Home POLITICA “Piano d’assetto Parco Veio, Badaracco (M5S): “La verità sul 30 luglio”

“Piano d’assetto Parco Veio, Badaracco (M5S): “La verità sul 30 luglio”

parco di veio
Galvanica Bruni

“Quello che è accaduto in Aula consiliare il 30 luglio è scolpito nella mente di tutti i partecipanti, difficile che ricostruzioni fatte da chi era assente possano cambiare quello che è accaduto, registrato, verbalizzato e documentato dal Protocollo. Tanto più se queste ricostruzioni servono ancora una volta a far prevalere alcuni interessi su altri, seppur legittimi, confinando nell’ombra le questioni poste dagli emendamenti protocollati dal M5S, nei tempi e nelle forme imposti dalla maggioranza (la stessa che ha adottato una delibera di Giunta al fine di presentare in Regione Lazio le osservazioni al Piano d’assetto del Parco di Veio, esautorando le Commissioni e lasciando al Consiglio il mero ruolo di ratificatore)”.

Così si esprime la Capogruppo M5S del Municipio Roma XV, Irene Badaracco,  sostenendo che queste sono “questioni che Torquati schiva da tempo e che l’Aula non ha potuto discutere il 30 luglio proprio a causa del rinvio, per la seconda volta in pochi giorni, della delibera di Giunta in Commissione”.

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“Si, perché la delibera di Giunta un passaggio nelle Commissioni municipali – Bilancio-Mobilità, LLPP, Ambiente e Politiche Sociali – l’aveva fatto; sebbene solo formalmente. E mi domando: dov’erano le Associazioni che pretendono un ascolto particolare e difendono la maggioranza? Perché non sono intervenute prima? Noi del M5S non vogliamo essere coinvolti in questo modo di fare e intendere la politica, né nel contenuto arbitrario di una delibera di Giunta che andrebbe solo ritirata. Vogliamo discutere del Piano d’Assetto e delle osservazioni che abbiamo presentato con gli emendamenti, scritti a quattro mani con i territori”.

“In altri termini – incalza Badaracco – vogliamo discutere democraticamente e far inserire nel Piano d’Assetto il collegamento stradale Cassia bis – Santa Cornelia- Valle Muricana-Flaminia, le varianti urbanistiche per le opere fognarie e idriche nell’ACRU Giustiniana VIII e di recupero urbanistico del nucleo di edilizia Toponimo A.C.R.U. Giustiniana VIII . Discutere senza sotterfugi dell’interramento dell’elettrodotto AT Terna Santa Lucia – quadrante Nord-Ovest, nei tratti ricadenti nei nuclei abitativi de La Giustiniana e Valle Muricana. Conosciamo il Piano per il riassetto della linea di alta tensione Terna del 22 luglio, ci dice che la progettazione degli impianti indicati nel Piano d’intesa, firmato nel 2007, indispensabili per l’attuazione del piano di demolizioni dei vecchi tralicci non è stata completata mancando ad oggi ogni autorizzazione, nonostante siano trascorsi dall’intesa 17 anni.
Realisticamente e volendo essere ottimisti, il piano di demolizione, subordinato alla realizzazione ed entrata in esercizio dei nuovi impianti (cabina di trasformazioni e nuovi elettrodotti), non si attuerà prima di 20 anni”.

“Siamo democratici come vorrebbe la Costituzione, – conclude la consigliera M5S – cioè discutiamo e trattiamo di quello che chiedono i territori con trasparenza, imparzialità, legalità e, soprattutto, rispettosi della solidarietà sociale? Se questa è politica…”

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3 COMMENTI

  1. Le associazioni che il 30 luglio hanno sottoposto al Consiglio del XV Municipio la richiesta di inserire nella Delibera sul Piano d’Assetto l’istituzione del Grande Pardo dell’Inviolatella Borghese sono impegnate da decenni nella difesa del territorio e in particolare coinvolte dalle origini (1997) nella istituzione e difesa del Parco di Veio e contro le speculazioni che portano a un consumo di suolo incontrollato.
    Il territorio del Municipio, in contrasto con le indicazioni del Piano Regolatore, ha subito un’edificazione, spesso abusiva, a causa di un’amministrazione non in grado di contrastarla e che non si è fatto carico dell’esigenza all’epoca di nuove case dovuta al notevole aumento della popolazione.
    Le nostre associazioni erano presenti tra il pubblico o hanno seguito online in diretta i lavori del Consiglio e accolto con soddisfazione la decisione di non approvare la delibera di Giunta e di rinviarla nelle Commissioni per i necessari approfondimenti oggetto dei numerosi emendamenti presentati e di quelli derivanti dalla nostra richiesta. Una decisione che ci sembra in linea con le esigenze rappresentate dalla Consigliera Badaracco, anche se la sede non sarà quella del Consiglio, come da lei proposto. Continueranno a confrontarci democraticamente con le istituzioni ai vari livelli per creare alleanze con chi s’impegna in difesa dell’ambiente, nel dare priorità ai beni comuni e per favorire la cittadinanza attiva. E ricorderanno che nei principi fondamentali la nostra Costituzione con l’art. 9, recentemente rafforzato, impegna al rispetto dell’’ambiente anche a tutela delle future generazioni.

