Home ATTUALITÀ Comitato via Gradoli: il Campidoglio rinuncia a perseguire gli illeciti edilizi?

Comitato via Gradoli: il Campidoglio rinuncia a perseguire gli illeciti edilizi?

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“A seguito dell’audizione del 12 luglio 2012 tenutasi presso la sede dell’Ufficio Condono Edilizio di Roma Capitale, richiesta dal Comitato e sollecitata da Ludovico Todini, consigliere capitolino e membro della Commissione Sicurezza, è emerso che, in ragione del parere reso dall’Avvocatura capitolina, l’Ufficio è impossibilitato ad assumere provvedimenti nei confronti dei monolocali presenti in Via Gradoli anche se gli stessi presentano misure geometriche inferiori a quelle previste dalla normativa regolamentare e, in particolare, dal d.m. Sanità 5 luglio 1975.”

Lo comunica in una nota il Comitato per via Gradoli sostenendo che “la tesi della derogabilità delle fonti regolamentari in materia igienico-sanitaria, recepita nel parere dell’Avvocatura e nella nota dell’ASL RM/C, quali atti presupposti la determinazione dirigenziale n. 65 del 27 giugno 2012 della Direzione Attuazione degli Strumenti Urbanistici, si risolve, in concreto, in un favore ingiustificato della P.A. verso gli autori degli illeciti urbanistici ed edilizi.”

Continua a leggere sotto l‘annuncio

“In ogni caso – spiega il Comitato – deve segnalarsi che l’amministrazione non ha ancora emesso alcun provvedimento nei confronti di quegli immobili che non rispettano neppure la determinazione sopra indicata. Le motivazioni non espresse dell’inazione della pubblica amministrazione sono rinvenibili nella volontà di evitare “la restituzione degli oneri pagati” dagli autori degli illeciti e in “motivi sociali, di opportunità”.

“Tali argomentazioni – è il parere espresso nella nota – non possono trovare giustificazione alcuna, tenuto altresì conto che viene ad essere disattesa la convenzione conclusa dal Comune di Roma con il Consorzio di Via Gradoli nella quale l’Ente si era assunto l’obbligo di vigilare affinché nella via non fossero realizzati locali seminterrati o interrati destinati ad uso abitativo.”

Il Comitato insiste pertanto affinché siano “adottate ulteriori ordinanze di sgombero ai sensi dell’art. 222 del T.U.L.S.; rigettate le eventuali domande di concessione in sanatoria pendenti; revocate quelle eventualmente concesse. Inoltre si chiede la revoca dell’agibilità degli immobili in questione e, infine, l’adozione delle determinazioni volte a conseguire la demolizione degli impianti tecnologici che consentono l’uso abitativo.”

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78 COMMENTI

  1. X franco
    Mi dispiace contraddirla, ma se lei lascia il suo stendibiancheria per le scale ed io ho la ditta di pulizie passiamo e ce ne appropriamo, NON E’ NESSUN FURTO !
    Il problema degli stendibiancheria lo abbiamo risolto così nel 2008 a Largo Sperlonga, perchè avevamo voglia di risolvere un problema, e non avevamo nessun intenzione di crearne altri !
    Posso fornire adeguata documentazione al riguardo

  2. Raccomandata A.R.

    Amministrazione condominio
    AAAAAAAAAA
    BBBBBBBB
    00189 Roma

    Oggetto: invito ad eseguire il mandato conferito

    I sigg.i “xxxxxxx” e “yyyyyyyyyyyy” hanno dato incarico allo scrivente studio al fine di invitarLa a far rispettare il regolamento di Condominio e ad eseguire le delibere assembleari.

    In particolare, a tutt’oggi nonostante la delibera dell’assemblea del 9.9.08, diversi spazi condominiali risultano occupati abusivamente con panni stesi ed altre merci, né risulta che ai condomini trasgressori (in proprio o tramite i propri inquilini) sia stato richiesto il pagamento della penale.

    Le rammento che ai sensi dell’art. 1130 c.c. “l’amministratore deve: 1) eseguire le deliberazioni dell’assemblea dei condomini e curare l’osservanza del regolamento di condominio; (…); 4) compiere gli atti conservativi dei diritti inerenti alle parti comuni dell’edificio”.

