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Febbre da cavallo nel XX Municipio

Galvanica Bruni

febbre-da-cavallo.jpgTra la passione per il gioco, che esercita sempre il suo fascino, e l’approccio moralistico di chi chiude gli occhi per non guardare al fenomeno in espansione, nella Capitale il settore delle scommesse sportive sta avendo, anno dopo anno, una crescita sempre maggiore. Ciò è testimoniato dalla continua apertura di agenzie in tutta Roma, un trend al quale non è estraneo il territorio del XX Municipio. E’ di nuovo “febbre da cavallo”?

Da poco, infatti, è stata inaugurata in via della Farnesina una nuova sala di scommesse appartenente al gruppo “Planet Win 365”, che si aggiunge alle altre attività simili già presenti, incrementando il settore in espansione.

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Nella sola zona di Ponte Milvio e dintorni, le agenzie di scommesse salgono così a quattro mentre in tutto il territorio del XX Municipio, lungo l’asse Cassia-Flaminia, il loro numero si assesta a circa 30, equamente distribuite fra tutti i quartieri. Parliamo di un punto scommesse ogni 5mila abitanti, un rapporto impensabile fino a qualche anno fa.

Ma cosa ha portato al fiorire di questo genere di attività? A spingere per lo sviluppo delle sale scommesse sembra esservi un bisogno di sperare nella fortuna in un mondo avvolto dalla nebbia della crisi; l’aiuto della dea bendata, il colpo di fortuna, è un modo per cambiare la propria vita, o anche solo la propria giornata.

È questa speranza in un evento positivo ad animare lo sviluppo di simili attività. Tra lo svago, il brivido della puntata e la possibilità di guadagnare soldi facili, le agenzie di scommesse appaiono, quindi, come armi contro la crisi e veicoli di speranza.

Non bisogna dimenticare, poi, il grande fermento che coinvolge zone come quella di Ponte Milvio, dove, il continuo sorgere di nuovi locali e l’accentrarsi della vita giovanile, favoriscono la nascita di attività basate sulla circolazione di denaro.

Inoltre, giocare è facile: nelle sale scommesse è possibile puntare su molti aspetti delle competizioni sportive, dai goal segnati ai cartellini, secondo meccanismi a quota fissa, che permettono di sapere in anticipo l’entità dell’eventuale vincita, alimentando ancora di più le speranze dei giocatori.

Sebbene il fiorire delle agenzie di scommesse sia, quindi, una intuibile conseguenza dei tempi e della società, stupisce, invece, il fatto che siano principalmente i giovani a frequentarle.

È facile infatti trovarvi gruppi di ragazzi, pronti a scommettere sulla propria squadra e a cercare il brivido dell’azzardo e della fortuna; proprio i giovani, quindi, sembrano portare i vessilli del generale sconforto dovuto alla crisi, tanto da gettarsi in un settore rischioso come quello del gioco d’azzardo.

Attratti dalla prospettiva di guadagnare soldi senza alcuno sforzo, i ragazzi hanno fatto di queste agenzie veri e propri luoghi di incontro, dove scommettere su una squadra è diventato un gesto fin troppo facile e quotidiano.
Gli stessi gestori di queste attività sono, spesso, giovani, confermando quanto tale fenomeno abbia fatto presa, negli ultimi tempi, soprattutto sul popolo giovanile, nonostante i rischi connessi al gioco d’azzardo.

La “febbre da cavallo” ha trovato, dunque, con le scommesse un nuovo margine di espansione in una città come Roma che, secondo i dati del Ceis, si conferma, negli ultimi anni, capitale del gioco d’azzardo.
È allarmante, infatti, che la spesa pro capite dei romani in queste attività sia in continua crescita, anno dopo anno, così come il numero delle persone che arrivano ad indebitarsi, perfino tra i giovani.

La stessa indagine riporta che 7 adolescenti italiani su 10 scommettono nonostante le leggi contro il gioco d’azzardo minorile: ciò dimostra quanto queste attività si stiano espandendo, spesso senza limiti effettivi.

Non stupisce, quindi, che anche nel XX Municipio stiano aprendo diverse agenzie di scommesse, ma viene da chiedersi quanto questo sviluppo possa essere positivo per il territorio e quali future implicazioni possa avere senza un accurato regime di controllo.

Luca Virgillito
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6 COMMENTI

  1. Ho fatto alcuni controlli in internet come mai molti esercizi dichiarano ai Monopoli di Stato anche meno la metà delle slot che hanno????? PAGATE LE TASSE !!!!

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