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Cesano, lo sgombero di via di Baccanello dopo anni di vertenze

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baccanello120.jpgÈ stato un vero e proprio intervento annunciato quello delle forze dell’ordine che stamattina hanno posto sotto sequestro lo stabile fatiscente sito in Via di Baccanello, alle porte di Cesano. Un’operazione che ha messo fine ad anni di abusivismo edilizio e soprattutto a una situazione di degrado umano divenuta nel tempo sempre più grave e intollerabile.

Una lunga storia perché già nel 2003 il Comune di Roma aveva espropriato il terreno, ma nonostante questo il proprietario aveva continuato per quasi dieci anni ad affittarlo a famiglie straniere (in larga parte nigeriani e romeni) arrivando a chiedere fino a 400 euro al mese per una struttura in rovina, pericolante e circondata da pattume di ogni genere.

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A Cesano la situazione era nota da tempo. L’area, seppur acquisita dal Comune per ripetuti abusi edilizi a opera del proprietario, era una sorta di terra di nessuno in cui residenti e passanti evitavano attentamente di transitare. Bastava un’occhiata per immaginare che al suo interno avvenisse ogni sorta di attività illegale, anche se alla fine a emergere è stata più una storia di degrado e disperazione.

Famiglie di stranieri, alcuni dei quali neppure in grado di parlare una parola di italiano, bambini che da stamattina grazie all’aiuto dei servizi sociali avranno forse una speranza di vita migliore. E soprattutto tantissimi disoccupati costretti dalla necessità a sopravvivere in tutti i modi.
A ciò si aggiunge come detto un terreno espropriato e una struttura a rischio cedimento cui già erano state negate tre istanze di condono presentate e regolarmente bocciate. Insomma, come ci hanno abituato molte, tristi occasioni si aspettava da un momento all’altro il solito episodio “grave” affinché le autorità, prima di qualche residente esasperato, intervenissero con efficacia.

Così è stato questa mattina, alle prime luci dell’alba, quando è divenuto chiaro che l’azione di oggi ha fatto seguito ad anni di vertenze, ingiunzioni, interventi. Come quello della commissione che ha dichiarato pericolante lo stabile, e che ha dato il via libera alla decisione di sgomberare definitivamente il terreno.

Le famiglie sono state avvertite più volte nel corso dell’ultimo mese, ma era chiaro che per molte di esse trovare un’alternativa sarebbe stato un compito difficile. Per questo motivo c’è stato qualche momento di tensione con le forze dell’ordine e le Autorità presenti.
Autorità che nella persona del Presidente del XX Municipio Gianni Giacomini, ma erano presenti anche l’Assessore all’Urbanistica Giuseppe Mocci e il Presidente della Commissione per le Politiche Sociali Giuliano Pandolfi, hanno garantito il loro intervento per assicurare a quanti dovranno lasciare lo stabile una sistemazione temporanea.

Anche il parroco del luogo è intervenuto per trovare una soluzione, dopo che la proposta di camere a venti euro a notte ha ricevuto un netto rifiuto.
“Il problema – ha dichiarato Giacomini – è che le strutture inizialmente disposte ad accogliere gli abitanti della palazzina avrebbero ospitato separatamente adulti e bambini. Per questo sarebbero stati separati i figli dai genitori e per evitarlo ci siamo rivolti ad altri”.

Ma non sono solo i residenti a lasciare la struttura. Mentre lo sgombero procedeva anche i mobili e gli oggetti al suo interno sono stati caricati su camion e portati via. Ma che ne sarà della struttura e del terreno una volta finito lo sgombero?
Il presidente Giacomini assicura che “la palazzina sarà abbattuta e che il terreno verrà utilizzato per attività più degne di rappresentare l’ingresso a Cesano per i cittadini provenienti dalla città.”

A margine dell’operazione, anche Daniele Torquati, capogruppo del PD nel XX Municipio, ha espresso il suo parere. Ricordando che l’iter è iniziato molti anni fa e che lo scorso 17 settembre anche il Consiglio municipale si era espresso all’unanimità per lo sgombero, ha così dichiarato: “L’iniziativa intrapresa dal 2006 sembra essersi conclusa, ma appare del tutto evidente che si rende necessario l’intervento dei servizi sociali del XX Municipio per quei nuclei famigliari sgomberati e soprattutto per i bambini presenti nello stabile, i quali devono essere tutelati. Per questo nei prossimi giorni sarà mia premura chiedere in commissione politiche sociali una relazione dettagliata delle azioni messe in campo a tale riguardo.”

Torquati ha inoltre ringraziato gli operatori che hanno preso parte all’iniziativa chiedendo che gli abusi “siano abbattuti nel più breve tempo possibile per dichiarare la parola fine a questa vicenda che da troppo tempo è presente nel territorio di Cesano.”

Della stessa opinione Giuseppe Mocci, assessore all’urbanistica del XX Municipio, che in comunicato di questa mattina, ha infatti dichiarato: “Finalmente si chiude, per i cittadini, un triste capitolo di questa vicenda. Auspico che la richiesta di demolizione dell’immobile abusivo e pericolante, avvenga al più presto” .

Adriano Bonanni

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3 COMMENTI

  1. E cantine e loculi di via Gradoli, via Mastrigli, via Stasi, via Bruni continuano ad essere abusivamente locate ad uso abitativo dai soliti noti “squali” e “squaletti”, in barba non solo alle norme igienico-sanitarie e ai requisiti basilari di sicurezza, ma anche in sfregio a qualsiasi regola primaria di civile convivenza.
    Il tutto, lo ripeto ancora una volta, nell’assordante silenzio della P.A. e della poltica
    tutta.
    Qualcuno con i capelli argentati ricorderà le tre scimmiette…..

  2. ma nomi e cognomi di questi aguzzini che affittano catapecchie in nero a questa povera gente? io li farei pagare a loro gli affitti di case decenti per questi poveracci che ora sono in mezzo ad una strada, per i prossimi 10 anni!!!

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