    Poiché il decoro dell’edificio risulta turbato dalle occupazioni innanzi citate e ciò crea un danno anche economico – ad esempio a quei condomini che intendono vendere o cedere in locazione le loro unità immobiliari che a causa del degrado sono costretti a chiedere un corrispettivo inferiore o che addirittura non riescono a cedere il bene che ha perso commerciabilità – La preavviso che Le sarà chiesto personalmente il risarcimento del danno nel perdurare dell’inerzia.

    Distinti saluti.

    Roma, 2 Dicembre 2008 Avv. sssssssssss

    Sig.a xxxxxxxxxxxxx Sig. yyyyyyyyyyy

  3. Questa è la lettera con la quale due persone hanno risolto una problema che volevano risolvere, senza ricorrere a Comitati e pseudo politica …..
    BASTA UN PO’ DI VOLONTA

  4. x Frugoni Mi dispiace contraddirla per l’ ennesima volta, ma io credo nelle contraddizioni se poste in modo costruttivo, quindi per quanto riguarda l’ordine e legalità in Via Gradoli ci sono le Autorità competenti e non il Comitato (penso sia anche anticostituzionale…) ad occuparsene.
    Comunque ritornando ai “lords inglesi”, sono fermamente dell’idea che se i monolocali (cantine, abusivi ed illegali ecc..) fossero stati abitati da lords inglesi il Comitato non sarebbe mai nato perchè non si sarebbe mai lamentato nessuno, è in grado di confutare questa mia ipotesi ?

    PONIAMOCI QUESTA DOMANDA, TUTTI !

    Affermo ciò perchè ho posto la stessa domanda a delle riunioni condominiali ad alcuni proprietari che affittavano proprio a questa gente, NON MI HANNO RISPOSTO, comunque penso che abbiano capito ….

  5. Mi sembra opportuno precisare che tutte le iniziative intraprese dal Comitato non sono il frutto di ossessione di un avvocato esibizionista in cerca di clienti, ma hanno il pieno sostegno e la partecipazione di tutti i membri dello stesso ( di cui è stato parte attiva anche Stefano68) e sono volte a richiamare il rispetto delle norme vigenti e la erogazione delle sanzioni previste per i trasgressori.
    Ribadisco ancora una volta che le iniziative per il Comitato sono rese su base volontaristica, senza scopo alcuno di lucro e sorrette con autofinanziamento.
    E vi assicuro che sono stati tre anni di lavoro intenso, coinvolgente e condizionante la sfera privata per chi vi si è gettato “anima e corpo”.
    Ad ultimo voglio ricordare, anche se apparirà pleonastico, che stiamo parlando del Comitato per via Gradoli e, pur se consapevoli dell esistenza di altre zone urbanisticamente degradate, non ci si chieda di prenderci carico del risanamento di tutte queste, magari anche di quelle fuori regione( evocate dalla sig.ra Elisa).
    Si fa quel che si può !
    A buon intenditor ……

  6. @ Stefano: facile vincere facile! Facile tirare fuori i muscoli a Largo Sperlonga dove vive gente che non conosce le nostre leggi. Mi scusi se parlo così Stefano ma quello si chiama furto. Lei non ha nessun diritto di appropriarsi di cose altrui anche se giacenti su aree comuni. Le è andata bene che nessuno si è rivolto alla Polizia se no oggi non era così trionfante. Si consulti con un avvocato, vedrà cosa le dice, mi stia a sentire. Saluti

  7. Non esiste peggior sordo di chi non vuole sentire.
    Come ripetutamente affermato, la finalità ultima del Comitato non consiste nello sgombero forzoso dei locatari ( siano essi lords o peones) ma la rimozione degli abusi edilizi ( o almeno degli effetti derivati) con inteventi radicali e definitivi quali la revoca di condoni e sanatorie indebitamenti concessi, la reiezione delle domande ancora in sospeso, il ripristino delle destinazioni d uso originarie e la rimozione dei servizi tecnologici che ne consentono uso abitativo.

  8. I comitati nascono per tutelare gli interessi dei cittadini che evidentemente si sentono un po’ abbandonati dalle Istituzioni. Premesso che è un diritto sancito dalla costituzione per i cittadini riunirsi in un comitato (il comitato anticostituzionale non si può sentire), faccio presente a Stefano68 che il nostro ha tutte le carte in regola e se vuole dare un’occhiata ai nostri documenti (lui come altri) è il benvenuto. Quello di Via Gradoli, come altri comitati di zona con i quali interagiamo e ci confrontiamo, cerca di richiamare tutte le Istituzioni preposte a fare quello che è di loro competenza e che soprattutto costituisce un loro preciso dovere. Il Comitato chiede rispetto delle regole e del diritto, e se questo a qualcuno dà fastidio pazienza ce ne faremo una ragione!

