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Cosa fare in attesa delle piogge d’autunno

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piena-ponte-milvio.jpgLa pioggia in questa estate rovente è un lontano miraggio: fiumi in secca, bacini idrici al di sotto dei livelli di guardia, coltivazioni bruciate dal sole. Gli elementi per parlare di vera e propria siccità ci sono tutti: eppure il pericolo pioggia è sempre in agguato. James Hansen, direttore del Godard Institute for Space Studies della NASA, lancia l’ennesimo allarme: le recenti ondate di calore sono una conseguenza del riscaldamento globale della terra.

Nel 2003 fu l’Europa ad essere investita dal gran caldo, poi la Russia, gli Stati Uniti ed ora di nuovo il Vecchio Continente; se prima le ondate di caldo eccessivo colpivano lo 0,2 per cento della superficie dei continenti ora interessano addirittura il 10% del pianeta. Se interi paesi vengono colpiti da catastrofiche siccità agli antipodi però cicloni e tornado devastano il territorio.

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In Italia le precipitazioni si sono ridotte del 14% mentre sono aumentate le alluvioni e i fenomeni violenti (con gravissimi danni al territorio e alle persone); il paradosso è che mentre il nostro pianeta si va lentamente surriscaldando le piogge, a causa dell’accelerazione del “ciclo dell’acqua” e del surriscaldamento dei mari (il calore immagazzinato in estate viene rilasciato in autunno dando man forte alle perturbazioni atlantiche in arrivo), aumentano di intensità.

Nel giro di poche ore arriva a terra la stessa quantità di pioggia che in condizioni “normali” si avrebbe nell’arco di un mese o due; ed è facile immaginare allora la portata dei danni creati da queste vere e proprie “bombe d’acqua”.

Quanto avvenuto nel passato a Genova, Roma e in Toscana (in totale 15 morti) dovrebbe spingere le amministrazioni locali ad adottare per tempo misure preventive in grado di scongiurare il peggio.

Se si vogliono evitare in futuro a Roma i gravissimi danni del 20 ottobre 2011 (230 mm di pioggia in due ore nella zona Nord) è necessario intervenire ora, quando le condizioni meteo lo permettono.

Tra gli interventi più importanti c’è ovviamente la rimozione dei detriti al fine di a mantenere libere le condotte e le “campate” dei ponti e scongiurare così il temibile “effetto tappo”; e poi la pulizia degli scolatoi stradali che vanno liberati dalle foglie.

E ancora la rimozione dalle strade degli aghi di pino, del fogliame e dei rifiuti che potrebbero ostruire i tombini (molti sono già ostruiti permanentemente dal catrame).

Insomma un’opera di pulizia impegnativa e forse costosa ma in grado di scongiurare possibili situazioni di vera e propria emergenza.

In questa azione di preventiva pulizia è richiesto anche il concorso dei cittadini responsabili dell’ordinaria manutenzione delle pertinenze delle loro abitazioni.
Al fine di scongiurare allagamenti di cantine, sottoscala, garage e terrazzi è necessario infatti mantenere perfettamente pulite sia le griglie di scarico che i condotti delle acque piovane.

L’alluvione del 2011 ha provocato la morte di un cittadino dello Sri-Lanka (rimasto imprigionato nella sua abitazione) e l’impiego di oltre 300 Vigili del Fuoco per mettere in salvo migliaia di cittadini e automobilisti rimasti imprigionati dall’acqua.

Un pesantissimo bilancio seguito dalle solite polemiche sulle responsabilità di chi governa la città e sull’attendibilità dei bollettini meteo. Un qualcosa che non vorremmo essere costretti a rivedere.

Francesco Gargaglia

riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

 

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4 COMMENTI

  1. Chiaramente Comune e Ama devono fare la loro parte, ma anche noi romani dovremmo cambiare un pò : leggevo un paio di mesi fa sul giornale di cui riporto il link, che buttiamo (mi ci metto anch’io,anche se no fumo…) a terra ogni anno 2 MILIARDI di mozziconi di sigaretta , che vanno a sporcare le strade ed intasare le fogne. Ce mettono in giro dei cestini con posacenere ma poi nessuno li usa a cosa serve?? Possiamo,anzi dobbiamo dare una mano per avere una vita migliore, facciamolo…
    http://roma.repubblica.it/cronaca/2012/06/13/news/due_miliardi_di_cicche_per_le_strade_la_sigaretta_il_rifiuto_pi_abbandonato-37137650/

  2. Non sarebbe più saggio ed opportuno sfruttare questo periodo (tra agosto e settembre) x potare alberi e provvedere ad una ordinaria manutenzione, piuttosto che ritrovarsi “con l’acqua alla gola” – gioco di parole – e ritrovarsi a sostenere maggiori costi in fase di emergenza????? ….

  3. @Antonio, concordo perfettamente con quanto dice….magari fossero solo i mozziconi di sigaretta a sporcare le strade o ad intasare le fogne! ……non solo i romani, ma tutti noi dovremmo essere molto più disciplinati ed rieducati. Ai bordi delle strade e dei marciapiedi trovi di tutto, cartacce, bottiglie di plastica, calcinacci ……., lungo i binari dei treni si trovano materiale di scarto di lavori effettuati provvisoriamente ed abbandonati lì come se niente fosse; in prossimità dei cassonetti trovi più spazzatura fuori che nel loro interno; sotto i ponti continuano a soggiornare persone senza fissa dimora, accatastando rifiuti di ogni genere….; ha dato un’occhiata ai margini del biondo Tevere??
    ….Contestualmente si organizzano le raccolte differenziate della domenica e tutti diventano bravi cittadini … Tutto questo mi sembra quantomeno contradditorio. Ricordo che stiamo parlando di “Roma Capitale”

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