mezzo metro di acqua stagnante, numerosi frigoriferi….forse un nuovo sistema di smaltimento di rifiuti ingombranti.

La fontana di cemento, oramai a pezzi, serve invece ad ospitare i banchetti all’aperto che nomadi e senza-tetto consumano nei giorni festivi; le ampie pozzanghere di acqua stagnante e melmosa circondano i marciapiedi dove il travertino spezzato ricorda le pietre volanti di Stonehenge mentre una tazza in porcellana di un “water”, abbandonata su di un marciapiede, sfida, con incredibile faccia tosta, le imponenti forme dell’Auditorium.

Questo è il Villaggio Olimpico in questo inizio di festività. Speriamo che dopo i fasti del Festival Internazionale e il Santo Natale qualcuno si ricordi infine dei poveri “villeggianti”.

Francesco Gargaglia

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