    PS: è un’ossessione questa dei lord inglesi! a via gradoli di inglese abbiamo tanti bei cani, va bene lo stesso?

  9. Stefano 68 scrive:
    “per quanto riguarda l’ordine e legalità in Via Gradoli ci sono le Autorità competenti e non il Comitato (penso sia anche anticostituzionale…”

    Circa l’incostituzionalità del Comitato ben risponde il Frugoni che con inusitata sintesi afferrma “è un diritto sancito dalla costituzione per i cittadini riunirsi in un comitato (il comitato anticostituzionale non si può sentire)”.

    A me vien in mente una notissima invocazione attribuita a un altrettanto noto personaggio storico, la quale, rimodulata al caso in questione, suona più o meno come “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che dicono”, mentre, aggiungerei, sanno molto, molto bene quello che fanno…

    Riguardo Elisa, suggerisco di rivalersi sul venditore in quanto è evidente che lei, se avesse saputo le circostanze oggi note e precedentemente taciute, non si sarebbe indotta all’acquisto (vero?).
    Si tratta di vizio del consenso rilevante ai fini della validità della compravendita.

    In ogni caso, la circostanza putativa della conformità dell’immobile alle leggi vigenti non costituisce valida esimente per le sanzioni che conseguono a un immobile irregolare. Su questo non vi è dubbio alcuno.

    Ricordo poi a Luciano che non deve ricordare a Stefano68 che il Comitato “ha tutte le carte in regola e se vuole dare un’occhiata ai nostri documenti (lui come altri) è il benvenuto”, perché queste carte Stefano68 le conosce benissimo.

    A proposito, attendo ancora per un giorno la revoca dell’adesione al Comitato da parte di Stefnao68; in mancanza, sarà espulso di diritto in quanto non in possesso dei requisiti necessari per acquistare la qualità di membro, espressamente indicati dallo Statuto.

  10. Sono pienamente daccordo con Lucio Maria Frizzoni :

    NON C’E’ PEGGIOR SORDO DI CHI NON VUOL SENTIRE !

    La mia “Teoria dei Lords inglesi” (che piace tanto anche a Luciano Frugoni), è riuscita a sensibilizzare alcuni proprietari di monolocali locatori dei “Peones” che penso abbiano recepito il messaggio e si stiano comportando di conseguenza.
    Infatti va anche a favore dei proprietari perchè affittando ad un “Lord” con tanto di busta paga si è maggiormente garantiti nei pagamenti, pena il PIGNORAMENTO IN BUSTA PAGA, mentre affittando ad un “Peones” il pignoramento non può andare oltre lo stendibiancheria ….

    Purtroppo la cosa si è limitata ad un solo condominio, il mio, quindi invito chi sta leggendo su questo blog a ragionarci sopra.

  11. x Franco che ha scritto : “facile vincere facile! Facile tirare fuori i muscoli a Largo Sperlonga dove vive gente che non conosce le nostre leggi.”
    Si è risposto da solo a largo Sperlonga vive gente che non conosce le nostre leggi, e precisamente i regolamenti condominiali che vietano di depositare oggetti personali negli spazi comuni (condominiali).
    Sullo stendibiancheria non c’è nessun nome identificativo del proprietario, quindi gli addetti alle pulizie possono portarlo via tranquillamente.
    Se lei trovasse un portafogli privo di documenti all’ interno, cosa farebbe?

  12. in altro commento messo poco fa lei si chiede perchè nessuno l’ascolta: e per fortuna che non viene ascoltato caro sig Stefano ! E se lo chiede pure ? Uno che pensa che i regolamenti condominiali valgano più delle leggi italiane non troverà mai molto ascolto. Signor Stefano, senza offesa, lei teorizza il sopruso e la legge del più forte e le piace farlo con i deboli. Glielo dico una seconda volta poi mi faccio i fatti miei : lei o i suoi incaricati non potete appropriarvi di ciò che non è vostro anche se non c’è nessuna etichetta col nome. Non è roba vostra e basta e se ve la prendete è furto. E veniamo al suo esempio dal quale mi sembra di capire che bello bello lei il portafoglio se lo metterebbe in tasca e chi s’è visto s’è visto. Se il portafoglio viene trovato in un’area comune di uno spazio privato come un condominio per educazione, correttezza e senso civico chi lo trova dovrebbe mettere un avviso nel portone invece di infilarselo in tasca. Se invece lo trova per strada lo porta ai carabinieri. Finisco con una curiosità, ma tutta la biancheria stesa e sequestrata che fine fa ? Chiunque la detenga diventa un ricettatore, lo sa ?

