Home AMBIENTE Insugherata, una perdita d’acqua durata dieci giorni

Insugherata, una perdita d’acqua durata dieci giorni

Galvanica Bruni

L’acqua che da settimane usciva dal terreno non era quella di una sorgiva ma una perdita in un adduttore dell’ACEA. Una perdita consistente, che avevamo segnalato lo scorso 27 settembre chiedendoci se si trattava di acque piovane oppure di una sorgiva quasi escludendo, tenendo conto che eravamo all’interno dell’Insugherata, un danno alle condutture. Ed invece era proprio così.

Dopo il nostro articolo del 27 settembre, avevamo segnalato il fatto anche all’Ente RomaNatura che ci aveva risposto garantendo l’intervento dei guarda-parco. Nella Riserva eravamo poi tornati ai primissimi giorni di Ottobre accertando che la perdita era così aumentata da aver innalzato il livello del Fosso dell’Insugherata e aver trasformato in un grande pantano l’area circostante.
Il 5 ottobre avevamo poi segnalato l’episodio al presidente della Commissione Ambiente del XX Municipio.

Continua a leggere sotto l‘annuncio

Finalmente ieri, lunedì 8 ottobre, l’ACEA, dopo le numerose segnalazioni dovute alla perdita di potenza e in qualche caso alla totale assenza di acqua nelle case, è intervenuta in forze riparando il guasto.

Ora dove c’era l’ipotizzata sorgente il terreno è stato spianato e un tratto del costone sbancato, speriamo che questa notizia non addolori troppo i paleontologi della Cassia: in fin dei conti tutto è bene quel che finisce bene, riparato il danno, l’acqua è tornata nelle case con la sua consueta forza.

Peccato che, considerato che la perdita andava avanti da settimane, siano andati perduti forse un qualche milione di metri cubi di acqua.
Su questi fatti non vogliamo speculare: la rottura di una condotta, per vetustà o altri motivi, è cosa di tutti i giorni; certo è che quando media e cittadini fanno una segnalazione si aspettano poi una reazione un po’ più immediata.

Francesco Gargaglia

riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

2 COMMENTI

  1. Ma se l’ACEA per il Referendum sull’acqua pubblica ha finanziato il comitato per il No, non è che voglia dimostrare come il servizio di gestione pubblico sia inefficiente? Riflettiamo attentamente su questa eventualità. Potrebbe anche questa essere una forma di boicottaggio ?

LASCIA UN COMMENTO

inserisci il tuo commento
inserisci il tuo nome