Home AMBIENTE Il Tevere d’agosto: cronaca arcinota di ordinario degrado

Il Tevere d’agosto: cronaca arcinota di ordinario degrado

Galvanica Bruni

pmagosto.jpgQuesta è la cronaca di una passeggiata sul Tevere, da Ponte Milvio al Ponte della Musica; in realtà si è trattato di una “pagaiata” perchè sul fiume ci siamo andati a bordo di una canoa per documentare le condizioni in cui versano le sponde in questo caldissimo mese di Agosto. Di questo tratto del fiume ne abbiamo parlato tantissime volte ma l’amore è così grande che continueremo a farlo almeno fino a quando qualcuno non deciderà di intervenire sul serio e mettere fine a questo gravissimo stato di abbandono.

Nonostante la temperatura superi abbondantemente i trenta gradi sulle rive c’è una piacevole brezza; il livello del fiume non è troppo basso (evidentemente hanno aperto la diga di Castel Giubileo) anche se al centro, tra la corrente, vengono fuori delle vere e proprie isole formate da una fitta vegetazione che imprigiona i rifiuti.

Navigando sotto riva lo spettacolo che si osserva è davvero deprimente; insieme a centinaia di bottiglie di plastica e di detriti si può trovare di tutto.

Continua a leggere sotto l‘annuncio

Dai sacchi della spazzatura che galleggiano in superficie ad un grosso rocchetto di legno usato per avvolgere i cavi elettrici; e poi una valigia ancora ricolma di abiti e i resti di uno scooter che lascia emergere una “freccia” di un bel colore arancione.

Nei pressi del Centro Remiero dell’Università del Foro Italico e di quelli che sono oramai i resti del galleggiante del servizio battelli, i rifiuti si vanno accumulando formando delle vere e proprie isolette.

Chi bazzica il Tevere conosce i giochi della corrente ma oggi anche un principiante può capirne l’andamento osservando i rifiuti che rapiti dai mulinelli vanno da una sponda all’altra.

Passando sotto lo sfregiato Ponte Duca d’Aosta fotografiamo il riparo che qualche senza tetto si e costruito, con teli e ringhiere di metallo, sulle piattaforme del ponte.

Poco più avanti, sulla destra, dove la vegetazione è più fitta e le canne creano un vero e proprio paravento sono tornate le tende: piccoli igloo con il solito contorno di pentole annerite e panni stesi al sole.

Continuando a pagaiare si passa sotto il bellissimo Ponte della Musica deserto come sempre; magari quella manciata di milioni sborsati per costruirlo sarebbe stato meglio usarli per risanare queste acque torbide.

La nostra canoa sfila ora davanti a folti canneti, spiaggette di lurida melma, vecchi e nuovi galleggianti; ogni tanto la pagaia e lo scafo urtano o strusciano contro qualche cosa. Sassi o alberi sommersi.

Alle dodici torniamo indietro; il fiume è deserto e ad animarlo ci sono solo frotte di gabbiani. Si sono fatti arditi e lasciano che la canoa arrivi fin quasi a toccarli per poi spalancare il becco in un inconfondibile segnale di avvertimento. Ci manca solo che questo fiume si trasformi in un incubo alla Hitchcock.

Francesco Gargaglia

riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

1 commento

  1. Oggi 24 Agosto al TG5 delle ore 13 è andato in onda un servizio sul degrado delle sponde del Tevere; in particolare sono state mostrate immagini relative al Ponte Duca d’Aosta e agli insediamenti abusivi (le stesse immagini pubblicate nell’articolo). Oggi migliaia di italiani hanno potuto vedere qual’è lo stato indecente del Tevere nella loro Capitale.

LASCIA UN COMMENTO

inserisci il tuo commento
inserisci il tuo nome