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Tor di Quinto, via del Baiardo ora come allora

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Via Del Baiardo Alle 7.30 di lunedì 5 luglio Polizia Municipale e ruspe fecero il loro ingresso nel campo nomadi di via del Baiardo, a Tor di Quinto, per lo sgombero che doveva far calare definitivamente il sipario su questa realtà durata vent’anni. Le operazioni si conclusero dopo una manciata di giorni. Ma a distanza di oltre un mese tutto è come allora: cumuli di macerie e nuovi insediamenti.

In quei giorni furono smantellate 70 baracche ed allontanate circa 250 persone, di cui l’80% romeni ed il 20% macedoni, che vivevano in uno stato di totale degrado ed abbandono, come documentammo nelle ore successive all’inizio dello sgombero (clicca qui).

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Ma via tutti i nomadi, degrado ed abbandono sono invece rimasti. Cumuli di quintali di rifiuti, di stracci, di vecchi elettrodomestici, di pneumatici sono lì da circa quaranta giorni, sotto il sole cocente, fra miasmi, topi e cani randagi diventati padroni dell’area.

Sono sotto gli occhi di tutti, basta percorrere il viadotto della via Olimpica e gettare uno sguardo verso il basso: ecco ciò che si vede.

Panoramica Campo Nomadi Via del Baiardo da Viadotto Via Olimpica

Era più che lecito attendersi che, allontanati gli occupanti, allo sgombero avesse subito fatto seguito l’arrivo di ruspe e mezzi pesanti per cancellare dalla faccia di Tor di Quinto quella ferita aperta da vent’anni. Ed invece a distanza di circa quaranta giorni nulla è accaduto.

E pensare che a dare un’accelerazione allo sgombero contribuì una richiesta dell’Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo allarmata dalla potenziale contaminazione acquifera del Tevere dovuta alla presenza di quintali di rifiuti presenti nell’area, finanche sulle sponde del fiume.
Quintali di rifiuti fra i quali ancora oggi, all’alba ed al tramonto, si aggirano invece ombre di disperati intenti a rovistare, alla ricerca dell’ultimo oggetto riutilizzabile o rivendibile.

Non a caso, già il 17 luglio Giorgio Mori, consigliere PdL del XX Municipio, in una nota chiedeva al Dipartimento Tutela Ambiente e Verde del Comune di svolgere “con celerità l’attività di bonifica dell’area per disincentivare eventuali sciacalli e per precludere ogni rischio ai cittadini che circolano nella zona in cui peraltro insiste la pista ciclabile”.

Già, la pista ciclabile: è proprio da lì che la scena appare nuda e cruda in tutti i suoi dettagli, comprese le ombre che al nostro arrivo ed al clic della macchina fotografica corrono a nascondersi dietro i cumuli.

Panoramica Campo Nomadi Via del Baiardo da pista ciclabile

Mercoledì 1 agosto ancora due voci del PdL, quella di Fabrizio Santori, Presidente della Commissione Sicurezza del Comune, e nuovamente quella di Giorgio Mori, si levano per denunciare all’opinione pubblica che “nonostante l’abbattimento delle baracche, siamo ancora in alto mare sul fronte della bonifica dell’area che appare invasa dai rifiuti”.

“In via del Baiardo – dichiarano onestamente i due esponenti del PdL romano – c’è ancora molto da fare in termini di decoro urbano per liberarla da anni di abbandono”.

Voci nel deserto estivo, che rimangono inascoltate dal Campidoglio. Voci alle quali fa eco, alla vigilia di ferragosto, quella di Giovanni Barbera, membro del Prc-Federazione della Sinistra e presidente del Consiglio del XVII Municipio, che così dichiara alla stampa: “cumuli di macerie sparse tra i campi. E’ questo il triste e indecoroso spettacolo che offre oggi Via Baiardo, a distanza di oltre un mese dallo sgombero. Non hanno avuto neanche il pudore di far ripulire l’area dalle macerie e dagli effetti personali delle persone che abitavano quel campo”.

“Come ha già affermato qualcuno – conclude Barbera, probabilmente riferendosi ad un articolo de Il Fatto Quotidiano – sembra di vedere un villaggio raso al suolo da un terribile cataclisma o da una guerra”.

Parole dure, parole che arrivano sintoniche da opposti fronti ma che restano parole inascoltate.

Nel frattempo non solo sono rimasti i rifiuti, il degrado, l’abbandono e l’assenza di sicurezza ma, com’era facile prevedere, sono spuntati anche nuovi insediamenti abusivi.
Tornando sui nostri passi dal sopralluogo di queste ore ed aggirando i cumuli di macerie che abbondano anche sulla strada che congiunge viale Tor di Quinto con via del Baiardo ne abbiamo infatti intravisti diversi. Due i più consistenti.

Nella seconda foto è visibile l’insediamento sorto da alcuni giorni proprio su viale Tor di Quinto, all’inizio del piazzale che ospitava il Gran Teatro. Accanto ai camper abbiamo contato una ventina di persone.
La terza foto è relativa ad una stradina chiusa che dal piazzale sfocia direttamente sull’ex campo nomadi. Anche lì tende, baracche e persone accampate da almeno un paio di settimane, come ci riferiscono alcuni testimoni.

Sarebbe stato un bel segnale bonificare l’area, liberarla dal marciume e recintarla subito dopo aver abbattuto l’ultima baracca, avrebbe dato un senso all’intera operazione e chiuso per sempre questa brutta pagina della nostra storia urbana. E invece ancora oggi via del Baiardo è ora come allora.
Nulla di nuovo sotto il sole di Roma.

Claudio Cafasso

riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma


 

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4 COMMENTI

  1. Ma quali spread, PIL. disavanzo primario, indici di borsa; ecco la vera vergogna
    di un paese incivile, amministrato da incivili eletti da altrettanto incivili.

  2. Su quanto esposto ma soprattutto se vede se uno ce passa su qui posti , se nota na poverta’ aggressiva , contrastata co artrettanta poverta presuntuosa , se dice cosi
    NO ?
    AMMINISTRATORI NUN CE STATE A CAPI GNENTE ER CITTADINO E? ATTENTO E NUN SE FA NCANTA PIU’ BIUTIFUL E’ FINITO.

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