  13. Ma chi gli e lo dice che non è nostro?
    C’è forse il nome?
    Essendo depositato su uno spazio comune (spazio condominiale) va rimosso.
    Non so se le è mai capitato di abitare in un palazzo di 6 o 7 piani, se gli inquilini del 2° piano lasciassero il proprio stendibiancheria sul pianerotto (spazio condominiale), cosa direbbero gli altri?
    Io sono riuscito a risolvere il problema a largo Sperlonga, non con la forza bruta come dice lei, ma bensi facendo scrivere al mio avvocato all’ amministratore per ricordagli che c’è una delibera dell’ assemble che imponeva cio.(come ho riportato sopra) .

    MA SE NON C’E’ LA DELIBERA NON SI PUO’ FARE NIENTE !

  14. condivido pienamente l’attività del comitato, l’abusivismo e la relativa speculazione, deve essere contrastata. Si seccheranno un pò, coloro che non riscuoteranno “due soldi” dalla locazione cantine…….. ma tirando un pò la cighia……. camperanno egualmente.

  15. Ciao Elisa71, anch’io condivido pienamente l’attività del Comitato, ma non tutti gli abitanti di Via Gradoli sono nella stessa situazione di proprietari di “cantine” che affittano per “due soldi”: ci sono anche i proprietari come la tua omonima Elisa (vedi risposte sopra) che abitano in monolocali a norma sotto il profilo igienico-sanitario, acquistati con tanti sacrifici e alla luce del sole. Per queste situazioni si sta facendo questione di volumetria, per qualche, sottolineo qualche, metro quadro.

  16. X Elena71 Da quello che leggo per te è solo una questione di speculazione e abusivismo, però devi sapere che la speculazione è il motore della società occidentale infatti da :
    http://it.wikipedia.org/wiki/Speculazione
    quindi dovresti rivedere il tuo concetto di speculazione.
    Poi devi sapere che quello che tu chiami abusivismo, è un concetto aleatorio, infatti è valido solo per degli archi temporali, mentre in altri archi temporali NON è valido.
    Infatti dal 26/06/2012 con Determinazione Dirigenziale n°65 sono sufficienti 20 mq. anziche 28 mq. quindi un monolocale un giorno è inagibile, ed il giorno dopo è agibile, tutto è relativo!
    E forse tale decreto un giorno potrebbe essere anche abrogato….
    Inoltre c’è da dire che tale decreto ai fini del contrasto a quello che tu chiami abusivismo è del tutto inefficace infatti basta unire due monolocali adiacenti (10mq+11mq) per superare abbondantemente i 20 mq., prendere l’ AGIBILITA’ DOVUTA, e mettere una bella porta per ridividere i due monolocali adiacenti .
    I residenti dei due monolocali adiacenti non si faranno certo dei problemi ad avere una porta che li separa e tutto continua come prima ….

  17. E bravo Stefano, bella logica: ad un abuso represso inviti a rispondere con un nuovo gravissimo abuso. Che spettacolo!!!!!!
    Il Comitato contesta la legittimità di quella Determinazione Dirigenziale in quanto contrasta con norme di grado superiore( vedi il più volte citato D.M. del 1975) e peraltro la P.A. risulta retinente alla applicazione della stessa.
    L abusivismo non è un concetto aleatorio: ci sono misure e numeri precisi inconfutabili che non si prestano ad interpretazioni, se poi le Amministrazioni fanno il giuoco delle tre carte…….. sappiamo anche il perchè.

  18. Si tratta di un D.M. ovvero Decreto Ministeriale (precisamente emanato dall’allora Ministero della Sanità), NON di una legge.

