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    L’Europa parassita di Angelo Mincuzzi

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    Se non fosse che nell’ultimo capitolo l’autore spiega le ragioni per cui i “poveri”, vittime dei “ricchi” (ignoranza, senso di inferiorità e di impotenza, la credenza diffusa che i ricchi sono più intelligenti e che fanno tanta beneficenza…) non si ribellano, questo libro sarebbe forse in grado di cambiare le cose in Europa, la patria dei “paradisi fiscali”.

    Angelo Mincuzzi è capo redattore del Sole 24 Ore e si è occupato spesso di indagini giornalistiche su evasioni e paradisi fiscali e di criminalità economica finanziaria. In “Europa parassita” (Ed. Chiarelettere. pag. 463, 22 euro) illustra in maniera molto accurata ma in un linguaggio semplice e accessibile anche ai non esperti, come i paradisi fiscali consentano ai ricchi di diventare sempre più ricchi mentre di fatto impoveriscono il “mondo di sotto”, quello di chi invece le tasse le paga puntualmente con ritenuta alla fonte.

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    Ogni anno i ricchi in Italia evadono 100 miliardi di tasse mentre gli euro che finiscono all’estero sono 500 miliardi. Ogni anno le classi meno abbienti, dipendenti, lavoratori autonomi e pensionati, coprono il 70% del gettito fiscale: chi guadagna 1.500 euro al mese paga più tasse di chi guadagna 150.000.000.

    E che fa l’Europa? Niente. Per modificare le norme fiscali occorre un voto unanime, un qualcosa che non si realizzerà mai e così i ricchi continuano a spostare i capitali all’estero dove pagano tasse irrisorie e in alcuni casi non le pagano affatto.

    Se qualche ingenuo pensa poi che i paradisi fiscali siano in luoghi lontani sbaglia di grosso; l’Europa è la madre di tutti i paradisi fiscali: Lussemburgo, Olanda, Irlanda, Belgio, Cipro, Svizzera, Montecarlo, Gran Bretagna. E ovviamente, anche se non in Europa, Dubai.

    In ognuno di questi paesi si possono spostare, spesso con estrema facilità (costituire una società off-shore costa da 0 a 9.000 Euro) somme ingentissime di denaro che insieme  ai “soldi sporchi” vengono tassate a percentuali irrisorie.

    La cosa sconvolgente e che queste enormi quantità di denaro sottratte al fisco rendono più povero un paese che è costretto così a vessare chi le tasse le paga con ritenuta alla fonte: dipendenti e pensionati.

    L’indagine di Mincuzzi è tanto accurata quanto spietata perché l’autore non si limita a denunciare questo gravissimo andazzo, per giunta del tutto legale, ma in molti casi fa i nomi e i cognomi: finanzieri, imprenditori, calciatori, sportivi, gente del cinema, enti religiosi, grandi lobby della comunicazione e del commercio on-line.

    Dietro tutto questo c’è una incredibile ingordigia dal momento che i ricchi non avrebbero nessun problema a pagare le tasse rendendo così l’esistenza più sopportabile ai poveri.

    Questa ingordigia senza limiti è tollerata dai “burocrati senza anima” dell’Unione Europea, indifferenti alle esigenze di milioni di poveri, disoccupati, privi di casa e di sostegni economici.

    Europa parassita, un libro interessante ma drammatico.

    Francesco Gargaglia

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