  2. A me pare che l’aver accettato la proposta, fatta da più parti, di aprire un confronto più ampio sul tema dell’approvazione del piano d’asseto sia una decisione ragionevole e positiva.
    Permette di aprire un confronto più ampio con la cittadinanza del municipio, informare più adeguatamente sull’importanza di quel che si sta approvando e focalizzare ciò che è prioritario in questo processo.
    L’approvazione del Piano d’asseto è importante perché fornisce certezze normative a tutte le entità interessate a questo territorio.
    Il Parco Naturale Regionale di Veio, con una estensione di 14.984 ettari, è stato istituito con la legge regionale n. 29 del 1997. Si estende a nord di Roma tra la via Flaminia e la via Cassia e comprende il cosiddetto Agro Veientano, in un territorio dove le componenti naturalistiche e storico-culturali si fondono in un paesaggio di particolare valore.
    Nel Parco sono presenti nove Comuni: Campagnano di Roma, Castelnuovo di Porto, Formello, Magliano Romano, Mazzano Romano, Morlupo, Riano, Sacrofano ed il XV° Municipio del Comune di Roma; quest’ultimo con una superficie di 7.000 ettari ricopre quasi la metà dell’area protetta.
    Il Parco è diviso in quattro zone (o regimi):
    1. Regime di riserva integrale di rilevante pregio naturalistico e ambientale caratterizzanti il territorio del Parco dal punto di vista ecologico e che sono meritevoli di conservazione totale.
    2. Regime di riserva generale. Le zone B comprendono le aree nelle quali gli elementi naturali e i valori paesaggistici e ambientali concorrono a formare ambienti di valorizzazione ecologica.
    3. Regime di protezione. Le zone C sono quelle parti di territorio dove, pur non essendo prevalenti i valori naturalistici, sono possibili attività agricole e di allevamento eco-sostenibili.
    4. Regime di promozione economica e sociale. La zona D comprende quelle parti di territorio urbanizzate o con attività produttive prevalenti.
    Le proposte fatte dalla giunta municipale riguardano soprattutto le aree C e D e propongono progetti che riguardano la mobilità e i servizi produttivi e commerciali.
    Le associazioni sottolineano la necessità di difesa dell’ambiente naturale e la sua preservazione chiedendo maggior attenzione ai rischi di ulteriore consumo di suolo e a non far prevalere interessi privati sui beni pubblici comuni.
    Nel documento di applicazione tecnica proposto si afferma che: “Le opere e gli interventi relativi alle infrastrutture viarie, ferroviarie e a rete sotterranea, comprese le condotte interrate, sono consentite, in deroga a quanto previsto dal presente articolo, anche al fine dell’attraversamento dei corsi d’acqua. II tracciato dell’infrastruttura deve mantenere integro il corso d’acqua e la vegetazione ripariale esistente, ovvero prevedere un’adeguata sistemazione paesistica coerente con i caratteri morfologici e vegetazionali dei luoghi. Tutte le opere e gli interventi devono essere corredati dello Studio di Inserimento Paesistico (S.I.P.) e prevedere le seguenti misure di compensazione a cura del soggetto competente alla realizzazione dell’opera: la superficie di suolo, sottratta all’area dalla realizzazione delle infrastrutture interferenti e misurate, considerando la proiezione a terra delle stesse, deve essere compensata mediante la realizzazione di “isole di naturalità” di superficie almeno 3 volte superiore a quella sottratta all’interno dell’area protetta e secondo le prescrizioni dell’Ente di Gestione”.
    Il Piano d’asseto da indicazioni generali su queste problematiche e fornisce indicazioni gestionali su queste due esigenze: difendere i beni naturali e la sostenibilità ambientale e permettere, dove possibile, una valorizzazione compatibile della presenza dell’uomo non favorendo, come è avvenuto in passato, l’abusivismo edilizio poi, attraverso valutazioni politiche discutibile, legalizzato con sanatorie continue.
    Quindi ritengo che il problema più importante da considerare come il piano, una volta approvato, sarà gestito e applicato.
    Occorrono modalità di controllo democratico rafforzate sulla sua gestione, visto che i suoi organi amministrativi hanno un rapporto indiretto con quelli di elezione democratica.

  3. Gianni Rescugnano :- Iscritto e fondatore di Associazioni nel Municipio XV di Roma Capitale.

    PRIMA ANNOTAZIONE
    Le Associazioni presenti e riconosciute in ambito Municipale , di cui mi onoro far parte, NON perseguono la Difesa né fanno il Tifo per le Amministrazioni.
    Difendono il Territorio e la sua Valorizzazione.
    E’ ovvio, lo ribadiamo, le Associazioni, nella loro azione, devono e sono chiamate ad interfacciarsi con le Amministrazioni in un corretto rapporto di ruolo e rispetto reciproco.
    Non c’e tifo ma solo l’ impegno, la partecipazione e la condivisione per raggiungere gli obiettivi di salvaguardia , tutela e Valorizzazione del Territorio e del suo patrimonio, storico, culturale , ambientale e paesaggistico.
    Lo posso dire per esperienza diretta con tre diverse amministrazioni: centrodestra, cinque stelle, centro sinistra.
    Certo, la capacita’ di ascolto e di intervento e’ stata diversa ma mai interrotta.

    SECONDA ANNOTAZIONE :
    le Associazioni sono sempre state presenti, con attori storici e quando molti degli attori attuali, non c’ erano.
    E’ grazie all’ impegno ed alla visione delle associazioni storiche se oggi possiamo parlare di Parco di Veio e dei Parchi urbani al suo interno ( Volusia, Inviolatella Borghese, Villa Lauchli ).

    TERZA ANNOTAZIONE :
    una cosa e’ certa: l’azione delle associazioni continuera’ ad essere viva , presente e propositiva con nuove iniziative progettuali di salvaguardia, tutela e valorizzazione.
    Si cerchera’ di migliorare le modalita’ di comunicazione e diffusione della conoscenza delle iniziative, con l’ utilizzo di tutti gli strumenti a disposizione anche con conferenze aperte alla cittadinanza.

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