  19. Il mio non è un unvito a rispondere con un abuso, ma bensi una constatazione di inefficacia di un decreto, e pertanto il mio risulta essere un aiuto verso il comitato(ed anche un’ esortazione) a non perdere ulteriore tempo dietro ai dei cavilli di un decreto, quando persone senza scrupoli possono facilmente raggirarlo.

  20. Egregio sig. Pierluigi,
    la circostanza da Lei citata attiene alla cd gerarchia delle fonti-atto.

    1) Il fatto che l’atto in questione non sia sussumibile nell’ambito delle categoria normativa delle leggi non esclude che anche il d.m. si conooti per l’obbligatorietà.
    Ergo, va rispettato, anche se non è una legge in quanto esprime pur sempre una dovere il quale, se violato, comporta la sanzione della revoca dell’agibilità o dello sgombero ex art. 222 T.U.L.S.

    2) Peraltro, proprio la giurisprudenza amministrativa sostiene che il suddetto decreto goda di una peculiare forza nei confronti delle normative di legge (per capirsi, la l. n. 47/85) che dispongano in contrasto con esso.
    La fonte di tale forza è la Costituzione (per maggiori ragguagli invito a leggere le sentenze di cui, suppongo, Lei già dispone copia).

    Mentre l’asserzione di Stefanano68 circa l’inefficacia del decreto appare inconferente, l’esortazione coglie nel segno, proprio perché il Comitato ha accertato che non sussistono i presupposti per l’accoglimento delle domande di condono ai sensi della l. n. 47/85 con l’effetto che qualora le stesse siano state … come dire … “erroneamente” accolte, la relativa concessione in sanatoria non produce alcun effetto.

  21. Resta di fatto che se dei mini appartamenti diventano cantine/magazzino i proprietari vorranno affittare a “chiunque” queste cantine pur di trarne profitto, quindi il valore degli immobili nella via si deprezza ….

  22. Il comitato accerta che non sussistono i presupposti per l’accoglimento delle domande di condono… , il comitato contesta l’uso delle aiuole condominiali come orto (dovrebbe contestarlo il condominio), il comitato contesta a chi vengono affittati gli appartamenti, quante cose vuole fare il comitato? non pensate che si stia esagerando?

  23. Egregio sig. Carlo,
    a me sembra che la gerarchia delle fonti normative è ben diversa da come lei la concepisce: non conosco una giurisprudenza amministrativa come quella da lei citata genericamente; nè il suo riferimento mi sembra coerente con il nostro diritto vivente. In altri termini ritengo inverosimile che un decreto ministeriale possa avere forza cogente SUPERIORE alle legge ed in ciò trovi addirittura addentellato nel dettato costituzionale.
    In ogni caso, come ho scritto nel commento all’altro blog sul Comitato, non certo sarò io e neanche lei con le sue mere asserzioni a decidere il destino degli immobili in questione.

  24. Molto probabilmente stiamo parlando a vuoto, giacchè il comitato si è estinto già alcuni mesi fa, quando i residenti hanno capito
    che il comitato va a loro discapito, infatti:
    1) Il comitato divulgando il fatto che c’è un degrado, non fa altro che pubblicizzare il degrado della via producendone dell’altro.
    2) Il valore degli immobili decresce a causa di questa cattiva pubblicità creata dal comitato, e sinceramente non capisco neanche questo aspetto masochistico del comitato.
    3) Se questo problema fosse veramente sentito dai residenti questo blog sarebbe colmo di utenti che vorrebbero dire la propria opinione, tanti quanti sono i residenti, circa un migliaio, io ne ho contati 6 o 7….

    A questo punto non rimane da chiederci quale sia lo scopo di questi 6 o 7 utenti .
    Mi sembra di aver capito che quattro utenti siano proprietari di monolocali, che giustamente dicono la loro vedendosi chiamati in causa, ma gli altri tre?
    Gli altri tre sicuramente non sono masochisti, percheè avendo la loro casa nella via ed essendo (spero) proprietari non vorranno deprezzare la propria abitazione con della cattiva pubblicità, allora quale altro scopo hanno?

  25. Signori, ci sembra che il dibattito “comitato si / comitato no” non appassioni più di tanto gran parte dei nostri lettori. Inoltre sta sta scivolando sul piano personale, e questo non è corretto. Vi invitiamo dunque a volerlo riportare sui temi precipui di cui al comunicato. Commenti non inerenti agli stessi, come da nostre regole non saranno più pubblicati. Grazie
    La Redazione

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