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Cassia – Degrado e inciviltà non vanno in vacanza nemmeno a Ferragosto

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tombadinerone.jpgSono le due facce di una stessa medaglia e riguardano alcuni parchi pubblici in zona Cassia dove con il gran caldo bambini e anziani cercano un po’ di refrigerio; stiamo parlando del degrado e della inciviltà che trasformano questi luoghi in un ricettacolo di rifiuti rendendoli impraticabili a chi, rimasto in città, vorrebbe fruirne.

Nel bel parchetto all’incrocio di Via Sinisi con Via Pirzio Biroli, una delle due aree cani è cosparsa di feci mentre l’altra è stata chiusa a causa della possibile presenza di bocconi avvelenati.
Così almeno avverte il cartello messo al di sopra della catena che serra il cancello: forse qualcuno pensa di risolvere il problema delle deiezioni canine usando il veleno per topi.

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Nel giardino “Caduti sul Fronte Russo” a Tomba di Nerone il degrado invece ha raggiunto livelli intollerabili; chi non ha l’auto per andare al Parco Papacci o all’Inviolatella può tentare di sostare per qualche minuto tra i rifiuti ma poi deve battere in ritirata sotto l’assalto di nugoli di zanzare.

Lo spettacolo che offre questo piccolo parco è impressionante: cumuli di rifiuti, di bottiglie di birra e cartoni per il vino. I cespugli della parte bassa, dove continuano a bivaccare alcuni senza tetto, vengono regolarmente utilizzati per i bisogni corporali e tutta l’area è più simile ad una latrina che non ad un lembo di riserva naturale.

Perfino il bel monumento è stato dimenticato oramai circondato da erbacce e da striminziti cespugli che lentamente vanno seccando. Anche i cipressi e la siepe sono per la maggior parte rinsecchiti.

Il colmo è che quello che doveva essere il vanto della Cassia oggi è in parte “oscurato” da una insegna pubblicitaria messa a coprire l’antico marmo; chi proviene da nord si trova in faccia, in cima ad un palo metallico, un pannello che offre pubblicità.
Roba da non credere.

Al di là della sporchissima area cani completamente deserta qualcuno ha messo ad asciugare al sole coperte e biancheria mentre più in basso è stato ricavato tra gli alberi un vero e proprio bivacco.

Ma le condizioni di degrado si estendono ben oltre i confini del giardino; nei pressi di un istituto scolastico c’è il Monumento che i residenti hanno voluto dedicare ai “caduti di tutte le guerre”. Sottoposto ad un lunghissimo restauro poco tempo fa, in sordina, è stato restituito alla cittadinanza.

Giusto il tempo per tornare ad essere un bagno pubblico per disadattati: la limpida e fresca acqua del Peschiera serve oggi per le abluzioni e pulizie giornaliere; la stele in marmo, che ricorda il sacrificio di tanti italiani, è invece un paravento per chi deve fare i propri bisogni; le aiuole sono state trasformate in cestini per la spazzatura.

Le panchine in marmo e i cippi in travertino, riportati allo splendente biancore con un certosino lavoro di restauro, sono ricoperti di segni e scritte. Il tutto all’ombra di uno scolorito e sfilacciato Tricolore.

Francesco Gargaglia

riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

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2 COMMENTI

  1. questo totale degrado corrisponde al degrado totale che sta interessando la nostra Italia, ormai siamo in caduta libera…bisogna vedere quanto dista lo…schianto definitivo!!!

  2. stamattina ho fatto una passeggiata al parco Papacci e dopo la pioggia dell’altro ieri ci sono ancora i segni dei torrenti d’acqua che ha trascinato con se di tutto. Volevo fotografare, tra le altre cose, un muretto esterno quasi divelto, un materasso con rete e coperta abbandonato vicino all’ultimo ingresso sulla Veientana, e il rudere (Sepolcro dei Veienti) infestato da rampicanti secchi e cartelli di pericolo ma nessuna informazione sul manufatto, purtroppo non ero attrezzata. Speriamo che comunque tutte queste nostre lamentele abbiano l’effetto sperato.

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