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    Quell’inutile chiacchiericcio olimpico

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    Nell’Italia dei mille emendamenti manca quello legato alla cancellazione delle “spalle” dei telecronisti, quei “personaggi” che dovrebbero aggiungere “qualcosa” alla telecronaca.

    E che qualcosa l’aggiungono sempre, ma è un qualcosa di insipido, come l’incapacità di saper ricoprire quel ruolo. Li chiami a parlare (a spese nostre) e la loro presenza è pari a quella del cuoco che cucina la carbonara con la pancetta.

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    E l’insostenibile e anacronistica banalità degli “specialisti” (generalmente ex atleti) è diventata olimpica. Sta accadendo ai Giochi, ma già il calcio aveva dato ampi spaccati d’inutilità narratoria da parte di ex le cui capacità sportive erano dubbie anche quando scendevano in campo.

    Fortuna che gli atleti italiani si fanno valere, le tre medaglie di ieri portano sul podio per la prima volta le azzurre della spada (oro), le ginnaste (che ieri venivano chiamate farfalle e oggi fate, mah…) e Gregorio Paltrinieri, vera e propria garanzia sia in vasca che nelle acque libere.

    Poteva andare meglio, ma poteva andare peggio, come dichiarato da uno di quegli opinionisti da microfono chiamati a dire qualcosa di arguto a milioni di telespettatori. Poteva anche tacere.

    Massimiliano Morelli

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